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| On 2 anni ago

SpaceX ha presentato Starshield, una nuova rete satellitare per clienti governativi

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  • La costellazione Starshield sarà dedicata a tutti gli usi e clienti governativi, in particolare quelli militari.
  • I focus di applicazione sono l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e l’ospitare payload secondari di altri clienti.
  • La rete sarà diversa da Starlink, con satelliti diversi e clienti diversi.

SpaceX ha mostrato per la prima volta pubblicamente una nuova rete satellitare, chiamata Starshield. Si tratta di una variazione della costellazione Starlink, ma interamente dedicata ad utilizzi governativi, come l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e l’hosting di payload singoli.

L’annuncio era atteso da molto, in particolare per gli indizi d’immissione in orbita di alcuni satelliti diversi da Starlink. Inoltre, le camere montate a bordo degli Starlink, le cui foto sono state mostrate da Musk solo qualche mese fa, hanno dimostrato come i test per l’implementazione di payload ottici fossero già iniziati da tempo.

Sul sito pubblicato da SpaceX, i vantaggi presentati per Starshield sono molto simili a quelli di Starlink. Le due reti saranno molto simili concettualmente, ma con dei target di clienti e di scopi molto diversi. Se Starlink continuerà a fornire esclusivamente servizi di Internet satellitare ai clienti consumer e per usi commerciali, Starshield punta ad applicazioni governativi con tre principali focus: osservazione della Terra, comunicazioni satellitari e ospitare payload.

I vantaggi di Starshield e SpaceX

Fin dal 2020 SpaceX si è posta in modo proattivo nel proporre applicazioni governative della costellazione Starlink, non solo per usi militari del servizio internet a Terra, ma anche per variare il bus (il design di base) del satellite per costruire altri satelliti. Nel 2020 SpaceX vinse un contratto per costruire i satelliti della costellazione Tracking Layer per la SDA, proponendo proprio una variazione di Starlink.

Un render di un satellite della costellazione Starshield. Credits: SpaceX

Ad ottobre, quando Musk mostrò le foto della Terra scattate da un satellite Starlink, fu subito chiaro come l’osservazione terrestre effettuata da una costellazione di 4000 satelliti possa rappresentare un cambio di paradigma per tutto il settore. Una tale quantità di satelliti in orbita terrestre bassa, permette infatti un tempo di sorvolo praticamente costante su qualsiasi punto della Terra, il che è di per sé anche il vantaggio di Starlink come servizio di connessione internet.

Con Starshield, SpaceX unisce tutti questi vantaggi in un unico progetto, separandolo da Starlink e rendendolo riservato ai clienti governativi, e quindi anche più adattabile alle richieste. Un altro vantaggio di SpaceX, mostrato nel sito dedicato di Starshield, è l’utilizzo di comunicazioni laser. Questa tecnologia potrà essere integrata anche in satelliti di clienti partner, in modo da connettersi alla rete Starshield. Attualmente Starlink è l’unica rete satellitare al mondo ad utilizzare questa tecnologia per una copertura globale, con il vantaggio di una trasmissione di grandi quantità di dati da una parte all’altra del globo in pochissimo tempo.

Un altro vantaggio di SpaceX, ormai chiaro a tutti, è l’accesso rapido e prioritario all’orbita. Grazie ai frequenti lanci sia per clienti commerciali ma anche per la costruzione della costellazione Starlink, l’immissione di satelliti in orbita di SpaceX è la più frequente al mondo. Viene facile immaginare come la richiesta di un satellite in orbita da parte di un cliente governativo possa essere soddisfatta in modo veloce ed efficace (anche solo spostando alcuni Starlink dal primo lancio utile) e quanto questo sia un vantaggio.

Satelliti già in orbita?

Sempre nel sito dedicato alla nuova rete satellitare, vine mostrata una foto di un satellite Starshield in orbita. È difficile dedurre un design preciso dalla foto, ma non è palesemente uno Starlink. Si tratta con grande probabilità di uno dei satelliti lanciati durante la missione di Globalstar FM15 il 19 giugno 2022.

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Una foto del rilascio dei satelliti Starlink, scattata da un altro satellite Starlink.

Il carico principale era appunto il satellite di Globastar, ma con lui c’erano quattro satelliti di SpaceX, che si pensava fossero Starlink. Il loro adattatore con il Falcon 9 era infatti simile a quello utilizzato solitamente, ma il rilascio in orbita non è stato mostrato durante la diretta del lancio. Inoltre, dopo la conclusione della missione, questi quattro satelliti sono stati classificati come USA 328, 329, 330 e 331. La dicitura USA-X è solitamente dedicata a satelliti con applicazioni governative.

La presentazione ufficiale di Starshield apre un nuovo scenario per il mercato interno americano. Con questo progetto SpaceX si pone infatti in un ruolo di grande vantaggio rispetto agli altri provider di servizi satellitari del governo. Attualmente non ci sono ancora informazioni su ampi contratti firmati da SpaceX, ma i vantaggi offerti da questo servizio, come abbiamo visto, sono palesi.

Potrebbe quindi non passare molto tempo prima di vedere una intera costellazione governativa per l’osservazione della Terra e le telecomunicazioni gestita da SpaceX.

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