La NASA ha annunciato il 25 luglio di aver finanziato 11 diverse aziende americane, per lo sviluppo di tecnologie e progetti di nuova generazione inerenti all’esplorazione lunare. Il valore totale dei finanziamenti concessi dalla NASA sarà di 150 milioni di dollari. Si tratta di tecnologie come la stampa 3D con regolite, il trasferimento di energia elettrica sulla Luna, la gestione di mobilità e operazioni sulla superficie.
Questi fondi serviranno a sostenere quasi completamente gli interi progetti, ma la NASA ha richiesto anche un finanziamento interno delle stesse aziende pari al 10-25% del totale, dipendente dalla dimensione e dalle risorse di ogni realtà.
Con questa nuova carrellata di finanziamenti quasi interamente dedicati a tecnologie per l’esplorazione lunare, la NASA conferma ancora quanto sia importante lo sviluppo di tecnologie e ricerche avanzate in aziende private, e quanto siano supportate dall’Agenzia.
I progetti finanziati da NASA
- Astrobotic Technology per 34.6 milioni di dollari. Lavora al LunaGrid-Lite: un trasmettitore di potenza elettrica via cavo sulla Luna.
- Big Metal Additive per 5.4 milioni di dollari. Lavora a nuove tecnologie per lo sviluppo di strutture e materiali con la stampa 3D direttamente sulla Luna.
- Blue Origin per 34.7 milioni di dollari. Lavorano ad una tecnologica chiamata Blue Alchemist che crea delle celle solari a partire dalla regolite lunare.
- Freedom Photonics per 1.6 milioni di dollari. Lavorano ad un sensore Lidar di nuova generazione (Direct Diode Lidar) per l’osservazione della superficie lunare, ma non solo.
- Lockheed Martin per $9.1 milioni di dollari. Non è specificato il progetto specifico ma si parla del programma di sviluppo di nuovi test nello spazio.
- Redwire per 12.9 milioni di dollari. Lavorano allo sviluppo di infrastrutture come strade, pad di atterraggio e strutture, da creare con regolite lunare.
- Protoinnovations per 6.2 milioni di dollari. Lavorano ad un software commerciale chiamato “The Mobility Coordinator” che dovrebbe permettere in un unico pacchetto, la mobilità in sicurezza sulla superficie lunare.
- Psionic per 3.2 milioni di dollari. Lavorano ad una tecnologia chiamata “No-Light Lunar Landing Technology” per garantire atterraggi sulla Luna più sicuri e precisi.
- United Launch Alliance (ULA) per 25 milioni di dollari. Lavorano al Vulcan Engine Reuse Scale Hypersonic Inflatable Aerodynamic Decelerator Technology Demonstration, un sistema per il recupero e riutilizzo dei motori del razzo Vulcan, senza necessità di recuperare tutto lo stadio, come viene fatto da SpaceX.
- Varda Space Industries per 1.9 milioni di dollari.
- Zeno Power Systems per 15 milioni di dollari. Lavorano ad un sistema di produzione di energia con radioisotopi che funziona con l’Americio-251.
I progetti più interessanti
Fra questi nuovi finanziamenti della NASA alcuni sono meritevoli di una nota aggiuntiva. Sicuramente il primo è Blue Alchemist, di Blue Origin, un sistema di cui avevamo già scritto qualche settimana fa. Con questa tecnologia l’azienda americana ha dichiarato di essere già riuscita a produrre delle celle solari partendo da della regolite (simulata) senza necessità di nessun elemento aggiuntivo, realizzando quindi un vero e proprio ciclo chiuso. Se si riuscirà a replicare sulla Luna una produzione di questo tipo in serie, si abbasserebbero enormemente i costi energetici di tecnologie e avamposti sulla Luna.
Anche la tecnologia in sviluppo da Astrobotic riguarda l’energia elettrica, perché una volta prodotta, andrà anche trasportata. L’azienda, con sede a Pittsburgh, sta diventando un vero e proprio colosso della Lunar Economy, dato che è già al lavoro su almeno tre missioni verso la superficie del programma CLPS. La prima, un lander chiamato Astrobotic, partirà con il lancio inaugurale del vettore Vulcan di ULA.
Un altro progetto interessante è quello di Zeno Power Systems, che mette in luce come la produzione di energia dai decadimenti radioattivi (inusuale inoltre con l’Americio) verrà probabilmente utilizzata anche sulla Luna. Si tratta di una tecnologia che garantisce energia elettrica in qualsiasi circostanza, non dipendente dal Sole o dall’ambiente, ma per valori di Watt piuttosto bassi.
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