Oggi, 6 maggio, SpaceX ha completato con successo la missione numero 18 del 2022, con una media di un lancio ogni 7 giorni. Il Falcon 9 è decollato alle 11:42 dal pad 39A, da cui 9 giorni prima era partita Samantha Cristoforetti. Il lancio, denominato Starlink-4.17, è servito per portare in orbita 53 satelliti Starlink. Ora sono ben 44 le missioni condotte finora con lo scopo di portare in orbita questi satelliti.
Sale inoltre a 2492 il numero di Starlink che SpaceX porta oltre l’atmosfera ma non tutti sono ancora attivi. Non vi sono dati ufficiali ma l’astronomo Jonathan McDowell stima che i satelliti operativi siano 1734, mentre l’obbiettivo dell’azienda per completare la prima costellazione rimane di 4408.
Da inizio anno SpaceX ha lanciato 550 satelliti ma questi impiegano fino a 3 mesi per innalzare la propria orbita e raggiungere i 550 km di altezza. Bisogna considerare anche i satelliti persi, tra cui l’intero carico lanciato il 3 febbraio a seguito di una tempesta geomagnetica. Il servizio Starlink continua a crescere, con SpaceX che aggiunge anche nuove funzionalità a pagamento, mentre l’azienda continua a fornire supporto ai cittadini ucraini.
Servizio sotto stress in Ucraina
Secondo le stime del vice Primo Ministro ucraino Mykhailo Fedorov, sono circa 150 mila gli utenti attivi ogni giorno nel paese. Tale numero però non è da confondere con quello degli effettivi abbonati alla connessione satellitare, che stando alle ultime dichiarazioni di marzo è di 250 mila a livello globale. Ciò significa che in Ucraina sono molte le persone che si connettono a un singolo terminale.
Il servizio viene utilizzato sia dai civili che dai militari e ha permesso anche di ripristinare diversi sistemi di comunicazione danneggiati a seguito dei combattimenti. I kit di connessione inviati in Ucraina sono più di 10 mila, acquistati da diversi enti e poi inviati nel paese. Tra questi, 200 sono stati acquistati dal Ministero per la trasformazione digitale ucraino, che li ha donati a diverse strutture come quelle ospedaliere o ai vari dipartimenti dei vigili del fuoco.
SpaceX sta mettendo a dura prova tutto il sistema Starlink operando in Ucraina, dalla gestione della potenza necessaria ad alimentare i kit agli attacchi di disturbo del segnale da parte dei russi. La velocità di risposta dell’azienda di Musk nel contrastare questi attacchi ha attirato l’attenzione anche del Dipartimento della Difesa americano, che ne ha elogiato l’efficienza. La situazione in Ucraina sta permettendo a SpaceX di testare sul campo anche diverse nuove funzioni, come l’utilizzo in mobilità della parabola.
Nuova funzione di portabilità
Attualmente usare Starlink in mobilità non è ancora disponibile al pubblico ma SpaceX ha attivato un nuovo abbonamento per la portabilità. Pagando un extra di 25 dollari al mese sarà possibile spostare il kit a un altro indirizzo rispetto quello dichiarato al momento dell’acquisto. Questo viene considerato da SpaceX come indirizzo primario e quindi spostando la parabola è possibile che non si abbiano le medesime prestazioni. Ciò potrebbe avvenire perché nella nuova zona potrebbero già trovarsi altre parabole, sovraccaricando così il servizio. SpaceX specifica inoltre che non è possibile oltrepassare i confini della propria nazione e inoltre Starlink deve essere usato in movimento.
Negli Stati Uniti significa che un utente che vuole utilizzare questo nuovo servizio deve pagare un totale di 135 dollari di canone mensile. In America SpaceX ha dovuto aumentare i prezzi, portando il costo dell’abbonamento a 110 dollari. In Italia invece il costo è rimasto di 99€ al mese. Per fare un esempio, la nuova funzionalità può essere utilizzata da chi volesse portare il kit in vacanza con sé, in modo da avere una connessione veloce ovunque si trovi.
Lunghe permanenze lontano dall’indirizzo principale porteranno SpaceX a chiedere di modificarlo, in modo da verificare l’effettiva disponibilità in quella determinata zona e garantire prestazioni elevate. Diversi utenti avevano dimostrato come in passato era già possibile spostare la parabola senza problemi e gratuitamente. È possibile però che SpaceX abbia deciso di adottare questa nuova politica per evitare di avere aree sovraffollate.
Il terzo Falcon 9 a volare 12 volte
Per SpaceX sta diventando sempre più la normalità utilizzare booster che abbiano già supportato molte missioni, recuperandoli anche con successo. Con quest’ultimo lancio l’azienda ha fatto volare anche il Falcon 9 con numero di serie B1058 per la dodicesima volta. Si tratta dell’unico booster sulla quale è presente la scritta NASA, dato che la sua prima missione è stata Demo-2, il 30 maggio 2020.
È la terza volta quindi che SpaceX effettua 12 lanci consecutivi con il medesimo Falcon 9, il che significa che usando solo tre booster l’azienda ha completato 36 missioni. Ancora una volta, dopo aver trasportato il secondo stadio carico di Starlink in orbita, il booster è atterrato senza problemi sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas.
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