Lo scorso maggio, il Jet Propulsion Laboratory ha pubblicato un report che certificava il ricevimento di dati anomali sull’orientamento della sonda Voyager 1, ora orbitante a 23,533 miliardi di km di distanza. Il problema stava dando diversi grattacapi agli ingegneri, dato che si presentava come un’anomalia paradossale: i dati ricevuti, se fossero stati veritieri, non avremmo potuto riceverli! Il problema quindi si annidava nei recessi del computer o dei sensori del sottosistema di controllo d’assetto (AACS); il resto della sonda funzionava e funziona ancora perfettamente.
L’AACS controlla l’orientazione della sonda con successo da 45 anni; fa in modo cioè che tutti gli strumenti siano puntati adeguatamente. In particolare l’antenna, che deve essere sempre disposta in modo che il lobo principale dell’emissione di potenza elettromagnetica sia orientato verso la Terra per poter comunicare.
Se i dati che venivano ricevuti e generati dall’AACS fossero stati veramente la descrizione della posizione della sonda, allora non saremmo stati in grado di riceverli o avremmo ricevuto un segnale perlomeno più flebile, dato che avrebbero significato che l’antenna non era puntata verso di noi. Inoltre, nessun sistema sembrava essere entrato in “safe-mode”, una sorta d’ibernazione in caso di emergenza.Finalmente, dopo questi pochi mesi, gli ingegneri sono giunti a scoprire il perché di questi dati.
La soluzione
L’AACS di Voyager 1 aveva iniziato a inviare i dati di telemetria tramite un computer di bordo noto per aver smesso di funzionare anni fa; questo computer, danneggiato, ha quindi corrotto in modo casuale i dati, rendendoli privi di senso. La soluzione è stata di per sé molto semplice: un riavvio del sistema e un ritorno alle impostazioni primarie, cioè bypassare e spegnere quel computer danneggiato.
In ogni caso, il mistero del perché il computer dell’AACS ha preso questa decisione è ancora da scoprire. L’ipotesi è che la riattivazione del secondo computer sia dovuta dal comando di un altro computer di bordo, indicando che ci siano problemi non ancora trovati a bordo della sonda.
Suzanne Dodd, Project Manager di Voyager, dichiara: “Siamo felici di riavere la telemetria. Faremo una lettura completa della memoria dell’AACS ed esamineremo tutto ciò che sta facendo. Ciò ci aiuterà a provare a diagnosticare cosa ha causato il problema di telemetria in primo luogo. Quindi siamo cautamente ottimisti, ma abbiamo ancora altre indagini da fare”.
Ad ora la sonda sta ancora funzionando bene, il che fa ben sperare perché possa continuare ad aumentare il quarantennale record di lontananza, permanenza nello spazio e dati inviati a Terra.
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