Un nuova capsula Dragon in versione Cargo ha raggiunto l’orbita con destinazione la Stazione Spaziale Internazionale. A bordo ci sono rifornimenti per gli abitanti della ISS, con nuovi materiali ed esperimenti, per un totale di 3528 kg. La partenza è avvenuta dal pad 39A alle 20:20 del 26 novembre, secondo il fuso orario italiano. Classificata come CRS-26, è la sesta missione di SpaceX facente parte della seconda parte del Commercial Resupply Services.
Sarebbe dovuta partire già il 21 novembre, ma SpaceX l’ha rimandata dopo aver rilevato una perdita di refrigerante all’interno della capsula. Tale perdita era causata da una guarnizione difettosa, prontamente sostituita. SpaceX è stata costretta poi a rimandare ancora la partenza della Dragon a causa del maltempo dei giorni scorsi. Questi slittamenti hanno portato a un aumento del valore della media dei giorni trascorsi tra i lanci, passato da 6,07 a 6,11 giorni.
Questa è la terza Cargo Dragon che entra a far parte della flotta di SpaceX e sarà l’ultima capsula prodotta per il trasporto di rifornimenti. L’azienda di Musk ha anche annunciato che stanno costruendo una quinta Dragon per equipaggio, dopo aver messo in pausa la produzione. La capsula sarà pronta per il 2024 e permetterà a SpaceX di gestire in modo più agevole le numerose missioni in programma.
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— SpaceX (@SpaceX) November 26, 2022
Dai nuovi pannelli solari alle piante di pomodori nani
All’interno della sezione non pressurizzata della Dragon, si trovano due iROSA (ISS Roll Out Solar Arrays), un nuovo tipo di pannello solare che, una volta rimosso e installato, si srotola per poi iniziare a produrre energia. Questa è la seconda coppia che arriva sulla ISS, dopo i primi pannelli di questo tipo partiti con la missione CRS-22 a giugno 2021.
Nei giorni scorsi gli astronauti Frank Rubio e Josh Cassada hanno effettuato un’attività extra veicolare proprio per preparare l’installazione degli iROSA. Grazie ai nuovi pannelli solari la produzione di energia a bordo della ISS aumenterà del 20-30%. I pannelli ROSA sono stati utilizzati anche sulla sonda DART e alimenteranno anche il Lunar Gateway.
Proprio per rendere più agevole l’installazione dei pannelli, la Dragon rimarrà agganciata alla ISS per circa 45 giorni, un periodo di tempo più lungo rispetto alle precedenti missioni di rifornimento.
All’interno della Dragon invece, nella parte pressurizzata, si trovano diversi esperimenti per studiare metodi per migliorare la vita in orbita degli astronauti. Con l’avvento delle future spedizioni lunari sarà molto importante avere la possibilità di produrre cibo direttamente nello spazio. Anche per tale ragione la NASA sta testando un sistema chiamato Veggie (Vegetable Production System). Con CRS-26 avrà inizio la missione Veg-05, con l’obbiettivo di studiare la crescita dei pomodori nani.
Sempre in vista delle future spedizioni attorno alla Luna, gli astronauti a bordo della ISS testeranno un piccolo dispositivo per poter diagnosticare diverse malattie. Per fare ciò si partirà da dei campioni di sangue, colorati tramite appositi reagenti e osservati grazie ad un piccolo microscopio. Il dispositivo è stato chiamato proprio Moon Microscope. Con BioNutrients-2 invece, collauderanno un nuovo dispositivo per la creazione di sostanze nutrienti direttamente nello spazio.
Un nuovo Falcon 9 e una nuova Dragon
Per la quarta volta in questo 2022 assistiamo al decollo di un Falcon 9 al primo volo, senza considerare la missione del Falcon Heavy. Per questa missione SpaceX ha utilizzato il primo stadio con numero di serie B1076, che non aveva mai volato prima. Dopo circa 7 minuti e mezzo dal lancio, questo Falcon 9 ha eseguito il suo primo atterraggio di successo sulla chiatta Just Read The Instructions, che si trovava a circa 300 km dalla costa.
Dragon separation confirmed; autonomous docking to the @space_station on Sunday, November 27 at ~7:30 a.m. ET pic.twitter.com/U8sN9uF1Xn
— SpaceX (@SpaceX) November 26, 2022
SpaceX quindi riutilizzerà il B1076, ma forse non come Falcon 9. È possibile infatti che convertiranno questo primo stadio in un booster laterale per comporre un nuovo Falcon Heavy. A riprova di ciò, è assente il classico logo di un falco stilizzato e la scritta “Falcon 9” sotto di esso. Non è la prima volta che SpaceX adotta questo tipo di conversione, in quanto era già accaduto con il primo Falcon Heavy. In quell’occasione i due booster laterali avevano già volato una volta come Falcon 9 singoli.
Grazie al B1076 l’azienda ha completato con successo la missione numero 54 del 2022 e il traguardo dei 60 lanci è sempre più vicino.
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