NASA e NOAA hanno annunciato il 23 ottobre di aver completato l’integrazione dei due payload previsti a bordo della missione JPSS-2. Essa fa parte del programma Joint Polar System che prevede ben cinque satelliti per il monitoraggio dei cambiamenti climatici. I due payload in questione, chiamati JPSS-2 e LOFTID, sono stati “impilati” l’uno sull’altro e partiranno l’1 novembre alle ore 10:25 italiane a bordo di un Atlas V di ULA. Il lancio avrà luogo presso lo Space Launch Complex-3 della base spaziale di Vandenberg, California.
JPSS-2, ovvero Joint Polar Satellite System-2, è il terzo satellite della serie Joint Polar System, programma in collaborazione tra NOAA e NASA. Il suo scopo sarà quello di acquisire dati e migliorare le previsioni meteorologiche conducendo gli scienziati a prevedere con più precisione le condizioni meteo estreme e gli eventi avversi causati dai cambiamenti climatici. LOFTID, invece, è il payload secondario sul quale i tecnici di NASA e NOAA hanno agganciato il satellite JPSS-2.
Il Low-Earth Orbit Flight Test of an Inflatable Decelerator (LOFTID) è un dimostratore tecnologico di uno scudo termico gonfiabile per il rientro atmosferico. Lo scopo dei tecnici di NASA è quello di testare il suo funzionamento durante l’atterraggio di payload particolarmente pesanti e valutarne il futuro utilizzo nel caso di missioni con equipaggio sulla superficie di Marte. Proprio per questo, a differenza del satellite JPSS-2, LOFTID rientrerà sulla Terra circa due ore dopo il lancio in maniera tale da essere testato nella fase di rientro nell’atmosfera terrestre.
I preparativi al lancio
Il percorso che ha condotto all’assemblaggio dei due payload l’uno sull’altro, è stato piuttosto lungo. Il 4 ottobre, presso l’Astrotech Space Operations facility di Vandenberg, i tecnici e gli ingegneri di NASA e NOAA hanno fissato un adattatore alla base del satellite JPSS-2. Quindi, il giorno successivo, servendosi di una gru hanno issato il JPSS-2 per poi fissarlo in cima al dimostratore tecnologico LOFTID. L’uno sull’altro, i due payload misurano circa 8 metri.
Chiaramente, il LOFTID era stato già munito a sua volta di un adattatore per consentire il fissaggio del payload primario. Una volta impilati i due carichi, il team congiunto tra NASA e NOAA ha integrato il sistema di separazione che permetterà ai due payload di sganciarsi e compiere ognuno la propria missione. Una volta all’interno del fairing, appositamente modificato viste le dimensioni del carico, i tecnici hanno trasportato e fissato JPSS-2 e LOFTID sul vettore Atlas V 401 pronti al lancio attualmente fissato per l’1 novembre.
Appuntamento al 1 novembre
Poco dopo il lancio, come da prassi, il primo stadio dell’Atlas V si separerà dal vettore di ULA. A questo punto, i due payload verranno espulsi e solo allora il satellite JPSS-2 si separerà dal secondo stadio (Centaur) e dal LOFTID per iniziare la sua missione. Nello specifico, il JPSS-2 si dirigerà verso un’orbita situata a circa 823 km dalla superficie terrestre.
Da lì, il satellite fornirà osservazioni dettagliate su atmosfera terrestre, oceani e suolo. Un’affidabile copertura globale sarà permessa dal suo passaggio attorno ai due Poli terrestri ben 14 volte al giorno. Ciò consentirà al satellite di osservare fenomeni climatici sulla Terra come uragani, tempeste di neve e ghiaccio e inondazioni, in maniera tale da aiutare gli scienziati nelle emergenze e nei piani di evacuazione.
Una volta che il JPSS-2 si troverà in orbita polare, lo stadio Centaur effettuerà una manovra per deorbitare e successivamente rallentare grazie al suo motore. Con questa operazione, il Centaur direzionerà LOFTID verso il rientro sulla Terra. Proprio qui inizierà la missione del payload secondario: dopo il rilascio, LOFTID inizierà a gonfiare lo scudo termico pronto al test.
Per non creare interferenze tra i due payload, LOFTID sarà inattivo fino al compimento della separazione del satellite JPSS-2. Il dimostratore diventerà poi attivo una volta giunti nella traiettoria di rientro in atmosfera. La copertura live della missione JPSS-2 che prenderà il nome di NOAA-21 una volta raggiunta l’orbita polare, sarà interamente trasmessa da NASA. Chi fosse interessato, potrà seguire il collegamento a partire dalle 9:45 italiane sul sito uffuciale dell’agenzia così come su NASA Television e NASA app.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.