- La struttura portante del telescopio ottico ELT dell’ESO, in fase di costruzione in Cile, è quasi ultimata.
- Nelle prossime settimane avverrà l’istallazione di meccanismi che consentiranno la rotazione della cupola.
- Le prime osservazioni sono previste per il 2027.
In cima al Cerro Armazones, nel deserto cileno di Atacama, proseguono i lavori di costruzione dell’Extremely Large Telescope dell’European Southern Observatory, il telescopio ottico più grande e ambizioso mai ideato e costruito dall’uomo. Come mostra l’immagine in copertina, la struttura in cemento è quasi terminata e pronta al suo ruolo: sostenere la cupola in acciaio alta 85 metri, che ospiterà il cuore dell’Osservatorio. Nelle prossime settimane è prevista l’istallazione di 36 diversi meccanismi che consentiranno la rotazione completa della cupola.
Nella parte più a destra dell’immagine sono visibili le fondamenta della stazione di refrigerazione. Si tratta di una delle tante strutture progettate per mantenere il telescopio freddo durante il giorno, in modo che di notte sia alla stessa temperatura dell’ambiente circostante. Il motivo di questa procedura è di ridurre al minimo la turbolenza all’interno della cupola e le deformazioni termiche del telescopio.
Al centro dell’immagine ci sono invece le fondamenta della struttura principale in cemento, che ospiterà il telescopio e i suoi strumenti all’interno della cupola. Sono stati necessari quasi 9000 metri cubi di calcestruzzo per completarle. Al loro interno, sono già stati installati alcuni dispositivi antisismici all’avanguardia.
Diverse gru, con capacità che vanno da 250 a 600 tonnellate, sono operative in loco e aiutano nell’innalzamento di queste strutture in calcestruzzo. La gru visibile nella parte più a sinistra dell’immagine sarà necessaria per assemblare sia la cupola che la struttura principale. Con un’altezza di quasi 120 metri e una capacità di raggiungere fino a 80 metri, questa gru è visibile da diversi chilometri di distanza e illustra quanto sarà gigantesco l’ELT.
L’ottica all’avanguardia
La gigantesca cupola ELT ospiterà il telescopio e la sua struttura interna, fornendo protezione dall’ambiente estremo del deserto cileno di Atacama. La struttura principale del telescopio conterrà specchi e ottica, incluso l’enorme specchio primario di 39 metri.
L’ELT avrà un pionieristico design ottico a cinque specchi che gli consentirà di svelare l’Universo con dettagli senza precedenti. Gli specchi (M1, M2, M3, M4 e M5) hanno tutti forme, dimensioni e ruoli diversi, ma funzioneranno insieme, per fornire osservazioni con dettagli mai raggiunti finora da un telescopio a terra (ground-based telescope).
Inoltre, il nuovo telescopio impiegherà sofisticate tecnologie di ottica adattiva per compensare la turbolenza dell’atmosfera terrestre e garantire che le sue immagini siano più nitide di quelle di qualsiasi altro telescopio. Avrà anche altri componenti all’avanguardia, come una stazione prefocale, che funge da collegamento tra il telescopio e i suoi strumenti. Infine, avrà un moderno sistema di controllo per consentire all’utente di utilizzare il telescopio per osservazioni scientifiche e attività di manutenzione.
La scienza con l’ELT
L’ELT affronterà le più grandi sfide scientifiche del nostro tempo. In particolar modo, mirerà a una serie d’importanti primati, tra cui rintracciare pianeti simili alla Terra attorno ad altre stelle nelle zone abitabili in cui potrebbe esistere la vita. Darà anche contributi fondamentali alla cosmologia, sondando la natura della materia oscura e dell’energia oscura.
Altre aree scientifiche chiave includono lo studio delle stelle nella nostra Galassia e oltre, i buchi neri, l’evoluzione delle galassie lontane, fino alle primissime galassie nella prima epoca dell’Universo, a soli 380.000 anni dopo il Big Bang. L’ELT è motivato da una vasta gamma di sfide scientifiche nell’astronomia moderna: le sue scoperte copriranno un numero enorme di argomenti astronomici, per fornire importanti progressi nella nostra comprensione dell’Universo.
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