La missione Euclid dell’ESA rappresenta uno dei progetti scientifici più ambiziosi nel campo dell’astrofisica. L’obiettivo primario di questa missione è studiare l’energia oscura e la materia oscura, che insieme costituiscono circa il 95% dell’Universo. L’Italia, grazie a progetti di eccellenza nella ricerca scientifica e alla sua lunga tradizione nello sviluppo di strumenti spaziali, ha un contributo fondamentale all’interno della missione.
Il nostro Paese è, insieme a Francia e Gran Bretagna, il principale protagonista del progetto. Questo grazie al supporto, in primo luogo, dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che ha svolto un ruolo di primo piano nella realizzazione di Euclid, fornendo un contributo tecnologico e scientifico di notevole rilevanza.
In collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), un team industriale Europeo si è impegnato nella progettazione e realizzazione del telescopio e degli strumenti scientifici di Euclid. Questo team è composto da un’Associazione Temporanea d’Imprese, la cui leadership è stata affidata direttamente dall’ESA a Thales Alenia Space Italia, prime contractor di Euclid.
Il payload parla italiano
Il controllo di entrambi gli strumenti nel modulo di carico utile di Euclid, VIS e NISP, è dell’Italia, sia per la parte software che hardware. Per quanto riguarda il VIS (VISible imager), l’ASI ha guidato il team industriale che ha progettato e realizzato il contributo italiano collaborando con OHB Italia come mandataria e con SAB Aerospace e Temis come mandanti. Per NISP, l’ASI supporta l’INAF nel ruolo di guida per lo sviluppo del software di bordo dello strumento.
Il gruppo INAF di Bologna condivide con i colleghi di Padova la responsabilità della Warm Electronics (WE) dello strumento NISP. Fanno parte della WE la Instrument Control Unit (ICU) e la Data Processing Unit (DPU). Il team di Bologna ha validato e testato tutti i modelli della ICU, ha partecipato alla scrittura delle sequenze e alle attività di test in TermoVuoto presso la camera ERIOS al Laboratoire de Astrophisique de Marseille (LAM) a Marsiglia.
Il prime contractor Thales Alenia Space
Thales Alenia Space Italia (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%) è stata coinvolta nella missione Euclid sin dalle prime fasi, lavorando in stretta collaborazione con l’ESA e gli altri partner coinvolti. Il suo ruolo principale, come prime contractor, riguarda lo sviluppo e la costruzione del modulo di servizio.
Il modulo di servizio è responsabile dell’alimentazione elettrica, del controllo termico, delle comunicazioni e delle operazioni di telemetria della missione Euclid. Inoltre, Thales Alenia Space ha fornito supporto tecnico e ha contribuito alla definizione dei requisiti di progetto, garantendo che il modulo di servizio soddisfacesse le esigenze specifiche della missione.
Per poter fare tutto questo, l’azienda è stata a capo di una squadra industriale composta da 80 aziende europee, con la firma di 134 sottocontratti per la realizzazione di varie componenti ed equipaggiamenti.
I contributi di Leonardo
Oltre al lavoro di Thales Alenia Space, Leonardo fornisce anche i pannelli solari che assicureranno l’alimentazione di tutti i sistemi del satellite. Si tratta di tre pannelli, che gestiscono un totale di quasi 3000 celle, installati sopra lo scudo termico e in grado di resistere fino a +160° C, con la funzione di erogare l’energia e proteggere il telescopio dal calore.
Presso gli stabilimenti aziendali di Nerviano (MI) e Campi Bisenzio (FI), sono stati poi realizzati i micropropulsori a gas freddo e il Fine Guidance Sensor (FGS), un “sensore guida” di assetto fine. Quest’ultimo è capace di calcolare il puntamento del telescopio di Euclid con un’accuratezza finora mai raggiunta da un satellite europeo, qualcosa di fondamentale per l’elaborazione di una mappa 3D dell’Universo.
L’eccellenza scientifica italiana in Euclid
Il contributo italiano a Euclid non si limita solo agli aspetti tecnologici, ma prevede anche un significativo impegno scientifico. Numerosi istituti di ricerca italiani partecipano attivamente alla progettazione e all’analisi dei dati di Euclid. Grazie alla loro competenza e all’uso di algoritmi avanzati, gli scienziati italiani contribuiranno alla ricostruzione tridimensionale dell’Universo, integrando i dati raccolti dal VIS con quelli forniti dagli altri strumenti di Euclid.
Inoltre, dal punto di vista scientifico, l’Italia assume importanti responsabilità all’interno della missione. È coinvolta nella pianificazione e nell’ottimizzazione di tutte le osservazioni, partecipando attivamente alla definizione dei requisiti e alla preparazione dell’analisi dei dati. Questo coinvolgimento è garantito attraverso la partecipazione della comunità scientifica italiana ai Gruppi di Lavoro Scientifici (Science Working Groups) della missione, alcuni dei quali sono guidati proprio dagli scienziati italiani.
ASI fornisce supporto all’INAF nel ruolo chiave di guida del Segmento di Terra Scientifico (Science Ground Segment, SGS) e nello sviluppo del software di bordo dei due strumenti. Inoltre, ha incaricato ALTEC delle attività industriali per la progettazione e la realizzazione del Centro Dati Scientifici italiano della missione.
Il ruolo delle Università
Durante la conferenza stampa pre lancio, tenutasi mercoledì 14 giugno e organizzata da ASI ed ESA, è intervenuto anche Luca Stanco, Responsabile Nazionale INFN per Euclid (sez. di Padova). Ha ricordato che la componente italiana è molto forte anche in termini di teorici. “Sono tra 300 e 400 membri” ha spiegato il dott. Stanco, “e dell’INFN sono circa una 70ina di persone divise in 8 diverse sedi sparse per l’Italia, con messa a disposizione di diverse risorse di calcolo. Partendo dal Data Center di Trieste, si potranno utilizzare altri centri messi a disposizione da INFN.”
Le Università di Bologna e Statale di Milano svolgono ruoli di primaria importanza nella guida scientifica del consorzio internazionale di Euclid. Allo stesso tempo, l’INAF, l’INFN e numerose altre università italiane, tra cui l’Università di Ferrara, l’Università di Genova, l’Università Roma La Sapienza, l’Università Roma Tre, l’Università di Torino, l’Università di Trieste, l’Università del Salento, la SISSA e il CISAS, contribuiscono significativamente al progetto.
Complessivamente, oltre duecento scienziati italiani sono coinvolti nella missione Euclid, provenienti principalmente dall’INAF, dall’INFN e da numerose università, nonché dagli Osservatori Astronomici di Arcetri, Brera, Capodimonte, Padova, Roma, Torino e Trieste. “Circa 200 scienziati si sono adoperati per compiti diversi” ha affermato Barbara Negri, Responsabile Volo Umano e Sperimentazione Scientifica in ASI. “Ma sempre nella direzione delle alte prestazioni di questa missione”.
Il lancio
Il lancio avverrà il 1 luglio, alle 17:11 italiane (orario da confermare), con una possibile data di backup il 2 luglio. La partenza avverrà da Cape Canaveral, a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, mentre a partire dalle 15:30 seguiremo la preparazione e poi la partenza in live sul canale Youtube di Astrospace.