Il vettore più potente attualmente disponibile sul mercato è pronto a tornare in attività dopo uno stop durato tre anni. Il terzo e ultimo volo del Falcon Heavy è infatti avvenuto a giugno 2019. Questa lunga attesa non è dovuta solo a SpaceX, ma anche ai ritardi accumulati dai diversi clienti nella preparazione dei carichi. Alcuni hanno riscontrato problemi dovuti alla pandemia e alla difficile reperibilità delle componenti.
Il satellite Psyche della NASA, ad esempio, sarebbe dovuto partire quest’estate ma per un problema legato al software di bordo dovrà attendere la prossima finestra di lancio, che si aprirà a luglio 2023. La Space Force ha invece dichiarato ufficialmente che entro la fine del mese di ottobre vedremo finalmente il Falcon Heavy decollare di nuovo per una missione con un carico segreto. La missione è classificata come USSF-44 e al momento è prevista per il 28 ottobre.
SpaceX ha iniziato i lavori per riconfigurare il pad 39A subito dopo la partenza della missione Crew-5, il 5 ottobre. Le principali modifiche che dovranno apportare riguardano i ganci che tengono ancorato al suolo il Falcon Heavy. Ciò è fondamentale sia durante gli static fire test che al momento del lancio.
Per tale ragione, SpaceX non potrà più utilizzare il complesso di lancio 39A finché non partirà il Falcon Heavy. Questo non rappresenta un grosso problema, in quanto SpaceX contare su altri due pad, uno in Florida e uno in California. Nel frattempo, al 39A continueranno anche i lavori per la realizzazione delle infrastrutture a supporto dei lanci di Starship.
A Falcon Heavy side booster that will support the USSF-44 mission for the @SpaceForceDoD next year completed a full-duration static fire test last week at SpaceX’s rocket development facility in McGregor, Texas pic.twitter.com/jZACfDtMxG
— SpaceX (@SpaceX) October 5, 2020
Il profilo di lancio per USSF-44
Trattandosi di una missione della Space Force non si hanno molte informazione riguardo il carico trasportato dal Falcon Heavy. Sappiamo però che a bordo ci sarà anche un piccolo satellite realizzato da una sussidiaria di Boeing, il TETRA 1 della Millennium Space System. In totale la massa complessiva dei due satelliti dovrebbe essere di 3,7 tonnellate.
Rispetto ai piani iniziali, il profilo della missione è stato modificato. Era previsto infatti che i due booster laterali, al loro primo volo, sarebbero ritornati sulle chiatte Just Read The Instructions e A Shortfall Of Gravitas. Secondo le ultime dichiarazioni invece, assisteremo a un rientro sincronizzato direttamente sulla terraferma come avvenuto nei precedenti lanci.
Il core centrale, anch’esso al primo volo, non verrà recuperato e si distruggerà rientrando dopo aver rilasciato nello spazio il secondo stadio. Ciò è dovuto al fatto che il core centrale dovrà utilizzare tutto il carburante a disposizione per fornire energia al secondo stadio che dovrà svolgere il compito più complesso della missione USSF-4. Sono previste infatti diverse accensioni del motore Merlin del secondo stadio, con una pausa che dovrebbe durare più di 5 ore. Il satellite della Space Force dovrebbe operare a un’altezza di circa 35.400 km.
Questo sarà il ritorno in attività del Falcon Heavy, con sei missioni programmate da qui ai prossimi 11 mesi. Diversi di questi lanci saranno ancora per conto della Space Force, ma ci saranno anche satelliti per le telecomunicazioni di aziende come Viasat ed EchoStar.
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