AGGIORNAMENTO: Il tentativo di lancio di Artemis 1 non è più possibile nel Launch Period di inizio agosto. Per ora il nuovo periodo possibile di lancio consigliato è nella prima metà di ottobre. La situazione potrebbe evolvere e cambiare in fretta, in base ai risultati delle analisi sul problema rilevato durante il secondo tentativo del 3 settembre. Per tutti gli aggiornamenti, consigliamo l’iscrizione al sul canale Telegram o alla nostra pagina Facebook.
La NASA ha tenuto poco dopo la mezzanotte italiana, una conferenza stampa dedicata agli aggiornamenti sui problemi riscontrati durante il primo tentativo di lancio di Artemis 1. Hanno inoltre annunciato che un nuovo tentativo di lancio sarà effettuato il 3 settembre, in una finestra che si aprirà alle 20:17 italiane e durerà due ore.
Alla conferenza erano presenti il manager della missione Artemis 1 (Mike Sarafin) il direttore di volo del Kennedy Space Center (Charlie Blackwell-Thompson) e il manager del programma SLS (John Honeycutt). In aggiunta, anche se non previsto, era presente Mark Berger, Launch Weather Officer, cioè il responsabile del monitoraggio delle condizioni meteorologiche.
I problemi al motore
Durante il primo tentativo del 29 agosto, si sono verificati due problemi importanti. Il primo è stato l’impossibilità di raffreddare come previsto i quattro motori RS-25 del primo stadio di SLS. Tutti e quattro non hanno raggiunto la loro temperatura prevista di -251 C°. Il primo, secondo e quarto l’hanno però sforata di circa 6 C°, un valore accettabile e all’interno dei limiti di sicurezza.
Il motore numero 3 è quello che ha dato più problemi, non riuscendo a raffreddarsi di oltre 20 C° fuori dalla temperatura prevista. Usando propellenti a temperature criogeniche, i motori devono presentarsi anch’essi molto freddi quando viene immesso l’ossigeno e l’idrogeno liquido, per evitare shock termici e un riscaldamento dei propellenti prima della combustione.
Per raffreddare i motori, viene fatto passare dell’idrogeno liquido, che si trova a -252 C°, attraverso alcune componenti dei motori stessi. Questa operazione non è stata effettuata durante i test WDR, eseguiti in aprile e giugno, quindi quello del 29 agosto è stato comunque un primo tentativo. Il 3 settembre cercheranno di risolvere questo problema anticipando di 30-40 minuti l’operazione di raffreddamento del motore rispetto alla timeline precedente.
Gli altri problemi
John Honeycutt, manager del programma SLS, ha dichiarato che il problema potrebbe essere semplicemente di un sensore di temperatura. Ha però anche affermato che non è possibile sostituirlo o controllarlo alla rampa di lancio, ma che bisognerebbe eseguire un rollback, cioè riportare SLS al VAB.
Il secondo grande problema rilevato durante il tentativo di lancio del 29 agosto è stata una perdita d’idrogeno liquido in uno degli umbilical quick disconnect, i collegamenti di propellente che si disconnettono pochi secondi prima del lancio. In particolare si tratta di uno dei tail service mast umbilical quick disconnect (TSMU), cioè i collegamenti alla base di SLS, come vediamo in questa immagine. Questo problema è però stato risolto già durante il countdown, regolando manualmente il flusso di idrogeno e controbilanciando la perdita.
L’incognita del meteo
La NASA, nonostante abbia affermato per molto tempo di avere due sole finestre disponibili il 2 e il 5 settembre, aveva già annunciato come possibili riserve il 3 e 4 settembre. L’incognita più grande ora, riguarda però il meteo. Per sabato, attualmente, le condizioni indicano una possibilità di meteo favorevole solo al 40%.
Mark Berger, alla conferenza NASA, ha però dichiarato che per sabato ci si aspetta rovesci sporadici, che quindi permetteranno di lanciare in una fase di calma all’interno della finestra di lancio. La NASA ha comunque dichiarato che un’altra riunione interna sarà effettuata giovedì, per “rivedere le logiche di volo e la preparazione generale”.
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