Il 22 giugno, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha visitato ufficialmente gli Stati Uniti, dove si è incontrato con il Presidente Biden in un evento formale alla Casa Bianca. Durante questa visita di Stato sono stati firmati diversi accordi bilaterali, fra questi anche la firma degli Accordi Artemis. L’India diventa così il Paese numero 27 ad aver sottoscritto questi Accordi, e non è di certo una firma di poco conto considerando il ruolo chiave che sta giocando il Paese asiatico anche nel settore spaziale.
Gli Accordi Artemis sono una serie di 10 principi che servono come base comune su cui accordarsi per la futura esplorazione spaziale lunare. I Paesi firmatari si impegnano a rispettare questi principi bilateralmente con la NASA e gli USA, e in cambio ricevono partecipazioni e accordi inerenti alla futura esplorazione lunare collegata al Programma Artemis.
Anche la Cina e la Russia infatti hanno un meccanismo simile, che permette a Paesi alleati di partecipare alla International Lunar Research Station cinese. Finora non è c’è un solo Stato che partecipa, anche in modo secondario, sia alla ILRS che ad Artemis, e probabilmente non ci sarà mai.
In parallelo alla firma degli Accordi Artemis, l’India ha firmato ulteriori collaborazioni spaziali con gli USA. La più significativa è sicuramente la partecipazione di cittadini indiani ad un programma di addestramento per astronauti congiunto con la NASA, che poi si concretizzerà con una missione indiana a bordo della ISS nel 2024. Finora non è mai successo che astronauti in servizio con istituzioni indiane abbiano raggiunto la ISS. Cittadini americani di origine indiana hanno invece già preso parte a missioni con lo shuttle (Sunita Williams) e con la Dragon (Raja Chari a bordo di Crew-3).
Un altro accordo è stato raggiunto per la costruzione di un Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (un interferometro per onde gravitazionali) finanziato dall’India su territorio indiano, ma che lavorerà in tandem con quelli in USA e in Europa. Ulteriori accordi sono stati raggiunti per lo scambio di dati, informazioni e asset per lo studio dei cambiamenti climatici dallo spazio. Ne è un esempio il satellite SAR NISAR, dell’India, che avrà a bordo dei payload scientifici della NASA.
La dichiarazione ufficiale della Casa Bianca, con anche l’elenco di tutti gli altri accordi firmati, si può leggere qui.