Oggi, 26 maggio 2023, l’azienda giapponese ispace ha annunciato il completamento delle analisi sul mancato allunaggio della missione HAKUTO-R M1. Ad un mese di distanza dal fallimento della fase di allunaggio, gli specialisti di missione di ispace hanno completato revisione ed analisi dei dati ottenuti dal Mission Control Center di Nihonbashi, a Tokyo. I risultati delle analisi rivelano che il lander aveva completato con successo tutta la fase di decelerazione che avrebbe poi condotto all’allunaggio.
Inoltre, i dati indicano una velocità di 1 m/s in posizione verticale e ad un’altitudine di circa 5km dal suolo lunare come ultimi valori ricevuti. Da quel momento in poi, il team del Mission Control Center ha perso i contatti con il lander.
Ispace ricostruisce l’accaduto
Il 26 aprile 2023, quando in Giappone erano le ore 00:40, il lander di ispace iniziava la fase di discesa da un’altitudine di circa 100 km dalla superficie della Luna. Alla fine della sequenza di manovre, il lander si è avvicinato al suolo lunare ad una velocità di 1 m/s con conferma delle operazioni svolte secondo previsione. Durante la discesa, però, si è verificato un malfunzionamento al sistema di controllo dell’altitudine del lander.
I sensori indicavano al lander di aver raggiunto il suolo lunare mentre la distanza era ancora di 5 km. Pertanto, una volta giunto erroneamente alla fase di allunaggio prevista, il lander ha in realtà continuato a scendere con una modalità di sicurezza, finché non ha esaurito il propellente. A quel punto ha continuato in caduta libera, schiantandosi sulla supercie del nostro Satellite.
Cosa potrebbe essere accaduto
Secondo gli specialisti di missione di ispace, l’errore di altitudine è da ricondurre ad un errore di funzionamento del software. In base ai dati di volo c’è stata una grande discrepanza di altitudine tra quella pianificata e quella reale. Questo in particolare è avvenuto nel momento in cui il lander ha sorvolato il bordo di un cratere rialzato di 3 km rispetto alla superficie. Il software di bordo, dunque, ha erroneamente determinato che la causa della discrepanza fosse un valore anomalo riportato dal sensore.
Successivamente, la misurazione dell’altitudine da parte del sensore è stata interrotta. Questo perchè la funzione di filtro del software aveva come scopo quello di non considerare ampie divergenze di misure di altitudine tra quelle previste e le stime presenti a bordo del lander. In questo modo, ispace aveva pensato di poter garantire un funzionamento stabile al lander in caso di problemi hardware o misurazioni sbagliate.
Un altro fattore preso in considerazione da ispace nell’analisi è stato il cambiamento del sito di allunaggio dopo la review del febbraio 2021. La modifica avrebbe infatti influenzato il piano di verifica e validazione della fase di allunaggio durante le simulazioni. Il team di ispace avrebbe dunque determinato che le precedenti simulazioni di allunaggio non incorporavano adeguatamente l’ambiente lunare sulla rotta di navigazione. Ciò avrebbe dunque condotto il software ad un fatale errore di misurazione durante la fase di approccio al suolo della Luna.
Today we announced the results of our HAKUTO-R M1 lunar landing flight data analysis, which revealed that the lander fully completed the planned deceleration process, slowing to the target speed of less than 1 m/s in a vertical position at an altitude of approx. 5 kms. (1/2) pic.twitter.com/gW6Rss5Nb7
— ispace (@ispace_inc) May 26, 2023
Le conclusioni di ispace
I risultati delle analisi hanno dunque condotto ispace ad indicare il software come principale responsabile del mancato allunaggio del lander durante la missione HAKUTO-R M1. Nonostante 8 dei 10 obiettivi di missione siano stati completati, l’azienda giapponese non ha raggiunto quello di allunare nè tanto meno quello di stabilire condizioni stabili sul suolo lunare.
Takeshi Hakamada, Fondatore e CEO di ispace, pur ritenendosi estremamente soddisfatto, ha comunicato come già il team sia concentrato sulla missione M2 (2024). Naturalmente, l’analisi dell’errore che ha portato al fallimento della fase finale di missione, porterà gli ingegneri di ispace a modificare sin da subito il design del software. Inoltre, come dichiarato da Hakamada, verranno implementate le fasi di simulazione di allunaggio. In questo modo, le missioni M2 ed M3 (2025) non correranno il rischio di schiantarsi sul suolo lunare come avvenuto per la sfortunata M1 solo un mese fa.
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