SpaceX ha nuovamente utilizzato il suo vettore pesante, il Falcon Heavy, per portare in orbita il satellite per telecomunicazioni più pesante di sempre. Si tratta dell’EchoStar 24, chiamato anche Jupiter 3 in quanto terzo satellite dell’omonima costellazione, che fornirà servizi di telecomunicazione al continente americano.
Il Falcon Heavy è decollato alle 05:04 italiane del 29 luglio dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center, attualmente l’unico pad in grado di gestire il decollo di questo vettore. Si tratta del settimo lancio del Falcon Heavy, di cui tre solamente nel corso di questo 2023.
A differenza dell’ultima missione, i due booster laterali hanno fatto ritorno senza problemi direttamente sulla terraferma, mentre il core centrale non è stato volutamente recuperato, per fornire maggiore spinta. Durante il precedente lancio del 1 maggio invece, SpaceX non ha recuperato nessuno dei booster, in modo da fornire tutta la spinta possibile al carico.
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— SpaceX (@SpaceX) July 29, 2023
Il più grande satellite trasportato in GEO
Realizzato da Maxar Technologies per conto di Huges, Jupiter 3 ha una massa di circa 9200 kg e la stazza di uno scuolabus. Una volta in orbita, ha iniziato il dispiegamento dei suoi 14 pannelli solari, facendo raggiungere al satellite poco meno di 40 metri di larghezza. È diventato così il satellite per telecomunicazioni più pesante e grande mai trasportato in orbita geostazionaria.
Maxar ha basato la costruzione del satellite sul bus SSL-1300 (Space System/Loral), utilizzato dal 1997 e migliorato nel corso degli anni. Huges sfrutterà Jupiter 3 per fornire diversi servizi di connessione, sia terrestre che marittima e aerea. Il satellite di nuova generazione è in grado di offrire una capacita di 500 Gb al secondo, mentre i precedenti Jupiter 1 e 2 arrivavano a un totale di 320 Gbps.
Il Falcon Heavy non ha rilasciato Jupiter 3 direttamente sulla sua orbita finale, quindi il satellite dovrà consumare parte del suo propellente per collocarsi nel punto in cui sarà operativo. Una volta giunto a destinazione, fornirà i suoi servizi per i prossimi 15 anni.
Il rilascio è avvenuto circa 3 ore e mezza dalla partenza, motivo per cui SpaceX ha dovuto applicare al secondo stadio una copertura grigia sul serbatoio del cherosene. Questa serve per fare in modo che il propellente non si raffreddi troppo prima dell’ultima accensione, compromettendo le prestazioni del razzo.
Aumenta il ritmo di utilizzo del Falcon Heavy
Oltre al Falcon 9, SpaceX ha iniziato ad aumentare il ritmo di utilizzo anche del Falcon Heavy. Il terzo volo di questo vettore del 2023 ha rappresentato anche la cinquantunesima missione. SpaceX è sempre più vicina a battere il record di lanci annuali stabilito nel 2022, chiuso con 61 lanci completati con successo.
Un ulteriore record, è il numero di utilizzi del Falcon Heavy, che non avevamo mai visto volare per tre volte nel corso di un anno. SpaceX sta acquisendo sempre più confidenza, tanto che prima di quest’ultima missione non hanno eseguito lo static fire test.
Deployment of @HughesConnects JUPITER 3 confirmed pic.twitter.com/G2Xhcumnb2
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Durante tutti i precedenti lanci, alcuni giorni prima venivano avviati tutti i 27 i motori Merlin del razzo, mantenendo ancorato a terra. Ciò serviva a verificare che tutti i sistemi funzionassero senza problemi. Il Falcon Heavy è composto da tre booster, di cui i due laterali erano al loro terzo volo. Questi hanno numero di serie B1064 e B1065, utilizzati in precedenza per comporre altri due Falcon Heavy.
Il core centrale invece era nuovo e non è stato recuperato, per poter meglio soddisfare le esigenze di Huges e portare il satellite molto vicino all’orbita definitiva. Inizialmente era previsto un profilo missione differente per questo lancio, con l’atterraggio dei booster laterali su due diverse chiatte in mezzo all’oceano. SpaceX ha poi optato per far rientrare i due Falcon 9 sulle Landing Zone, sacrificando però parte della spinta fornita al carico.