Avio e ArianeSpace hanno siglato un altro accordo importante con ESA, per il lancio di cinque satelliti della costellazione europea Copernicus. La notizia è stata resa nota da un comunicato stampa di Arianespace e da dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Avio, Giulio Ranzo. L’accordo riguarda i lanci dei satelliti Sentinel-1D, Sentinel-2C, Sentinel-3C, CO2M-A e CO2M-B la cui partenza è prevista tra il 2024 e il 2026 dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese. La firma del contratto è avvenuta mercoledì 7 dicembre, alla sede ESRIN a Frascati tra ESA e Arianespace – Avio.
“Accesso autonomo allo spazio” e “rafforzamento dei programmi faro europei”, sono concetti chiave attorno a cui si sono svolte le trattative per stabilire il budget del prossimo triennio dell’Agenzia Spaziale Europea, e si legano chiaramente a questi nuovi contratti appena firmati. Copernicus è un progetto dell’Unione Europea, nel quale l’ESA fornisce supporto nella gestione e mantenimento della costellazione.
All’interno del Consiglio Ministeriale 2022 appena concluso, le parole del Commissario europeo Thierry Breton erano chiare e in linea con lo sviluppo sia di Copernicus, sia dei lanciatori europei esistenti:
È di estrema importanza continuare a investire nell’evoluzione delle nostre infrastrutture esistenti e nella modernizzazione della costellazione satellitare Copernicus. La priorità sono i lanciatori e l’accesso autonomo allo spazio e l’Europa deve impegnarsi a sostenere i finanziamenti di Ariane 6 e Vega C ponendosi come cliente di riferimento e sostenendo la domanda di lanci europei.
L’appello è condiviso dal Direttore Generale dell’ESA, Josef Aschbacher e dai Paesi membri, che riconoscono in queste attività un’importanza strategica fondamentale oggi ancora maggiore, considerando la situazione geopolitica attuale.
I programmi di osservazione terrestre hanno ricevuto il 16% del totale del budget ESA, che corrisponde a circa 2.7 miliardi di euro in base ai dati forniti dall’Agenzia Spaziale Europea. Se lo sommiamo ai fondi destinati al segmento “space transportation”, notiamo che ben il 33% del budget ESA è destinato a questi due soli settori, che in collaborazione con i programmi dell’UE, fanno dell’osservazione terrestre un core importante per lo spazio europeo.
Il programma Copernicus rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Programma Spaziale dell’Unione Europea, lanciato nel 1998 dalla Commissione Europea in collaborazione con diverse agenzie spaziali col nome “GMES” (Global Monitoring for Environment and Security).
I satelliti di osservazione terrestre sono fondamentali perché rispondono a numerose necessità e hanno un impatto socio-economico rilevante. I sei servizi principali della costellazione Copernicus riguardano i monitoraggi atmosferici, dell’ambiente marino, del territorio, dei cambiamenti climatici, sicurezza e gestione delle emergenze. Questi satelliti consentono quindi di attivare sistemi di previsione, gestione efficiente delle risorse e di allerta rapida in caso di emergenze.
I dati forniti da questi monitoraggi vanno a beneficio di ampie aree della nostra società, dall’agricoltura, energia e risorse naturali, salute, sicurezza, pianificazione urbana e trasporti, solo per citarne alcune. Questi dataset sono utilizzabili sia da operatori commerciali e civili, oltre che dalla comunità scientifica mondiale. È anche per questo che mantenere una leadership europea in questo settore viene considerato così importante per la strategia spaziale comunitaria.
Sono cinque i satelliti che raggiungeranno la loro orbita con il vettore Vega-C, in cinque lanci che verranno effettuati tra il 2024 e 2026. Questi si sommano al contratto già stipulato lo scorso aprile per il lancio del Sentinel-1C e che dovrebbe avvenire nella prima metà del 2023.
Sentinel-1D: i Copernicus Sentinel-1 sono una costellazione di due satelliti usati per ottenere dati radar interferometrici in grado di fornire immagini della superficie terrestre in qualsiasi condizione atmosferica, sia di giorno che di notte. La prima generazione è stata lanciata tra il 2014 e il 2016 a bordo di un vettore Soyuz operato da Arianespace. Si trattava dei Sentinel-1A e 1B, quest’ultimo dichiarato “non più operativo” proprio lo scorso agosto. Sentinel-1D è dotato di tecnologia SAR (Radar ad apertura sintetica), capace di fornire osservazioni multi-scopo ad alta risoluzione. Il satellite opererà in orbita eliosincrona ad un’altezza di circa 690 km.
Sentinel-2C: i Sentinel-2 sono satelliti ottici progettati per l’osservazione multi-spettrale dotati di imager ad alta risoluzione con 13 bande spettrali. Anche questa è una costellazione di due satelliti identici posizionati sulla stessa orbita geosincrona a 780 km di altezza. Il suo compito sarà monitorare la variabilità delle condizioni della superficie terrestre. I primi due, Sentinel-2A e 2B, sono stati lanciati a bordo di un Vega nel 2015 e 2017.
Sentinel-3C: l’obiettivo di questi Sentinel è di eseguire osservazioni oceanografiche e terrestri. 3C sarà in grado di fornire dati ottici, radar e altimetrici ad alta precisione quasi in tempo reale. Esso, infatti, misura variabili topografiche di superficie, di temperatura e colori con precisione e alta affidabilità. Anche Sentinel-3C raggiungerà un’orbita eliosincrona a 810 km di altezza e il suo lancio è previsto tra il 2024 e 2025.
Sentinel CO2M-A e CO2M-B: fanno parte del programma di espansione del sistema di costellazioni Copernicus. Questi satelliti sono dotati di spettrometro nel vicino infrarosso e nell’infrarosso a onde corte, in grado di misurare l’anidride carbonica atmosferica prodotta dall’attività umana. Queste misurazioni dovranno ridurre l’incertezza nelle stime delle emissioni di Co2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili. Ciò aiuta la valutazione dell’efficacia delle misure politiche e il loro impatto sugli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa nonché di riduzione delle emissioni. Entrambi verranno lanciati tra il 2025 e 2026.
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