Ispace ha annunciato che la Mission 1 del programma HAKUTO-R ha centrato il quinto dei 10 obiettivi dichiarati. La missione M1, partita l’11 dicembre 2022 da Cape Canaveral a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, è particolarmente importante per quello che rappresenta. Il lander utilizzato da ispace, infatti, è il primo mezzo diretto verso la Luna interamente costruito e gestito da un’azienda privata. Se la missione sarà un successo inoltre, permetterà di confermare lo sviluppo del lander, aprendo la strada a tutte le prossime missioni pensate dall’azienda.
Dopo aver annunciato il raggiungimento del quinto dei dieci obiettivi pianificati, ispace ha sancito l’inizio della fase 2 della missione M-1. La missione Hakuto-R Mission 1, infatti, si trova già ben oltre la metà del suo percorso verso la superficie lunare, il cui allunaggio è previsto per la fine di aprile.
Dopo aver viaggiato per circa 1 milione e 376 mila km nello spazio profondo, il lander lunare di ispace è ora pronto ad iniziare la seconda fase del suo lungo viaggio. Il team di ingegneri dell’azienda giapponese si sta apprestando a seguire le manovre precedenti all’inserzione in orbita lunare, prevista attorno alla metà di marzo (obiettivo numero 6). A questo punto, è curioso dare un’occhiata ai primi dati acquisiti da ispace a metà del viaggio, ora che il lander si trova a 800.000 km dalla Terra e lo scambio di dati è agevolato.
Struttura e comunicazioni del lander lunare
Durante la prima fase del lungo viaggio (Launch and Early Operation LEOP), gli ingegneri di ispace hanno confermato le capacità della struttura del lander di reggere alle sollecitazioni meccaniche. Questo, sia nelle fasi iniziali del lancio a bordo del Falcon 9 di SpaceX, sia durante le prime manovre nello spazio profondo. Inoltre, un altro successo è stato certificato dalla corretta apertura delle gambe di allunaggio, nonostante lo stress subito dalla struttura. Per quanto riguarda le temperature raggiunte in fase di lancio, esse sono state più alte del previsto ma ben gestite dal lander.
Ad oggi, il team di volo di ispace sta studiando le possibili conseguenze di questo “imprevisto termico” sia nel corso del viaggio sia una volta giunti in fase di allunaggio. Un lato positivo di questo aspetto è rappresentato dal risparmio di energia da parte del radiatore. Il sistema di riscaldamento, infatti, tuttora permette una maggiore flessibilità in quanto “poco utilizzato” nella prima parte del viaggio.
Un altro aspetto interessante da analizzare è quello delle comunicazioni del lander. Durante la prima fase del lancio, si è presentata una instabilità a livello di comunicazione ben affrontata dal team. Prontamente, infatti, hanno ripristinato le comunicazioni tra Terra e lander e viceversa, rianalizzando i parametri della stazione di terra e della traiettoria del lander.
Le comunicazioni tra clienti e payload a bordo, corrispondente al punto n°3 degli obiettivi di ispace, è correttamente avvenuta. Ciascun cliente, infatti, è stato in grado di controllare lo stato del proprio payload.
Sistemi propulsivi, computer di bordo e navigazione
Una volta certificata la capacità dei pannelli solari di immagazzinare energia ben al di sopra delle aspettative, il team di ingegneri si è concentrato sull’analisi dei sistemi propulsivi. Sia quello principale che il Reaction Control System (RCS) hanno correttamente performato.
I propulsori del RCS presenti su un lato del lander di ispace si sono surriscaldati più del limite immaginato, anche a causa della continua esposizione al Sole. Nell’ottica di evitare imprevisti, il team ha immediatamente compensato questa variazione dei parametri d’assetto del lander, riportando la situazione nella norma.
Il lander di ispace presenta a bordo ben nove computer. Ad ora, sono tutti perfettamente funzionanti. Nonostante siano stati identificati un errore di memoria della cadenza di 1 bit e più riavvii da parte di uno dei nove computer, la situazione sembra essere ancora all’interno dei parametri gestibili. Stesso discorso va fatto per quanto riguarda il sistema di controllo dell’assetto del lander. Anch’esso ha presentato parametri non in linea con quelli auspicati, sopratutto in fase di separazione dal Falcon 9.
Ciononostante, esso ha ripreso stabilità superando le incongruenze presentate da un momentaneo malfunzionamento di un sensore, tornato a performare correttamente. Questo aspetto è di grande importanza in vista delle prossime manovre del lander in orbita lunare.
Our Mission Control Center (MCC) in Tokyo has received another image from our HAKUTO-R M1 lander-mounted camera! (1/4) pic.twitter.com/JW70tnxQqe
— ispace (@ispace_inc) February 13, 2023
In viaggio verso la Luna
Ad oggi, il team di volo di ispace ha completato ben tre manovre orbitali. Ciascuna di esse, avvenuta con successo, corrispondeva al punto n°4 degli obiettivi dell’azienda giapponese. Le Orbital Control Maneuver (OCM) sono operazioni di grande complessità in quanto prevedono analisi continue della traiettoria del lander, la quale deve essere corretta “in tempo reale” in quanto presenta continue incongruenze tra la traiettoria ideale e quella reale. Di conseguenza, il team ha dovuto frequentemente aggiornare i parametri, modificare quelli pianificati e valutare le performance.
Durante la fase 2 della missione M-1 HAKUTO-R, sarà altrettanto complesso operare durante le fasi di inserzione in orbita lunare e di allunaggio. Tutte le informazioni ottenute da esse, saranno analizzate e sfruttate per le missioni M-2 (prevista nel 2024) e M-3 (prevista nel 2025) di ispace.
Queste contribuiranno al Programma Artemis della NASA, in attesa del lancio del lander Peregrine e dei dati ottenuti anche dalla sua missione. Se tutto andrà come previsto, con l’allunaggio di fine aprile vedremo ufficialmente sancita l’apertura dell’esplorazione commerciale del nostro Satellite.
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