SpaceX ha recentemente riscontrato diversi problemi nella gestione in orbita dei primi satelliti Starlink V2 Mini. Gli Starlink sono stati lanciati i, 28 febbraio e dopo il rilascio dal secondo stadio hanno subito iniziato a utilizzare il proprio sistema propulsivo per innalzare l’orbita. Poco sopra i 380 km, SpaceX ha interrotto la loro ascesa, probabilmente per iniziare a verificare il corretto funzionamento di tutti i sistemi. In seguito però, le orbite dei satelliti sono diventate instabili e hanno iniziato a “cadere” verso la Terra in maniera apparentemente incontrollabile.
Rispondendo a un tweet, Elon Musk ha confermato che SpaceX ha riscontrato diversi problemi nella gestione in orbita degli Starlink V2 Mini. Trattandosi di nuovi satelliti, molto differenti rispetto la versione recedete, Musk ha dichiarato che si aspettavano l’insorgere di diversi problemi, alcuni dei quali sembrerebbero essere stati risolti.
Le prossime manovre degli Starlink V2 Mini
Dopo l’abbassamento delle orbite degli Starlink, a una prima analisi pare che siano riusciti a riprendere in mano la situazione, stabilizzandoli. Musk non ha precisato quali siano stati i problemi che hanno causato questi malfunzionamenti, affermando inoltre che non tutti gli Starlink V2 Mini deorbiteranno a breve. Diversi satelliti quindi si distruggeranno completamente impattando contro l’atmosfera terrestre, mentre altri rimarranno nello spazio più a lungo.
Nel grafico riportato qui in basso, è possibile osservare l’andamento dell’altezza dei satelliti in funzione del tempo. Si può notare come SpaceX sia riuscita a stabilizzare nuovamente alcuni satelliti, mantenendoli su un’orbita ben specifica, mentre altri invece stanno continuando a scendere dopo una prima fase di stabilità.
Alcuni Starlink, sembrerebbero più facilmente controllabili, e con questi SpaceX vuole effettuare diversi test. Uno di questi consiste nell’innalzamento dell’orbita, andando oltre la Stazione Spaziale Internazionale, che si trova a circa 400 Km di altezza.
Attualmente gli Starlink V2 Mini si trovano a una quota compresa tra i 360 e i 380 km di altezza, quindi per salire dovranno utilizzare il proprio motore elettrico alimentato ad Argon. Si ipotizzava che il problema principale fosse legato alle ruote di reazione, che servono a controllare l’assetto dei satelliti in orbita. È possibile che siano riusciti a risolvere questo problema, dato che per accendere correttamente i propri motori gli Starlink devono essere anche stabilizzati correttamente.
L’intenzione di SpaceX potrebbe essere quella di riuscire a raggiungere con alcuni di questi satelliti i 525 km di altezza, ovvero la quota operativa. Da qui, l’azienda potrebbe effettuare diversi test di connessione, per poter anche collaudare le nuove antenne.
Uno degli obbiettivi di SpaceX per questo 2023 è anche l’inizio dei test di connessione per comunicare direttamente con gli smartphone. Per farlo, monteranno sugli Starlink nuove antenne in grado di connettersi anche con piccoli dispositivi mobili.
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