Questa mattina, con un Falcon 9 di SpaceX, un piccolo satellite ha iniziato il suo viaggio verso la Luna. Si tratta di Danuri, chiamato anche KPLO (Korean Pathfinder Lunar Orbiter). Si tratta della seconda missione del 2022 diretta verso il nostro satellite naturale, dopo la sonda CAPSTONE della NASA, partita il 28 giugno. Il decollo del Falcon 9 è avvenuto dal complesso di lancio numero 40 di Cape Canaveral, quando in Italia l’orologio segnava l’1:08 del 5 agosto.
Non si tratta di un lancio isolato, dato che Danuri sarà la seconda di molte missioni lunari in attesa per i prossimi mesi e anni. La NASA ha già annunciato che il decollo dell’SLS per la missione Artemis I, programmato per il 29 agosto, è in perfetto orario con la programmazione.
Il lancio di Danuri non è stato l’unico ad essere effettuato ieri. Nel giro di 24 ore si sono susseguite sei diverse missioni. Il primo vettore a decollare è stato un Lunga Marcia 4B per la missione TECIS, alle 5:10 del 4 agosto. Poi è stato il turno dell’Electron di Rocket Lab, per lanciare un satellite del National Reconnaissance Office, dalla Nuova Zelanda. Successivamente è decollato un Atlas V di ULA da Cape Canaveral, con a bordo il satellite SBIRS GEO-6.
Sebbene non fosse un lancio orbitale, alle 15:56 dal Texas è decollato anche il New Shepard di Blue Origin, con a bordo 6 passeggeri. L’agenzia spaziale cinese ha poi fatto decollare un altro Lunga Marcia, questa volta nella versione 2F, con a bordo uno spazioplano segreto. Tutto ciò è indice di quanto si siano intensificate le attività spaziali da parte di agenzie nazionali ed enti privati.
Liftoff! pic.twitter.com/dAQGvpcOCX
— SpaceX (@SpaceX) August 4, 2022
Il lungo viaggio di Danuri
Il Falcon 9 ha impiegato poco più di 40 minuti per portare in orbita il satellite sviluppato dalla Corea del Sud, dal peso di 678 kg. Il secondo stadio lo ha rilasciato a 710 km di altezza, mentre aveva una velocità superiore a 36.000 km/h. Questo è solo l’inizio di un lungo viaggio che durerà quattro mesi e mezzo, con destinazione finale un’orbita circolare di 100 km di altezza attorno alla Luna, che passerà sopra i suoi poli.
KPLO infatti seguirà una traiettoria molto particolare per raggiungere il nostro satellite naturale, studiata per risparmiare fino al 25% del carburante della sonda. Questa traiettoria prende il nome di Balistic Lunar Transfer (BLT) e sfrutta l’interazione gravitazionale del sistema formato da Terra, Sole e Luna.
Danuri infatti arriverà fino al punto Lagrangiano L1, che si trova a 1,5 milioni di km di distanza dalla Terra. Qui l’attrazione gravitazione del nostro pianeta e della Luna porteranno il satellite a invertire la propria rotta. KPLO utilizzerà i propri propulsori per eseguire manovre correttive durante il suo viaggio, sia una volta attorno alla Luna, per circolarizzare un po’ alla volta l’orbita.
A bordo di KPLO sono presenti sei diversi strumenti scientifici. Cinque sono stati sviluppati dall’agenzia spaziale coreana e uno dalla NASA. Quest’ultimo è la ShadowCam e servirà per analizzare i depositi di ghiaccio nelle regioni in ombra. L’altezza bassa attorno alla Luna di KPLO permetterà alla ShadowCam di acquisire una grande quantità di dati, necessari all’agenzia americana per le future spedizioni Artemis.
Sesto volo per un ex booster laterale del Falcon Heavy
La sonda sud coreana ha iniziato il suo viaggio grazie all’utilizzo del Falcon 9 con numero di serie B1052. Questo booster ha così completato con successo la sua sesta missione. SpaceX inizialmente aveva utilizzato questo Falcon 9 nel 2019 come booster laterale del Falcon Heavy. A febbraio di quest’anno invece, dopo alcuni lavori di conversione, l’azienda ha iniziato a farlo volare singolarmente.
Dopo 9 minuti dal decollo, il B1052 è atterrato sulla chiatta Just Read The Instructions, che si trovava a 640 km di distanza. A differenza degli atterraggi precedenti il booster non è rientrato perfettamente al centro della chiatta. Durante la diretta si è visto il Falcon 9 non allineato con la JRTI, facendo anche pensare che il booster fosse finito in mare. Fortunatamente così non è stato e SpaceX ha potuto festeggiare il sessantesimo atterraggio consecutivo di successo. Inoltre si tratta anche della missione numero 34 portata a termine in questo 2022, continuando a migliorare il record di lanci annuali.
Data la particolare orbita, anche il secondo stadio proseguirà verso il punto L1 insieme a KPLO, per poi continuare a viaggiare attorno al Sole. Sul secondo stadio inoltre si trova anche una particolare targa commemorativa. Si tratta di un mosaico ottenuto con le foto di coloro che hanno partecipato al programma Refferal di Tesla. L’azienda che produce auto elettriche aveva dato la possibilità a chi aveva acquistato una delle loro vetture d’inviare una foto che sarebbe poi stata mandata nello spazio. Il mosaico rappresenta la Tesla Roadstar lanciata verso Marte durante la prima missione del Falcon Heavy.
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