Il 12 luglio la NASA ha reso pubbliche le prime foto a carattere scientifico mai realizzate dal James Webb. Si è trattato di cinque immagini per altrettanti obbiettivi, tutti osservati nell’Universo profondo. Queste immagini ci hanno mostrato quello che il Webb potrà fare, soprattutto da un punto di vista scientifico. Prima di lavorare a queste immagini però, il telescopio spaziale ha effettuato alcuni giorni di “messa in funzione” (Commissioning Period).
Durante questo periodo, che si è concluso ufficialmente il 12 luglio, sono state effettuati anche diversi studi con target all’interno del Sistema Solare. L’obbiettivo principale era dimostrare che il Webb sarà in grado di seguire corpi celesti così vicini con grande precisione, fotografandoli e acquisendone analisi spettroscopiche. In particolare è stato osservato Giove con le sue lune e alcuni asteroidi.
Giove come non lo abbiamo mai visto
Queste prime immagini di Giove sono state realizzate nell’infrarosso con lo strumento NIRCam. Nell’immagine seguente, la foto a sinistra è realizzata con un filtro di 2.12 micron, mentre quella a destra con 3.23 micron, quindi sempre nel range dell’infrarosso, ma più lontana dallo spettro visibile rispetto alla precedente. In entrambe le foto si possono vedere tre delle lune di Giove: Europa, con la sua ombra sull’atmosfera di Giove, Thebe e Metis.
Questa analisi, nonostante sia un test, è comunque oltre le aspettative. Già ora si riescono a vedere le varie lune e soprattutto l’anello di detriti che circonda Giove. Esso è molto meno famoso e riconoscibile degli anelli di Saturno, ma è presente. Questa immagine ci fa già capire quanto potrà essere fatto con Webb.
Uno degli obbiettivi primari degli scienziati sarà riuscire ad osservare e caratterizzare i pennacchi di vapore acqueo e detriti che vengono emessi da Europa. La luna, con il suo oceano di acqua sotto la superficie, è infatti uno degli obbiettivi più promettenti per cercare la vita nel Sistema Solare. La collaborazione fra i dati del James Webb e della sonda Europa Clipper, in partenza per Giove nel 2025, ci permetteranno di comprendere Europa come mai fatto prima d’ora.
“Le immagini di Giove nei filtri a banda stretta erano state progettate per fornire belle immagini dell’intero disco del pianeta. […] La ricchezza d’informazioni aggiuntive sugli oggetti molto deboli (Metis, Thebe, l’anello principale, le foschie) in queste immagini con esposizioni di circa un minuto è stata una sorpresa molto piacevole”, ha detto John Stansberry, scienziato dell’osservatorio e responsabile della messa in servizio di NIRCam presso lo Space Telescope Science Institute.
Gli altri target nel Sistema Solare
Le osservazioni di Giove e delle sue lune sono servite al Webb per confermare la possibilità di seguire obbiettivi in movimento. Il parametro posto come massima velocità che si riesce ad osservare, è di 30 milliarcsec per secondo, all’incirca la velocità di Marte. Osservazioni di vari asteroidi hanno permesso di rilevare dati utili anche fino a 67 milliarcsec per secondo, cioè più del doppio della velocità massima prevista. Queste foto sono risultate come dei piccoli punti luminosi, ma anche per la piccola dimensione dei target.
Uno degli asteroidi principali che è stato preso come obbiettivo è 6481 Tenzing, situato nella fascia degli asteroidi fra Marte e Giove. La sua osservazione si può vedere nell’immagine seguente.
“Insieme alle immagini del campo profondo rilasciate l’altro giorno, queste immagini di Giove dimostrano la portata di ciò che Webb è in grado di osservare; dalle galassie più deboli e distanti ai pianeti del nostro cortile cosmico che si possono vedere a occhio nudo dal proprio cortile”, ha dichiarato Bryan Holler, scienziato dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, che ha contribuito alla pianificazione di queste osservazioni.
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