Agenzie Spaziali
| On 2 anni ago

Addio al lander marziano InSight, confermata ufficialmente la fine della missione

Share

Dopo oltre quattro anni di raccolta di dati scientifici su Marte, si conclude la missione InSight della NASA. I controlli di missione presso il JPL hanno perso ogni contatto con il lander e concluso che le batterie a energia solare del veicolo devono essersi esaurite.

Abbreviazione di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, InSight si proponeva di studiare l’interno di Marte nelle sue profondità. I dati del lander hanno fornito dettagli sugli strati interni del pianeta, i resti sotto la superficie della sua dinamo magnetica estinta, le condizioni meteorologiche e l’attività sismica.

In precedenza, la NASA aveva deciso di dichiarare conclusa la missione se il lander avesse mancato due tentativi di comunicazione. L’agenzia continuerà comunque ad ascoltare un segnale dal veicolo spaziale, per ogni evenienza, ma a questo punto è considerato improbabile sentirlo “parlare” nuovamente. L’ultima volta che InSight ha comunicato con la Terra è stato il 15 dicembre 2022, inviando uno scatto con il suo ultimo tweet.

La storia sismica di un altro pianeta

La sismologia è stata il fulcro della missione InSight. In questi anni di missione, lo sismometro altamente sensibile di InSight SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure), unito al monitoraggio quotidiano dell’agenzia spaziale francese CNES e del Marsquake Service gestito dall’ETH di Zurigo, ha rilevato 1.319 terremoti. Alcuni di essi erano causati da impatti di meteoroidi, il più grande dei quali ha portato alla luce grossi pezzi di ghiaccio alla fine dell’anno scorso.

Catalogando e analizzando il numero e le caratteristiche degli impatti, gli scienziati hanno potuto determinare con maggior certezza l’età della superficie del pianeta.  Inoltre, i dati sismici di InSight forniscono un modo per studiare nel dettaglio crosta, nucleo e mantello del pianeta.

SEIS riusciva infatti a distinguere le fonti dei terremoti, tra cui le tempeste atmosferiche e le forze di marea dalla luna di Marte Phobos. Il sismometro è stato l’ultimo strumento scientifico rimasto acceso mentre la polvere che si accumulava sui pannelli solari del lander ne riduceva gradualmente l’energia.

Il 14 aprile 2021 InSight era entrato in modalità di ibernazione d’emergenza, perché i pannelli solari impolverati non accumulavano un quantitativo d’energia elettrica sufficiente per l’utilizzo dei sensori. A giugno 2021, il braccio robotico ha fatto cadere del terriccio marziano sopra un pannello, aiutando così il vento a portar via parte della polvere depositata. Questo ha consentito di guadagnare circa 30 Watt/ora al giorno e di ritardare per qualche settimana lo spegnimento di alcuni strumenti.

ANNUNCIO

La “talpa”

InSight trasportava anche l’Heat Flow and Physical Properties Package, fornito dal centro aerospaziale tedesco (DLR), che includeva un radiometro e una sonda per il flusso di calore. La sonda, indicata come un chiodo auto-martellante, era soprannominata “la talpa”.

La talpa era stata progettata per scavare 5 metri al di sotto la superficie marziana, trascinando un cavo carico di sensori che avrebbe misurato il calore all’interno del pianeta. Ciò avrebbe consentito agli scienziati di calcolare quanta energia fosse stata rilasciata dall’epoca della formazione di Marte.

Pensata per il terreno sciolto e sabbioso conosciuto durante altre missioni, la talpa non ha potuto guadagnare sufficiente trazione nel terreno grumoso intorno a InSight. A marzo 2019, la talpa ha scavato qualche centimetro, ma poi non è riuscita a fare progressi. Il 14 gennaio 2021 la NASA ha annunciato che gli sforzi per perforare la superficie marziana utilizzando il dispositivo erano terminati. Il lander alla fine seppellì la sonda appena sotto la superficie, raccogliendo comunque dati preziosi sulle proprietà fisiche e termiche del suolo marziano lungo il percorso.

Timelapse che mostra la “talpa” che si insinua sotto la regolite marziana. Credits: NASA/JPL-Caltech

Buona pensione, InSight

Dire addio a un veicolo spaziale è sempre triste. Nonostante ciò, Thomas Zurbuchen, amministratore associato della direzione della missione scientifica della NASA ha affermato:

La scienza condotta da InSight è motivo di celebrazione. I soli dati sismici di questa missione del Discovery Program offrono enormi intuizioni non solo su Marte, ma anche su altri corpi rocciosi, compresa la Terra.

InSight, con i suoi tweet, le foto, le scoperte a cui ha portato, è stato un po’ un amico e un collega su Marte negli ultimi quattro anni. La scienza che ci ha permesso di fare, la ricerca che ha consentito di portare avanti, lo rendono perfettamente degno del suo nome, volto a comprendere nel profondo il Pianeta Rosso.

Come scienziato robotico, InSight ha trascorso un’intera carriera allo studio di Marte, e ora è tempo di pensionamento. Tuttavia, dalle parole di Laurie Leshin, direttore del JPL, che gestisce la missione: “Sì, è triste dire addio, ma l’eredità di InSight continuerà a vivere, informando e ispirando.”

Ti è piaciuto questo articolo? Lo abbiamo scritto grazie al supporto degli abbonati ad Astrospace Orbit. Solo questo ci ha permesso di scriverlo in modo competente, revisionandolo, rileggendolo e consultando diverse fonti. Ne è valsa la pena? Se ti sembra di sì, puoi iscriverti anche tu ad Astrospace Orbit, avrai accesso a diversi vantaggi e contenuti esclusivi.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.