L’Agenzia Spaziale Europea è alla ricerca di vettori che possano porre un rimedio temporaneo alla difficile situazione dei rapporti tra ESA e Roscosmos a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA, ha rilasciato un’intervista all’agenzia stampa Reuters nella quale conferma l’avvio di colloqui preliminari di carattere tecnico con SpaceX. L’obbiettivo, appunto, è quello di colmare il temporaneo gap dovuto all’interruzione dei lanci di satelliti europei con i vettori Soyuz.
Come si evince dalle parole rilasciate da Aschbacher, l’Agenzia Spaziale Europea non sta prendendo in considerazione unicamente SpaceX ma anche il Giappone, il quale è in attesa del volo inaugurale del loro razzo di prossima generazione, il vettore H3. Un’ulteriore possibilità al vaglio è quella dell’impiego di vettori indiani. Una iniziale preferenza, però, sembra proprio cadere su SpaceX che rappresenta l’alternativa con più operatività al momento.
Aschbacher specifica che si tratta solamente di una valutazione tecnica preliminare e non hanno ancora avanzato una proposta commerciale. L’ESA deve prima di tutto accertarsi che le soluzioni individuate siano adatte. Per esempio, l’interfaccia tra il satellite e il lanciatore deve essere compatibile in modo da non danneggiare il carico. La soluzione alternativa al vettore Soyuz sarà in ogni modo un rimedio temporaneo in attesa dello sviluppo del nuovo lanciatore europeo Ariane 6. Una collaborazione con SpaceX non è comunque una novità per l’ESA. Già nel novembre 2020 il satellite Copernicus Sentinel-6 Michael Freilich, frutto della collaborazione con Eumetsat e NASA, ha raggiunto l’orbita terrestre partendo dalla base Vandenberg Air Force in California.
Incertezze dovute ai tempi di Ariane 6
In una recente intervista per la BBC, Josef Aschbacher fa il punto della situazione per quanto riguarda i lanciatori europei. L’ESA si appoggia a tre classi di lanciatori. I carichi pesanti vengono lanciati con l’Ariane 5 di Arianespace, i carichi leggeri col Vega di Avio (che ha visto il debutto del nuovo Vega-C lo scorso mese), mentre quelli intermedi venivano affidati ai lanciatori Soyuz.
I vettori Soyuz venivano infatti utilizzati per lanciare satelliti europei non solo in collaborazione con Roscosmos dagli spazioporti russi, ma anche dalla Guyana Francese. Arianespace aveva in gestione diversi vettori Soyuz, forniti dalla Russia. In questi casi l’intera gestione del lancio veniva fatta da ArianeSpace e dall’ESA, con il solo supporto russo. Nel 2021 sono stati ben 9 i lanci di vettori Soyuz gestiti dall’ESA. Tutte queste attività sono state annullate in conseguenza della Guerra in Ucraina.
Il nuovo Ariane 6, quindi, sostituirà sia Ariane 5 che Soyuz ma il lancio inaugurale, che doveva avvenire quest’anno, ha subito un ulteriore slittamento nel 2023. Al momento non ci sono informazioni sulla possibile data di lancio e proprio per questo motivo il Direttore Generale dell’ESA non si sbilancia in merito alla scelta di un vettore sostitutivo temporaneo.
Aschbacher dichiara che avremo un’ idea più precisa sulle tempistiche dell’Ariane 6 entro ottobre 2022 quando saranno conclusi gli hot-fire test sui motori. Una volta conosciuti gli esiti di quei test, l’ESA perfezionerà il proprio piano di riserva per i lanciatori da presentare alla Ministeriale ESA in novembre. Fino ad allora, quindi, non ci aspettiamo notizie certe sulla scelta del vettore sostitutivo per i prossimi lanci dell’Agenzia Spaziale Europea.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.