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| On 2 anni ago

Arriva in orbita SWOT, satellite della NASA per il monitoraggio delle acque

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È arrivato in orbita un nuovo strumento che ci permetterà di monitorare in maniera più precisa il comportamento dell’acqua sulla Terra. Si chiama Surface Water and Ocean Topography (SWOT) ed è stato realizzato dalla NASA in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Francese. Hanno preso parte al progetto anche le agenzie spaziali del Regno Unito (UKSA) e del Canada (CSA), per un budget totale di circa 1.167 milioni di dollari. A occuparsi della costruzione di SWOT invece, è stata Thales Alenia Space.

Il satellite, con una massa di circa 2200 kg, è partito dalla base militare di Vandenberg, in California, alle 12:46 del 16 dicembre. Lo ha trasportato un Falcon 9 di SpaceX, il cui primo stadio ha poi fatto ritorno sulla piattaforma di atterraggio accanto al pad di lancio. Arriva così nello spazio un altro strumento utile per comprendere il comportamento degli elementi che regolano il clima sul nostro pianeta.

SWOT sarà in grado di analizzare quasi tutta l’acqua presente sulla Terra, monitorando l’altezza di fiumi, laghi e oceani. In questo modo sarà possibile studiarne i flussi su larga scala e gli effetti che ne conseguono.

La via dell’acqua

SWOT effettuerà le analisi in orbita attorno alla Terra passando per i poli, a un’altezza di circa 890 km. Completando 14 orbite al giorno, SWOT osserverà l’intero pianeta ogni 21 giorni, per poi riprendere il ciclo. Attualmente, la sua missione dovrebbe durare tre anni, ma è possibile che questa venga prolungata. Ciò dipenderà da diversi fattori, come lo stato futuro del satellite e i fondi concessi agli studi. Una volta terminata la sua vita operativa, effettuerà un rientro controllato in atmosfera, come previsto per tutti i nuovi satelliti.

Prima di entrare in azione, SWOT dovrà compiere diverse operazioni molto importanti in orbita, tra cui dispiegare sia i pannelli solari che le due antenne. Queste sono indispensabili per il funzionamento di KaRIn (Ka-band Radar Interferometer), uno dei principali strumenti di SWOT. KaRIn invia impulsi radar verso la Terra, che poi vengono rilevati dalle due antenne, posizionate a 10 metri di distanza tra loro. Calcolando il tempo trascorso, è possibile ricavare l’altezza dalla superficie con una precisione di circa 1 centimetro. SWOT monitorerà in contemporanea due fasce parallele, larghe 120 km, separate al centro da un’altra fascia larga 20 km.

A bordo di SWOT si trovano anche due strumenti realizzati dalla stessa Thales Alenia Space. Uno di questi è un altimetro, che analizzerà parte dello spazio tra le due fasce studiate da KaRIn, per rilevare l’altezza dei mari. L’antenna DORIS (Doppler Orbitography and Radiopositioning Integrated by Satellite) avrà il compito di ricevere il segnale proveniente da 50 a 60 radiofari, in modo da determinare con precisione l’orbita di SWOT.

Grazie ai suoi strumenti, il satellite sarà in grado di osservare le acque del nostro pianeta con una risoluzione dieci volte superiore rispetto al passato.

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Un altro rientro sulla terraferma

A poco meno di 500 metri dal pad di lancio si trova la piattaforma di atterraggio chiamata Landing Zone numero 4 (LZ-4). Qui, circa 7 minuti e 35 secondi dopo il decollo, è atterrato il primo stadio del Falcon 9, usato per portare in orbita SWOT. Si tratta della terza missione consecutiva di SpaceX che prevede il ritorno diretto sulla terraferma, e ciò è principalmente dovuto alla massa non eccessiva dei carichi.

Il booster utilizzato in questa occasione è il B1071, che ha volato la prima volta proprio nel 2022. Con l’arrivo in orbita di SWOT, SpaceX completa con successo la sua missione numero 57 dell’anno, rendendo sempre più vicino l’obbiettivo dei 60 lanci programmati nel 2022. L’azienda è arrivata ad avere una media di una missione ogni 6,14 giorni, un valore che in quest’ultimo periodo ha subito diverse oscillazioni a causa di alcuni ritardi.

Alcuni Falcon 9 infatti hanno avuto diversi problemi, che l’azienda non ha però commentato, e ciò ha portato al rinvio di diverse missioni. L’azienda sembrerebbe aver risolto questi problemi e ora ha ripreso la sua normale attività.

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