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Artemis I: NASA discute i primi risultati ottenuti dall’analisi della missione

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Ieri, 7 marzo 2023, attorno alle 18:00 italiane, la NASA ha tenuto una teleconferenza per esporre i primi risultati ottenuti dall’analisi della missione Artemis I. Come di consueto, le domande dei giornalisti sono state incalzanti anche rispetto alla futura missione Artemis II.

Questa volta, i tecnici e dirigenti della NASA si sono lasciati andare a qualche risposta più dettagliata, in merito ai successi ed agli imprevisti affrontati durante la prima missione lunare di test. Inoltre, le risposte in merito alla seconda missione in orbita lunare sono sembrate meno vaghe. Qualche interessante dettaglio riguardante l’inizio delle operazioni di assemblaggio del razzo lunare è emerso nel corso del briefing.

SLS e Orion

Il team d’ingegneri all’interno del “SLS Engineering and Support Center” del NASA Marshall Space Flight Center, sta concentrando le proprie attenzioni in particolare sulle analisi del primo Space Launch System. Il debutto del razzo lunare, avvenuto il 16 novembre 2022, già dai primi dati sembrava aver confermato e addirittura superato le aspettative.

Dalla conferenza di ieri, emergono importanti conferme sull’ottima affidabilità di SLS. Parallelamente, all’interno del Multi-Payload Processing Facility del Kennedy Space Center, gli ingegneri e i tecnici NASA stanno ispezionando la capsula Orion. Il team NASA sta analizzando lo stato dello scudo termico. In occasione del rientro sulla Terra dopo i due fly-by lunari, esso ha impattato l’atmosfera terrestre ad una temperatura di circa 2760 °C.

La capsula Orion ha completato ben 161 obiettivi dimostrativi prefissati dalla NASA, inclusi 20 addizionati durante il viaggio verso l’orbita lunare. L’analisi di una buona parte dei 155 gigabytes raccolti da Orion, mostra come il modulo di servizio europeo abbia consumato il 25% in meno dell’energia prevista.

Inoltre, tutte le fasi dinamiche della missione sono correttamente riuscite, compreso lo splashdown avvenuto a soli 3.8 km di distanza dal target. Tutti i componenti avionici della missione Artemis I, una volta riportata Orion al Kennedy Space Center, sono stati integrati a bordo del Crew Module di Artemis II. Uno sguardo più attento dovrà essere posto sullo scudo termico, come dicevamo. Esso ha mostrato variazioni importanti tra la reazione prevista del materiale ablativo e quella realmente avvenuta. L’ispezione ha evidenziato un quantitativo importante di materiale Avcoat rimasto sulla capsula Orion.

Ispezione dello scudo termico della capsula Orion. Credits. NASA

Alcune note dolenti

Gli ingegneri del programma NASA’s Exploration Ground Systems hanno analizzato lo stato del Mobile Launcher poco dopo il lancio. Ebbene, i risultati hanno mostrato come i danni siano stati ben maggiori del previsto. Parliamo di un’importante corrosione del sistema pneumatico così come delle linee di propellente criogenico.

Ancora, i danni includono circa 60 pannelli completamente rovinati e cabine con strumentazione, oltre a diversi ascensori e scudi protettivi andati distrutti. Sono in corso d’opera le riparazioni degli ascensori in vista dei preparativi all’assemblaggio del Crew Module di Artemis II. Inoltre, in conseguenza di questi ingenti danni, la NASA sta apportando modifiche al Mobile Launcher, inclusi sistemi di emergenza per l’equipaggio.

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Artemis II: i tempi verranno rispettati?

Tra una domanda e l’altra sui problemi emersi dall’analisi della missione Artemis I, i giornalisti hanno incalzato sui preparativi della seconda missione del Programma. Tra detto e non detto, sono emerse interessanti notizie sulla corrente pianificazione della missione.

NASA sta procedendo all’assemblaggio, così come alle fasi di test di Artemis II, ma anche delle future missioni. Proprio oggi 8 marzo 2023, è previsto il terzo test sul motore RS-25 a partire da Artemis V in poi. Ma, tornando ad Artemis II, sembra che lo scudo termico verrà installato sul modulo di servizio e su quello dell’equipaggio già a maggio dell’anno corrente. Inoltre, per la fine del 2023 i booster laterali di SLS verranno condotti al Kennedy Space Center. Questo, subito dopo l’installazione dei quattro RS-25 sotto il core stage.

Focus sull’hot fire test del nuovo motore RS-25 presso lo Stennis Space Center. Credits. NASA / Stennis

Dal briefing, sembra dunque emergere che i tempi previsti possano essere un po’ più lunghi del previsto. La data di Artemis II parrebbe più plausibile nel 2025 che alla fine del 2024. Attualmente, i team NASA hanno in programma di condurre il Mobile Launcher al pad 39B durante l’estate per le fasi di test.

Questa volta, il focus sarà incentrato sulle simulazioni di emergenze con astronauti a bordo, già a partire dalle fasi pre-lancio. Il recovery team, parallelamente, dovrà svolgere test rigorosi nei prossimi mesi per fronteggiare i peggiori scenari possibili durante le fasi di recupero in acqua. L’attenzione dovrà essere sempre più alta in vista di Artemis II dove saranno in gioco vite umane e il margine d’errore non sarà più previsto.

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