United Launch Alliance (ULA) ha recentemente comunicato un nuovo rinvio del lancio inaugurale del razzo Vulcan Centaur. I tecnici di ULA hanno già iniziato a smontare il razzo, che era ormai quasi completamente assemblato a Cape Canaveral, pronto per l’imminente lancio. A febbraio venne infatti annunciato il 4 maggio come data prevista per la partenza. ULA vuole ora effettuare delle modifiche sull’upper stage, già portato presso lo stabilimento per le operazioni di rinforzo del serbatoio di propellente in acciaio.
Tale decisione segue i risultati del test strutturale del 29 marzo 2023, durante il quale l’upper stage del Vulcan è esploso presso il NASA’s Marshall Flight Center in Alabama. Dopo circa tre mesi di investigazione e controlli, gli ingegneri di ULA hanno stabilito che si tratta di un problema non così banale, e che lo stadio andrà modificato, rimandando il lancio a data da destinarsi. Dopo l’incidente al Centaur, a fine aprile il lancio era stato rimandato all’estate, ma ora non è detto che parta nemmeno nel 2023.
Un lancio che (ancora) non s’ha da fare
Il fallimento del test del 29 marzo 2023, chiaramente, renderà impossibile un lancio del Vulcan per questa estate. ULA ha ufficialmente fissato la data di volo per il Q4 2023, cioè la fine dell’anno. Tutto però dipenderà dall’entità del danno al secondo stadio, che sarà chiara solamente una volta terminate le indagini.
Continua quindi a sommarsi il ritardo del lancio del primo lander lunare del programma CLPS della NASA, che sarà a bordo del primo lancio di Vulcan. Stiamo parlando del lander Peregrine, sviluppato da Astrobotic, che dovrà attendere ancora prima di raggiungere la Luna. Anche la US Space Force risentirà di questo slittamento. ULA, infatti, avrebbe dovuto condurre in orbita il 60% dei satelliti militari dal 2022 al 2028 a bordo del suo Vulcan. Il restante 40%, invece, secondo gli accordi sarebbe stato lanciato a bordo dei Falcon di SpaceX.
I problemi del secondo stadio
Come affermato da Gary Wentz, ULA’s vice president for government and commercial programs, l’ennesimo ritardo è da attribuire ad una fuoriuscita anomala di idrogeno dall’upper stage del Centaur V. Ciò che attende l’upper stage del razzo di ULA, dunque, è un’operazione di rinforzo della sezione superiore del serbatoio di idrogeno liquido. Questi cambiamenti permetteranno al serbatoio di ottenere più resistenza termica e strutturale al carburante raffreddato a -253°C. In parole povere, sintetizzate da Wentz, il serbatoio in acciaio finissimo dovrà semplicemente diventare “meno fine” in alcuni punti. Ad ogni modo, ULA sta già preparando un altro Vulcan per un secondo test dopo quello del 29 marzo.
Una volta saputo il destino dell’upper stage, viene da chiedersi che fine farà il booster del Vulcan Centaur già pronto e testato. Ebbene, il booster verrà spostato dalla piattaforma di lancio di Cape Canaveral e “parcheggiato” orizzontalmente in un hangar finché ULA non sarà nuovamente pronta al lancio.
Per quanto riguarda il payload principale del razzo, anch’esso rimarrà all’interno degli stabilimenti. Insieme a Peregrine, il Vulcan ospiterà due satelliti di test del Project Kuiper di Amazon, che mira in qualche modo a rispondere alla costellazione satellitare Starlink di SpaceX.