Perché la fisica funziona? E se ci fosse uno strappo nella trama del mondo? Perché l’Universo esiste esattamente in questo modo? Questi sono alcuni degli interrogativi che si pone Luca Amendola, fisico italiano e professore di Fisica Teorica all’Università di Heidelberg, che nel saggio “L’algoritmo del mondo. L’irragionevole armonia dell’Universo” esplora l’essenza stessa della fisica e del suo linguaggio matematico, cercando di individuare una possibile chiave che spieghi il comportamento dell’Universo.
In questo denso volume, edito dalla casa editrice il Mulino, Amendola affronta con rigore scientifico temi complessi legati alla fisica teorica e alla cosmologia, guidando i lettori in un viaggio affascinante attraverso le teorie attuali sull’Universo e la sua struttura.
A partire dai concetti di spazio, tempo, forza e materia, entità che, scrive l’autore, la fisica moderna ha sostituito ai quattro elementi, il lettore è accompagnato sempre più in profondità nelle leggi della natura, nelle cui fondamenta “la fisica rovista da secoli”. Una fisica che è scienza totalitaria, seppur messa in discussione a più riprese.
Cos’è l’algoritmo del mondo?
Amendola identifica l’”algoritmo del mondo” nella Lagrangiana. In fisica, una Lagrangiana è una funzione che descrive il comportamento di un sistema fisico, un modo di rappresentare le leggi del moto di un sistema, come ad esempio un oggetto che si muove in un campo gravitazionale o una particella che interagisce con altre particelle. La Lagrangiana tiene conto delle proprietà fisiche del sistema e delle sue interazioni, consentendo di calcolare il cammino seguito dall’oggetto nel tempo.
In altre parole, è una sorta di “ricetta” matematica che permette di studiare il movimento e le dinamiche di quel particolare sistema. Questa funzione può essere scritta per ogni sistema fisico. Nel caso specifico, Amendola si riferisce alla Lagrangiana del modello standard scritta secondo la Teoria Quantistica dei Campi, che perciò sarebbe in grado di descrivere il comportamento dell’intero Universo. In essa, l’autore vede la relazione definitiva, quella la cui conoscenza e comprensione potrebbe portare alla tanto agognata Teoria del Tutto.
Purtroppo, quest’ipotesi puramente teorica, sebbene affascinante, non è (al momento, e forse non lo sarà mai) sperimentalmente verificabile, così come la Teoria delle Stringhe menzionata dall’autore nei capitoli finali del libro. Per poter verificare la Teoria delle Stringhe, per esempio, occorrerebbe raggiungere energie che al momento non sono neppure lontanamente pensabili.
Tra complessità della fisica e filosofia
Una delle caratteristiche che vanno messe in luce di questo saggio è il suo strenuo tentativo di spiegare concetti davvero molto complessi in modo accessibile. Tentativo che si svolge attraverso un lessico che affascina e seduce la mente, e aspetti tratteggiati quasi come opere d’arte. Nonostante ciò, alcuni lettori meno familiari con la materia potrebbero comunque sentirsi sfidati dalla complessità degli argomenti trattati.
Amendola riesce a offrire una panoramica completa dell’evoluzione dell’Universo, dall’espansione accelerata alla natura dell’energia oscura, presentando le principali teorie e modelli sottostanti. Purtroppo, in alcuni capitoli questi concetti piuttosto complessi rendono pesante e faticosa la lettura per chi non ha già dimestichezza con ciò di cui si parla. E questo, inevitabilmente, implica che l’apprezzamento del libro potrebbe variare a seconda del livello di conoscenza del lettore in materia.
L’opera, tuttavia, spinge alla riflessione e offre ampi spunti di discussione nel suo ambito specifico. Infatti, è interessante come le domande sollevate dall’autore, a cui lui stesso cerca di rispondere nel corso del libro, per quanto siano di natura scientifica, hanno rilevanti implicazioni filosofiche. Toccano l’etica, la metafisica, la coscienza, l’intelligenza umana, sfiorando riflessioni anche molto importanti. Da questo punto di vista forse l’autore avrebbe potuto spingersi ancora oltre, approfondendo ulteriormente questi temi.
Soprattutto perché ciò invita alla contemplazione attiva e non indifferente sul perché il mondo funzioni in un determinato modo, sulle leggi fisiche che lo governano, sul significato intrinseco di ogni singola relazione, arricchisce la nostra comprensione dell’Universo e della fisica che lo governa. E ci aiuta a mettere in discussione noi stessi e ciò che sappiamo, cosa che peraltro la scienza fa sempre molto bene.
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