La missione Mars Sample Return riporterà sulla Terra i campioni di rocce, polvere e atmosfera che Perseverance sta attualmente raccogliendo su Marte. Il ritorno a Terra è attualmente previsto per il 2033, a bordo di una capsula che rappresenterà la conclusione di una delle missioni spaziali più ambiziose di sempre. Al Farnborough International Airshow, una delle fiere europee più importanti in ambito spaziale, l’ESA ha firmato un contratto con Leonardo per la progettazione, la produzione, l’integrazione e il collaudo del Sample Transfer Arm (STA).
Questo braccio robotico sarà montato a bordo del lander che ospita anche il razzo che riporterà in orbita marziana i campioni, prima che intraprendano il viaggio verso Terra. Attualmente la missione Mars Sample Return prevede l’utilizzo di due lander, uno di questi conterrà anche un rover, chiamato Fetch Rover. Quest’ultimo avrà il compito di andare a raccogliere i campioni rilasciati sulla superficie da Perseverance e portarli al secondo lander, quello con il vettore orbitale e il STA.
A questo si aggiunge poi una missione orbitale, che rimarrà nello spazio. Sarà una sonda contenente la capsula per il ritorno dei campioni verso Terra. La sonda eseguirà un docking con il vettore, e un trasferimento dei campioni nella capsula. Nella seguente immagine sono rappresentati tutti questi elementi. Da sinistra: il rover Perseverance, il Fetch Rover e il lander che lo porterà sulla superficie. All’estrema destra il lander con il MAV (Mars Ascent Vehicle). Su quest’ultimo lander sarà montato il braccio robotico costruito da Leonardo. In alto la sonda orbitale.
Il Sample Transfer Arm (STA)
“Dalla sua nascita alle prime manovre su Marte, questo braccio robotico è una testimonianza della quantità enorme di competenze e know-how di cui disponiamo in Europa. Il Sample Transfer Arm sarà lo strumento che contribuirà all’evoluzione della scienza planetaria” ha dichiarato David Parker, Direttore Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA.
Il braccio robotico ha già eseguito una prima fase di studio e prototipazione. Esso sarà in grado di muoversi autonomamente, prendendo decisioni in base a quanto e cosa “vedrà” e “sentirà”. Il suo scopo primario sarà quello di trasferire i campioni dal rover all’interno della capsula del MAV. Sarà compito del Sample Transfer Arm anche posizionare nella corretta posizione i campioni, e sigillare il contenitore.
Il STA imita un braccio umano, dato che sarà dotato di tre articolazioni, con una spalla, un gomito e un polso. Questo gli permetterà sette gradi di libertà. Un alto livello di agilità permette al braccio di estrarre le provette dal rover, raccoglierle dal suolo marziano, inserirle in un contenitore e chiudere il coperchio prima di partire da Marte. Sarà anche dotato di due telecamere e molteplici sensori.
Leonardo è a capo di un consorzio industriale europeo con aziende spagnole, francesi, rumene, danesi, greche, svizzere e ceche. L’intero progetto ha il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). “I nostri investimenti ci permettono oggi di affermare il ruolo di primissimo piano che l’Italia avrà nella esplorazione di Marte e, in particolare, nel programma Mars Sample Return”, ha dichiarato il presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia.
“Questo contratto conferma la nostra leadership nella robotica spaziale, una competenza fondamentale nell’esplorazione planetaria e nelle operazioni in orbita”, ha affermato Gabriele Pieralli, Managing Director della Divisione Elettronica di Leonardo.
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