GIovedì 17 novembre, il giorno dopo la partenza della missione Artemis 1, a Tokyo si è svolto un evento con la partecipazione del ministro dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport e della Scienza giapponese, Keiko Nagaoka. Bill Nelson, amministratore della NASA, era presente virtualmente e con lui è stato formalmente firmato il Gateway Implementing Arrangement.
In base a questo accordo, la NASA fornirà l’opportunità ad un astronauta dell’Agenzia Spaziale Giapponese di svolgere una missione sul Lunar Gateway, la nuova stazione spaziale lunare. Il Giappone ha invece annunciato (o meglio, confermato) il suo impegno per la costruzione e gestione della stazione. Ora la NASA ha formalmente confermato a tutti i principali partner (Canada, Europa e Giappone) l’opportunità di una missione sul Lunar Gateway. Sempre durante questo evento, il Giappone ha garantito formalmente il suo supporto e finanziamento alla Stazione Spaziale Internazionale fino al 2030.
Attualmente la prima missione verso il Lunar Gateway è prevista per il 2027/2028, e sarà la missione Artemis IV. Questa prevederà anche un allunaggio, svolto da due dei quattro astronauti della missione. Due di loro rimarranno a bordo del Lunar Gateway. È ancora molto presto però per sapere da chi sarà formata questa missione. Questo accordo, di cui si aspettava solamente l’ufficialità, avvicina sicuramente il Giappone al suolo lunare. Portare un astronauta sulla superficie sarà infatti un obbiettivo ricercato fortemente da tutti i partner internazionali del Programma Artemis.
Il Lunar Gateway sarà una stazione modulabile, inizialmente composta da due moduli (PPE e HALO) che verranno lanciati già integrati nel 2024/2025. A questi si aggiungerà poi un secondo modulo pressurizzato, chiamato I-HAB e un quarto modulo di servizio chiamato ESPRIT. Questi ultimi due moduli sono sviluppati dall’ESA con il contributo del Giappone. Il Paese asiatico fornirà il sistema di supporto vitale e di controllo ambientale, di controllo termico e delle telecamere di I-HAB. Oltre a questo saranno giapponesi anche le batterie del modulo HALO, del modulo I-HAB e del modulo ESPRIT.
Il contributo più impegnativo sarà però senz’altro la capsula HTV-XG, una versione aggiornata della capsula cargo HTV che viene usata per rifornire la ISS. La versione XG sarà invece usata per inviare rifornimenti al Lunar Gateway, sarà lanciata con un vettore H3 e secondo la NASA sarà pronta entro il 2030. HTV-XG, dispone di un netto incremento della massa trasportabile, che in totale ammonta a 5.85 tonnellate rispetto alle 4.7 della versione per la ISS.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, su Instagram e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.