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| On 1 anno ago

SpaceX al lavoro per il prossimo volo di Starship. Quando avverrà?

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È trascorso quasi un mese dal primo volo di Starship e Super Heavy, e SpaceX sta già lavorando per preparare il prossimo test. A Starbase hanno da subito iniziato i lavori di riparazione e miglioramento del pad di lancio. Sebbene sia certo che per il prossimo lancio vogliano utilizzare il Booster 9, non è certo quale Ship useranno.

Il 18 maggio la stessa SpaceX ha annunciato uno static fire a sei motori della Ship 25. Sarà la prima volta che questi Raptor verranno accesi. Non è però ancora certo, anche se probabile, se sarà questa la Ship usata per il prossimo volo.

La Federal Communications Commission ha inoltre rilasciato i permessi per il secondo volo di test. Questi hanno validità dal 15 giugno al 15 dicembre del 2023, ma tali permessi non indicano un lancio imminente, come è accaduto con il volo della Ship 24 e del Booster 7. I primi permessi infatti, con relativa indicazione sul profilo di volo, erano stati rilasciati il 13 maggio 2021, due anni prima dell’effettivo lancio. Le autorizzazioni rilasciate dalla FCC permettono a SpaceX di utilizzare i sistemi di comunicazione presenti sui propri mezzi, oltre alle stazioni di terra per ricevere i dati. Non si tratta quindi di permessi di volo.


Inizia l’installazione del water delude system

Per poter proteggere la base del pad di lancio, ed evitare danni come quelli visti durante il primo decollo del Super Heavy, SpaceX ha sviluppato un particolare Water Deluge System (WDS). L’idea alla base del WDS è l’installazione di due lastre di acciaio, collocate una sopra l’altra, ma distanziate a sufficienza per far scorrere una grande quantità di acqua. La lastra superiore è forata per permettere la fuoriuscita dell’acqua, per inondare il pad e contrastare la pressione generata dalla spinta dei motori. Non è possibile realizzare queste lastre in un unico pezzo, quindi hanno sagomato diverse sezioni che poi verranno unite insieme.

Gli operai hanno già installato parte delle tubazioni necessarie a portare l’acqua verso il pad, sfruttando anche l’enorme buca scavata dai motori del Booster 7. Da un certo punto di vista quindi, i danni causati dai Raptor hanno facilitato alcune operazioni di ammodernamento del pad. Potrebbe essere rispettata quindi la promessa di Musk di ultimare i lavori entro due mesi.

Prima di un prossimo lancio però, sarà necessario effettuare diversi collaudi del WDS, che prevederanno anche l’utilizzo del Super Heavy e dei suoi motori Raptor. Dopo i primi test, potremmo anche avere una stima di quanto tempo serva a SpaceX per riempire nuovamente i serbatoi per il funzionamento del WDS. Sappiamo che per rifornire la tank farm con ossigeno, metano e azoto, all’azienda servono circa tre giorni di lavoro.

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Test sui prototipi e su una nuova versione di Raptor

Il 5 maggio, al sito di Massey, SpaceX ha effettuato una prova di pressurizzazione a temperature criogeniche dei serbatoi della Ship 25. Ciò potrebbe indicare la volontà dell’azienda di utilizzare questo prototipo per il futuro lancio, ma è possibile che si tratti anche solo di un test per collaudare i sistemi di terra di questo nuovo sito. Il 18 maggio, la Ship 25 è stata poi portata al sito di test per uno static fire a 6 motori, un indizio che sarà proprio questo prototipo quello usato per il prossimo volo.

Il 15 maggio invece, sempre in quest’area, i tecnici hanno collaudato il Flight Termination System (FTS). Per fare ciò hanno prima riempito di acqua un piccolo serbatoi di test, chiamato B6, per poi successivamente azionare il FTS. Le cariche esplosive hanno portato alla distruzione del B6, come dovrebbe accadere in volo.

Musk aveva sottolineato che durante il lancio del 20 aprile l’FTS aveva impiegato più tempo del previsto per distruggere il vettore. È quindi possibile che questo test sia servito proprio per verificare che in futuro funzioni correttamente.

Sempre Musk ha rivelato che procedono con successo anche le prove della nuova versione dei motori di Starship e Super Heavy, chiamata semplicemente Raptor 3. Durante un test su un banco di prova, questo nuovo motore è riuscito a generare 269 tonnellate di spinta, contro le 230 tonnellate del Raptor 2.

All’interno della camera di combustione del motore la pressione è arrivata a 350 bar. Uno dei problemi principali del Raptor è quello di riuscire a sviluppare e utilizzare componenti in grado di resistere alle elevate forze in gioco. Lo stesso Musk ha dichiarato che il Raptor 3 non sopravvivrebbe se generasse sempre il massimo valore di spinta.

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