L’ISRO, l’agenzia spaziale indiana, ha annunciato di aver testato con successo un booster a propellente solido HS200 qualificato per il volo umano della futura capsula Gaganyaan. Il test è stato eseguito il 13 maggio presso il Satish Dhawan Space Centre, situato sulla costa occidentale della penisola indiana. L’importante risultato apre la strada per il primo dei due lanci di test senza equipaggio della Gaganyaan, la capsula per il trasporto di astronauti attualmente in sviluppo in India. Il suo primo volo è previsto per il 2023.
HS200 è una variante del booster S200 attualmente impiegato dall’ISRO nel vettore GSLV Mk III, il più potente lanciatore operato dall’India. La nuova variante nasce dall’esigenza di rendere più affidabile e sicuro il GSLV Mk III. Il razzo ha infatti alle spalle solo tre lanci orbitali. L’ultimo è avvenuto con a bordo il primo lander lunare indiano della missione Chandrayaan-2.
Alcune delle novità dell’ HS200 comprendono dei giunti più resistenti, un nuovo sistema d’isolamento e di accensione e un nuovo tipo di attuatore elettromeccanico. Oltre a queste caratteristiche, HS200 viene dotato di elettronica molto più ridondante dell’S200, al fine di ottenere il più alto standard di sicurezza per il volo dei primi astronauti indiani.
Il programma Gaganyaan
Partito nel 2008, il programma Gaganyaan ha l’obbiettivo di creare la prima capsula per il trasporto di astronauti indiani verso l’orbita bassa. Dopo un’iniziale carenza di fondi, il programma è diventato la massima priorità dell’agenda spaziale indiana, al punto da essere diventata una delle promesse fatte dal primo ministro Narenda Modi nel 2018, in occasione della giornata dell’indipendenza.
In questa celebrazione Modi ha annunciato il primo volo con astronauti della Gaganyaan per il 2022. Una data simbolica in cui l’india celebra i 75 anni d’indipendenza dal Regno Unito. Tuttavia, anche a causa della pandemia, il lancio della prima Gaganyaan è stato spostato almeno al 2023.
Nonostante i ritardi, lo sviluppo della capsula ha già superato due importanti passaggi. Il primo nel 2014 con il test di un modello in scala della capsula per testare il rientro atmosferico, avvenuto al lancio inaugurale del GSLV Mk III. Poi, nel 2018 l’ISRO ha validato con successo l’importante LES (launch escape system), ossia il sistema d’emergenza necessario a separare la capsula dal razzo in caso di avarie di quest’ultimo.
I prossimi passi del GSLV MK III
Il HS200 è una parte fondamentale del sistema di lancio. ISRO ha dichiarato che durante il test il booster ha prodotto 203 tonnellate di spinta, in una accensione durata 135 secondi. Questi stadi a propellenti solido, con un diametro di 3.2 metri e una lunghezza di 20 metri, sono i secondi booster a propellente solido più grandi al mondo, dopo gli SRB dello Space Shuttle e dell’SLS.
Archiviato il successo dei nuovi booster HS200, il vettore pesante indiano dovrà attendere ancora diversi test prima di essere certificato per il volo umano. Le componenti in questione sono il primo stadio L100-G e il secondo C25-G. Entrambi sono delle varianti dei normali stadi del GSLV Mk III rese principalmente più ridondanti e affidabili.
L’ISRO non ha rilasciato una schedule dettagliata sulla campagna di test statici di questi stadi, ma sembrerebbero imminenti se non addirittura in corso. Nel seguente video è possibile rivedere il test di accensione del booster a propellente solido HS200.
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