È il 18 gennaio e SpaceX ha già portato a termine la sua quarta missione di questo 2023. Il Falcon 9 è decollato alle 13:10 dal complesso di lancio numero 40 di Cape Canaveral, due giorni e 13 ore dopo il lancio del Falcon Heavy. Entrambe queste ultime missioni hanno avuto come cliente la Space Force, il Dipartimento della Difesa americano che si occupa delle operazioni spaziali.
A differenza del carico trasportato dal Falcon Heavy, di cui si hanno pochissime informazioni, sappiamo esattamente ciò che c’era a bordo del Falcon 9. Si tratta del satellite GPS III SV06 (Space Vehicle 6), che fa parte della terza generazione della costellazione GPS. In questi primi giorni del 2023, SpaceX sembra confermare la volontà di avere un’alta cadenza di lanci, in modo da raggiungere le 100 missioni entro la fine dell’anno.
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— SpaceX (@SpaceX) January 18, 2023
I costi per la nuova costellazione GPS
L’inizio della realizzazione della nuova costellazione GPS ha inizio nel 2008, quando la US Air Force (USAF) affidò a Lockheed Martin la costruzione di 8 satelliti per 3,6 miliardi di dollari. Successivamente è stata richiesta la realizzazione di altri due satelliti, per formare una costellazione di 10 elementi. Si stima che il costo di realizzazione di un singolo satellite si aggiri sui 600 milioni di dollari.
I satelliti GPS di terza generazione permetteranno di avere informazioni molto più precise sulla posizione tracciata, e avranno sistemi anti jamming molto più avanzati, con una vita operativa di 15 anni.
GPS III SV01, il primo satellite della nuova costellazione, è arrivato in orbita a dicembre 2018 a bordo di un Falcon 9. In quell’occasione, su richiesta della USAF, SpaceX non ha recuperato il primo stadio, per riservare tutte le capacità del vettore al completamento della missione. Per questo primo lancio, nel 2017 SpaceX aveva ottenuto 96,5 milioni di dollari. All’epoca l’azienda di Musk non aveva ancora raggiunto i livelli di affidabilità attuali per il recupero dei Falcon 9, e ciò ha portato l’USAF a scegliere in vettore in versione “expendable”.
SpaceX ha poi ottenuto anche un contratto da 290,5 milioni di dollari per il trasporto di 3 satelliti GPS, identificati come SV04, SV05 e SV06. Successivamente, le due parti si sono accordate per poter sia recuperare i Falcon 9 che riutilizzarli in queste missioni. Tale modifica ha permesso al Governo americano di risparmiare circa 52,7 milioni di dollari.
GPS III SV06 è così arrivato in orbita a bordo di un booster che in precedenza aveva già supportato una missione, come accaduto per GPS III SV05. Il satellite ha una massa di circa 3,9 tonnellate e sarà operativo attorno alla Terra a un’altezza di 20200 km.
Cambio di marcia per il 2023
Con le 61 missioni completate nel 2022, SpaceX è arrivata ad avere una media di un lancio ogni 5,97 giorni. È ancora presto per iniziare a fare delle analisi precise sul nuovo anno, ma sembrerebbe che l’azienda di Musk abbia già iniziato ad adottare un nuovo passo. Quattro lanci in 18 giorni significa avere una media di uno ogni 4,5 giorni, e tra questi vi è stata anche la partenza del Falcon Heavy, il secondo vettore operativo più potente al mondo.
SpaceX potrebbe anche già battere il record del maggior numero di missioni effettuate in un mese, stabilito a dicembre 2022, quando è riuscita a far decollare sette diversi Falcon 9 in 30 giorni. Per il 19 gennaio è già previsto il lancio numero 5 del 2023, per portare in orbita un carico composto da satelliti Starlink. Come accaduto nel 2022, anche in questo nuovo anno i lanci per supportare la costellazioni di SpaceX saranno predominanti sul totale delle missioni.
Falcon 9’s first stage booster has landed on the A Shortfall of Gravitas droneship pic.twitter.com/3Bn8p1vGxF
— SpaceX (@SpaceX) January 18, 2023
Anche per il trasporto in orbita di GPS III SV06 abbiamo assistito al decollo e al rientro di un Falcon 9. Si tratta del booster B1077, utilizzato in precedenza a ottobre 2022 con la missione Crew-5, i cui astronauti si trovano tuttora sulla ISS.
Il B1077 è successivamente atterrato sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas, che supporta così la sua prima missione dell’anno.
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