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Eseguito il primo static fire a 31 motori sul Super Heavy

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Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Il 9 febbraio SpaceX è riuscita ad avviare 31 motori Raptor del Booster 7, svolgendo il primo static fire test quasi completo. Elon Musk ha commentato immediatamente il test, affermando che un motore è stato spento poco prima del test, mentre un altro si è spendo durante il test.

Il prototipo di Super Heavy porta a termine un’importante prova, nonostante i problemi ai due motori, che ora SpaceX potrà comunque analizzare per puntare al primo volo nello spazio di Starship. Dopo mesi di preparazione, ora l’intero progetto potrà entrare in una nuova fase, sperando che i problemi di questo test siano facilmente risolvibili.

L’esecuzione dello static fire test era stata annunciata da Gwynne Shotwell durante un suo intervento alla FAA Commercial Space Transportation conference. Shotwell è la presidente e COO di SpaceX, e da un paio di mesi a capo della gestione del sito di Starbase.

Oltre ad annunciare il test, Shotwell ha anche discussi i piani per il futuro. Starship è un elemento chiave per il futuro di SpaceX ma anche della NASA, in quanto sarà il lander utilizzato per tornare sulla Luna. Shotwell ha però dichiarato che, prima di portare umani a bordo, la Starship dovrà effettuare almeno un centinaio di lanci senza equipaggio. I processi di produzione dei prototipi dovranno accelerare, e ciò sarà possibile grazie alle nuove fabbriche in costruzione sia a Starbase che in Florida.

SpaceX ha già dimostrato la capacità di costruire sistemi complessi in poco tempo, realizzano un motore Raptor 2 al giorno, oltre ai diversi secondi stadi del Falcon 9, unico elemento del vettore che deve essere nuovo ad ogni lancio.

Super Heavy, il razzo più potente al mondo

Sebbene i motori siano rimasti accesi solamente per pochi secondi, sono bastati a rendere il Super Heavy il vettore più potente mai costruito dall’essere umano. Il Booster 7 che si trova sul pad monta 33 Raptor 2, ovvero la seconda versione dei nuovi motori sviluppati da SpaceX. Ognuno è in grado di generare, al livello del mare, 230 tonnellate di spinta. Ciò significa che la spinta totale del Super Heavy è di 7.590 tonnellate, circa il doppio di quella prodotta da SLS, l’attuale vettore operativo più potente.

L’avviamento dei Raptor del Booster 7 è avvenuto alle 22:13 del 9 febbraio ed è durato 7 secondi. Nei prossimi giorni potremmo osservare più in dettaglio i danni causati da questo test sia al pad di lancio che all’area circostante. Uno degli attuali problemi di SpaceX infatti, è proprio quello di dover gestire tutta la potenza a disposizione di Super Heavy.

Durante i precedenti static fire test, nonostante avessero utilizzato un numero inferiore di motori, la base del pad aveva subito diversi danni. Ciò aveva costretto gli operai a ricostruire diverse parti in cemento.

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Per tentare di risolvere questo problema, SpaceX ha iniziato i lavori per l’installazione del Water Deluge System, un sistema che inonderà d’acqua la base del pad. In questo modo sarà l’acqua ad assorbire gran parte del calore proveniente dai motori, oltre a parte del rumore.

La base del Super Heavy Booster 7. Credits: SpaceX

L’esecuzione del test

Inaspettatamente, a differenza delle precedenti prove, prima di utilizzare tutti e 33 i Raptor SpaceX non ha eseguito lo spin prime test. Questo serve a verificare il corretto funzionamento delle turbopompe dei motori, oltre ai diversi sistemi di alimentazione. Il motivo potrebbe essere legato proprio al modo in cui viene eseguita tale prova. Metano e ossigeno vengono utilizzati per mettere in rotazione le turbine, e i gas vengono poi espulsi senza essere innescati. Ciò comporta un enorme accumulo di metano e ossigeno alla base del pad, che potrebbe prendere fuoco facilmente creando un’esplosione, come accaduto a luglio dello scorso anno. Inoltre è possibile che SpaceX abbia anche già sufficienti dati per permettersi di passare direttamente all’avviamento dei Raptor.

Lo static fire test è stato preceduto inoltre da un’altra prova, che riguarda il sistema antincendio, montato sull’Orbital Launch Mount (OLM), ovvero l’anello su cui poggia il prototipo. Questo sistema spruzza al centro dell’OLM acqua e azoto, per controllare le fiamme, assorbire il rumore ed evitare l’accumulo di ossigeno e metano.

Il super heavy con il serbatoio dell’ossigeno pieno, quello inferiore, e quello superiore del metano quasi vuoto.

A differenza di quanto accaduto durante il Wet Dress Rehearsal, avvenuto il 23 gennaio, il Booster 7 non è stato rifornito completamente di metano, mentre il serbatoio di ossigeno era quasi pieno. Con Starship e Super Heavy è possibile vedere facilmente il livello di caricamento di metano e ossigeno. Questi si trovano a temperature criogeniche e ciò comporta la formazione di ghiaccio sulle pareti dei rispettivi serbatoi. Il serbatoio in alto è quello del metano, mentre quello in basso è quello dell’ossigeno.

Probabilmente il motivo del minor riempimento è per questioni di peso e di sicurezza. SpaceX potrebbe aver caricato solo il metano necessario al test, dato che già con il serbatoio di ossigeno pieno (un elemento più pesante per unità di volume rispetto al metano) si è raggiunto un peso totale sufficiente per eseguire il test. Il peso del vettore aiuta le morse che trattengono il vettore a non alzarsi dalla rampa durante il test. Inoltre, il metano è più pericoloso in caso di problemi ed esplosione.

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