Alle ore 6:12 italiane del 27 luglio il nuovo razzo cinese Lijian-1 è decollato con successo dallo spazioporto di Jiuquan, portando in orbita sei satelliti. Noto anche come ZK-1A, il lanciatore a quattro stadi interamente a propellente solido è sviluppato da CAS Space. Questa è un’azienda spinoff dell’istituto d’ingegneria dell’Accademia Cinese delle Scienze o CAS.
La capacità di lancio di ZK-1A colloca il razzo cinese nella categoria dei lanciatori simili al Vega europeo. Analogamente alla prima versione di quest’ultimo, Lijian-1 può portare 1500 kg in orbita bassa terrestre (SSO a 500km). Il razzo ha una massa al lancio di 135 tonnellate, 30 m in altezza e 2.65 metri di diametro massimo. Il nuovo razzo di CAS Space diventa così il più grande lanciatore a propellente solido operativo in Cina. Record precedentemente detenuto dal Lunga Marcia 11/Jielong-2 operato e costruito dalle sussidiarie del colosso statale cinese CASC.
I satelliti rilasciati sono costruiti dall’IAM, un altro istituto della CAS che si occupa di microsatelliti e sono principalmente dei dimostratori tecnologici. Alcuni dedicati allo studio della densità atmosferica, tecnologie quantistiche e test elettromagnetici. Infine è presente anche un satellite della SAST di Shangai con diversi strumenti a bordo, tra questi uno per la misurazione dell’umidità del suolo tramite il segnale dei satelliti di navigazione BeiDou.
I progetti di CAS Space
Fondata nel 2018, CAS Space è una della nuove realtà della space economy cinese, un settore denso di startup che tentano di offrire servizi di lancio. In questo contesto lo spin-off della CAS segue un modello di sviluppo abbastanza comune in Cina. Parte con lo sviluppo di un lanciatore solido per poi proseguire su razzi a propellenti liquidi e quindi arrivare al riutilizzo dei booster.
CAS Space ha intenzione di sviluppare diversi razzi della serie ZK, il cui primo in ordine di tempo è ZK-2, un’evoluzione del ZK-1A lanciato oggi. Il ZK-2 avrà dei booster laterali che porteranno la capacità di lancio a oltre 5500 kg in orbita bassa. Esistono poi dei progetti per dei razzi a propellente liquido e sopratutto per booster riutilizzabili che andranno a comporre una sorta di Falcon Heavy, chiamato ZK-4.
Un progetto diverso è quello di ZK-6, un vettore suborbitale per lancio di turisti su una traiettoria parabolica, molto simile a quello di Blue Origin. L’azienda cinese ha già siglato un accordo con China Tourist Group per lanciare i primi passeggeri nel 2024.
L’importanza dei lanciatori solidi
Il lancio di ZK-1A segna il debutto di una terza grande entità statale nella costruzione di razzi, in particolare nella corsa ai vettori con propellenti solidi. Si tratta di una tecnologia che permette un’elevata spinta ed in generale una complessità e tempo minore per la costruzione e le operazioni di lancio rispetto ai motori a propellente liquido.
Attualmente in Cina esistono altre due grandi aziende che si occupano di questa tipologia di razzi. La prima è la CASIC che tramite la sussidiaria ExPace opera dal 2013 la gamma di lanciatori solidi Kuaizhou, molto probabilmente derivati dagli ICBM (missili balistici). Nel corso del quasi decennio di attività l’azienda ha lanciato quasi venti KZ-1/A dei razzi con capacità di 200 kg. Tuttavia ExPace continua ad avere problemi con lo sviluppo del più grande KZ-11 che dopo il fallimento del volo inaugurale del 2020 è rimasto a terra. Difficoltà che sembrano ancora permanere dopo la recente scoperta di un’esplosione nel sito di test di KZ-11 tramite delle immagini satellitari.
Infine c’è la CASC, la più grande azienda spaziale della Cina, che si occupa in particolare anche dei razzi Lunga Marcia. Di questi, il Lunga Marcia 11, (venduto anche come Jielong-2) è uno dei due a propellente solido costruiti dall’azienda. L’altro è Jielong-1 gestito dalla sussidiaria China Rocket, che prevede di debuttare con Jielong-3 a settembre, un vettore dalla capacità simile al Lijian-1 di CAS Space.
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