Sono passate due settimane dal secondo lancio di uno spazioplano sviluppato in un programma segreto dalla Cina, ritenuto da molti di natura militare. In questi quindici giorni che il mezzo è rimasto in orbita, le sue finalità rimangono ignote, tuttavia dai resti del razzo Lunga Marcia 2F (LM-2F) che lo ho portato nello spazio il 4 agosto, ci sono dei possibili indizi sul design del mezzo cinese. Sembra infatti che lo spazioplano potrebbe avere un design molto più simile all’X-37B americano rispetto a quanto previsto inizialmente.
Ci sono anche novità riguardanti il profilo di volo del veicolo cinese, i parametri orbitali sono infatti costantemente tracciati dalle autorità americane. Nel caso di questo secondo volo è noto che l’orbita descritta è ellittica, di 346×593 km, rispetto alla più circolare di 331×347 km del primo lancio, nel 2020.
Attualmente non sappiamo quando lo spazioplano cinese rientrerà a terra, potrebbero volerci giorni, mesi se non addirittura anni. In ogni caso è molto probabile che l’atterraggio avverrà presso una remota base militare cinese nella Mongolia Interna, nei pressi del poligono nucleare di Lop Nur.
Nel corso di questi 14 giorni in orbita sono emersi due nuovi interessanti dettagli riguardanti lo spazioplano. Entrambi sono stati rivelati da un’inaspettata e assai curiosa esposizione di resti del razzo Lunga Marcia 2F presso una scuola media. I pezzi in questione fanno parte del veicolo che ha lanciato lo spazioplano il 4 agosto, sono rispettivamente una metà del fairing e un booster laterale.
I due elementi, caduti dopo l’ascesa del razzo, sono stati recuperati dalle autorità cinesi ed esposti nel cortile di questa scuola media. Apparentemente il tutto sembra stato organizzato in maniera ufficiale, con tanto di video che mostra il fairing nel punto d’impatto a terra. I video e le immagini sono poi stati rimossi dai social cinesi.
Il primo dato di grande interesse è la presenza, su un pannello descrittivo posto davanti a resti del razzo, di alcune informazioni sul carico del razzo. Accompagnata da un testo generico, appare per la prima volta la massa indicativa dello spazioplano, ossia 8 tonnellate. Per fare un confronto, lo spazioplano americano X37-B presenta una massa di circa 5.5 tonnellate.
Le somiglianze con l’X-37B potrebbero essere molto più profonde di quanto inizialmente ipotizzato da vari analisti militari. Osservando il fairing si notano infatti due sporgenze, mai osservate in altri fairing dei Lunga Marcia. Assumendo che anche l’altra metà di questo elemento presenti le stesse deformazioni, in maniera simmetrica, è possibile avanzare un interessante speculazione sul design dello spazioplano.
Facendo un’analisi delle dimensioni si riscontrano delle proporzioni che combaciano a quelle dello spazioplano americano, in particolare la distanza tra la sporgenza superiore e quella inferiore. Questo fatto, unito all’ipotesi di un fairing simmetrico renderebbe il design del veicolo spaziale cinese estremamente simile all’X-37B. In questo senso, le sporgenze servirebbero ad adattare il fairing del LM-2F al profilo alare e di code della navicella cinese, altrimenti troppo grande per la normale dimensione delle coperture.
Se questo fosse confermato, lo spazioplano cinese è molto più simile alla versione americana di quanto inizialmente atteso. Il paragone tra i due nasce però più da esigenze “didattiche” e molto meno da analisi tecniche. Le deduzioni sul fairing sono infatti solo delle supposizioni, seppur interessanti. Le uniche informazioni note al pubblico sullo spazioplano cinese sono ancora i test di Shenlong del 2005, in cui il modello in scala di spazioplano era molto diverso.
Quello che possiamo affermare è che, rispetto al test condotto nel 2020, la Cina sembra aver fatto progressi importanti, anche solo per il fatto di gestire uno spazioplano per oltre due settimane in orbita. Due anni fa il prototipo rientrò dopo pochi giorni di test.
Per conoscere altri sviluppi e la tortuosa strada della Cina verso la costruzione di uno spazioplano, potrebbe interessarti questo approfondimento: “Uno spazioplano per Pechino“.
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