Oltre il limite è un libro dell’astrofisico Antonio D’Isanto pubblicato da Scienza Express, dedicato a una delle trasformazioni più importanti che abbia mai vissuto l’astronomia, quasi una rivoluzione: il passaggio dall’astronomia all’astroinformatica. Come ricordato nell’introduzione di questo libro scritta dal prof. Giuseppe Longo, “l’astronomia è la più antica delle scienze, l’unica a essere protetta sin dall’antichità da una Musa”.
L’astronomia però non è la stessa dell’antichità, anche se ancora oggi conserva gli scopi e le motivazioni che spingono astronomi, astrofisici e ricercatori a scrutare il cielo da millenni. Non è la stessa perché oltre a essere cambiate alcune delle domande che ci spingono a studiare il cosmo, sono cambiati gli strumenti che utilizziamo per farlo. Ora siamo nel pieno di una nuova rivoluzione per l’astronomia, che si affianca, o meglio, è originata, proprio dai nuovi strumenti e telescopi a nostra disposizione.
Il Dott. D’Isanto in questo libro si pone proprio l’obbiettivo di raccontarci come l’astronomia stia diventando astroinformatica, ma soprattutto perché lo stia facendo. Lo scopo dichiarato di questo libro è quindi di altissimo interesse per tutti gli appassionati di astronomia, ma non solo. Capire come gli strumenti informatici di nuova generazione, intelligenze artificiali in primis, stiano aiutando la ricerca astrofisica è un argomento che sarà sempre più centrale nei prossimi anni.
Leggendo questo testo però, all’inizio ho frainteso il suo scopo. Il fraintendimento mi ha portato a pensare come un difetto del libro il fatto che solamente nell’ultima parte l’autore si concentrai nel raccontare i nuovi strumenti informatici a disposizione dei ricercatori. A questi sono dedicati relativamente poche pagine, nonostante fossero lo scopo principale del testo. Tutta la prima parte è dedicata a capire non il “come” ma il “perché” l’informatica e le intelligenze artificiali siano fondamentali per la ricerca astronomica.
L’autore dedica gran parte del libro a raccontare quali sono le attuali frontiere della ricerca astronomica, passando dallo studio dell’origine dell’Universo alla ricerca di una Teoria del Tutto, che possa unire Relatività Generale e Meccanica Quantistica. Fra queste D’Isanto presenta molti altri argomenti, spiegando l’origine delle ipotesi di materia ed energia oscura, ad esempio. Nonostante all’inizio questa trattazione appaia un po’ lunga, in quanto veramente completa anche se ogni argomento non è ovviamente approfondito, al termine del libro si conserva un sano spaesamento al pensiero di quanto e cosa ancora non sappiamo. L’obbiettivo, che appare inizialmente secondario rispetto alle premesse del libro, è comunque raggiunto.
Personalmente avrei quindi preferito una trattazione più completa sugli strumenti e frontiere dell’astroinformatica, ma il racconto dell’autore è comunque chiaro, e fornisce una visione d’insieme emozionante delle frontiere dell’astronomia e astrofisica. D’Isanto affronta questo racconto usando espedienti divulgativi, interpellando anche diversi “giganti” della ricerca scientifica del passato. Il tutto contribuisce a rendere più scorrevole e fruibile il racconto, tanto da portare il lettore a sperare in una lunghezza maggiore del testo (circa 200 pagine).
Ad inizio 2023 siamo nel pieno di una trasformazione importante per la ricerca astronomica, sia per gli strumenti e telescopi che avremo a disposizione nei prossimi anni, sia per la trasformazione delle tecniche di ricerca e studio dei dati, di cui l’astrofisico Antonio D’Isanto ci dà un’anteprima in questo libro.
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