Il 15 dicembre una perdita al sistema di refrigerante della Soyuz MS-22 l’ha resa inutilizzabile. Attualmente la capsula è attraccata alla ISS ma il danno, la cui causa non è ancora chiara, ha reso inutilizzabile il controllo della temperatura interna. Per questo motivo non è sicuro per gli astronauti rientrare a Terra con questa capsula. Il problema non è banale, in quanto ogni astronauta e cosmonauta che arriva sulla Stazione Spaziale Internazionale ritorna sulla Terra con lo stesso mezzo. Attualmente Sergey Prokopyev, Dmitry Petelin e Franco Rubio non hanno quindi una “via di fuga” dalla Stazione.
L’8 gennaio è emersa una nuova soluzione, diffusa da un blog bulgaro solitamente piuttosto affidabile, che cita fonti interne a Roscosmos come origine di questa soluzione. Il piano studiato dall’Agenzia Spaziale Russa e dalla NASA sarebbe quello di lanciare la capsula Soyuz MS-23 a febbraio, prima di marzo, quando era prevista.
A bordo della capsula ci sarà solamente un cosmonauta, Oleg Kononenko, che piloterà la Soyuz fino alla ISS. Sembra infatti che le due agenzie spaziali non si fidino di portare la capsula senza equipaggio, in quanto il sistema di attracco automatico KURS non è affidabile. Se si presentasse un problema, come già successo spesso, c’è bisogno di un intervento umano, cioè di un pilota a bordo della Soyuz.
L’uso della capsula Dragon
In questo modo però, la Soyuz, che dispone di solamente di tre posti, non potrà riportare a Terra tutti e tre i membri della missione MS-22. Al termine della missione MS-23 però, rientreranno i tre cosmonauti, cioè Oleg Kononenko, Sergey Prokopyev e Dmitry Petelin. Questi ultimi due quindi, vedranno la loro missione estendersi di alcuni mesi.
A febbraio partirà invece anche la missione Crew-6 di SpaceX, che invece di portare quattro astronauti sulla ISS, ne trasporterà solo tre. Al posto del quarto, che doveva essere il cosmonauta Andrej Fedjaev, ci sarà solamente una tuta spaziale vuota per Franco Rubio. Anche lui subirà un’estensione della sua missione, e tornerà a Terra con la fine della missione Crew-6. Il cosmonauta russo avrebbe raggiunto la ISS con la Dragon all’interno del programma di scambio di passeggeri fra NASA e Roscosmos, la cui controparte era proprio il viaggio di Rubio.
La Dragon, al contrario della Soyuz, può trasportare quattro astronauti. Le due capsule però, funzionano con delle tute spaziali diverse, quindi chi è salito con la Dragon non potrebbe scendere con la Soyuz, e viceversa. Questo a meno di avere a disposizione un posto libero e una tuta spaziale pronta.
Questa soluzione, nonostante sia sensata, non è ancora ufficiale, e potrebbe non diventarlo mai. Ci sono infatti alcune problematiche da risolvere, in particolare per la logistica di andata e ritorno delle capsule dalla ISS. In teoria non prima del 10 gennaio dovrebbe arrivare una comunicazione ufficiale da parte di Roscosmos, dopo la quale probabilmente sapremo quale sarà la soluzione ufficiale pensata dalle due agenzie spaziali per risolvere il problema della Soyuz MS-22.
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