Il 31 ottobre la NASA ha comunicato ufficialmente un cambio di programma per la missione Artemis IV. Essa prevederà ora anche un allunaggio, mentre prima si pensava solamente di raggiungere il Lunar Gateway. Oggi, poche ore prima del lancio di Artemis 1, la NASA ha confermato di aver assegnato il contratto a SpaceX. Il lander utilizzato per scendere sulla Luna sarà nuovamente la Starship, che già gestirà l’allunaggio di Artemis III, durante la quale vedremo l’Essere Umano fare ritorno sul nostro satellite naturale.
La NASA quando ha modificato i piani di Artemis IV non ha subito fatto il nome del lander che useranno gli astronauti, aprendo alla possibilità di sfruttare un mezzo di un’altra azienda. Questo perché la NASA ha presentato a settembre una Request for Proposal, per lo sviluppo di un ulteriore lander lunare. In futuro quindi, ci saranno sicuramente due lander.
Con il programma HLS (Human Landing System) la NASA ha stanziato 2,89 miliardi di dollari per lo sviluppo di un lander lunare. Questi sono stati ottenuti da SpaceX e saranno necessari per la realizzazione di una Starship in versione lunare.
L’utilizzo di questa navetta anche per Artemis IV, fa parte di una modifica nell’ambito del contratto Next Space Technologies for Exploration Partnerships-2 (NextSTEP-2). Tale modifica ha un valore pari a 1,15 miliardi di dollari, che si aggiungono ai precedenti. Secondo i piani della NASA, Artemis IV dovrebbe partire nel 2027 e per allora diverse tecnologie non ancora sviluppate dovranno essere pronte.
Nonostante SpaceX abbia effettuato 5 diversi voli di test, i prototipi si sono sollevati solamente per una decina di kilometri. Starship non è ancora arrivata nello spazio e l’azienda spera di raggiungere questo traguardo entro la fine del 2022. Il 14 novembre in Texas hanno completato un importante test, avviando con successo 14 dei 33 motori del Super Heavy. Mancano ancora diverse prove però prima che il booster sia pronto al volo.
Affinché Starship raggiunga la Luna SpaceX dovrà implementare anche un sistema di rifornimento in orbita, gambe di atterraggio in grado di sorreggere un razzo alto 50 metri su suolo instabile e motori da utilizzare per l’allunaggio. A questi bisogna aggiungere anche tutti i sistemi di supporto vitale per l’equipaggio.
La scelta della NASA di utilizzare Starship per due missioni consecutive potrebbe risiedere proprio nel fatto che avrebbero un sistema già ampiamente collaudato.
“Continuare a collaborare con SpaceX attraverso l’Opzione B porta avanti i nostri piani per il trasporto regolare di equipaggi sulla superficie lunare e per stabilire una presenza umana a lungo termine con Artemis”, ha confermato Lisa Watson-Morgan, manager del programma HLS (Human Landing System).
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