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| On 1 anno ago

Problemi al paracadute e di “nastro adesivo” rinviano ancora il lancio di Starliner

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Il 1 giugno 2023 la NASA e Boeing hanno tenuto una conferenza stampa per aggiornare sullo stato di preparazione della capsula Starliner. Il primo lancio con astronauti verso la ISS (missione CFT), previsto per fine luglio, è stato ufficialmente rimandato. Non sono state comunicate nuove date o periodi previsti. Durante la conferenza i tecnici di Boeing hanno dichiarato che almeno 5/6 giorni saranno necessari per capire bene come risolvere i problemi; una volta fatto si potrà ragionare su una prossima data di lancio.

Sono due i difetti riscontrati alla capsula Starliner che hanno fermato i lavori. Il primo è un componente del sistema di paracadute chiamato soft link. Secondo le analisi effettuate il carico sopportato da questo elemento è significativamente minore di quanto previsto.

Mark Nappi, program manager della capsula Starliner alla Boeing, ha affermato che questo soft link subirebbe dei carichi non previsti e non sopportabili solo nel caso in cui uno dei tre paracadute della capsula fallisse durante la discesa. Ricordiamo che la Starliner, al contrario della capsula Dragon, esegue un atterraggio sulla terraferma, e non in mare.

Il secondo problema è stato rilevato in un particolare nastro adesivo che copre i cavi della capsula, e che si è dimostrato infiammabile. Questo nastro è largamente usato su tutta la Starliner ma, come ripetuto ancora da Nappi, servirebbero multipli fallimenti precedenti per danneggiare questa componente.


La decisione di annullare il tentativo di lancio di luglio è stata però presa direttamente da Boeing, di comune accordo con la NASA. Entrambe queste componenti avevano già volato durante la missione OFT-2 di maggio 2022, quando la Starliner è arrivata sulla ISS senza equipaggio.

Il futuro della capsula Starliner

Sempre Mark Nappi, durante la conferenza, ha dichiarato di non poter specificare se un nuovo lancio sarà tentato quest’anno, segno di come i tempi si allungheranno comunque di parecchi mesi, e non di alcune settimane. Boeing sta inoltre già lavorando alla costruzione di una seconda capsula, che a questo punto potrebbe essere la versione usata per il primo volo commerciale. Oppure, se le cose andranno troppo per le lunghe, sarà la versione che sostituirà quella attuale per il test CFT.

Sempre durante la conferenza, è stato chiesto se si è mai pensato di abbandonare il progetto Starliner. Un pensiero legittimo visti i test e problemi riscontrati negli ultimi anni. “Nessuna discussione seria è stata svolta all’interno di Boeing in quella direzione” è stata la risposta data.

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La NASA stessa, nella voce di Steve Stich, manager del Commercial Crew Program, ha confermato quanto una seconda capsula per raggiungere la ISS sia fondamentale per gli USA. Inoltre, la stessa Boeing ha già “promesso” la sua CST-100 Starliner come mezzo di trasporto verso le stazioni spaziali private che inizieranno ad essere operative alla fine di questo decennio.

Un’altra discussione interna è inoltre già iniziata per modificare la capsula in modo che sia lanciata non solo con il vettore Atlas V di ULA, che ricordiamo non è più attivo se non per i lanci già programmati. Sarà sostituito dal Vulcan.

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