Gli Emirati Arabi Uniti hanno oggi (venerdì 29 aprile) annunciato di aver concluso un accordo per far volare un loro astronauta sulla ISS. La missione sarà la prima di lunga durata per il Paese e da un astronauta arabo. La partenza è prevista nel 2023, a bordo della missione Crew-6 con la capsula Dragon.
L’accordo è stato firmato fra il Mohammed bin Rashid Space Center (MBRSC) di Dubai, il centro di ricerca principale per le tecnologie spaziali, e Axiom Space. L’azienda americana aveva infatti ottenuto un posto a bordo della Crew-6 in cambio del posto che aveva comprato sulla Soyuz MS-18. Axiom infatti intendeva mandare un suo astronauta sulla ISS già nel 2021 con la capsula russa.
I ritardi della capsula Starliner hanno però costretto la NASA ad acquisire un nuovo viaggio con la Soyuz l’anno scorso. Per risparmiare troppi passaggi (e probabilmente anche alcuni milioni di dollari) l’agenzia spaziale americana ha comprato il posto direttamente da Axiom, scambiandolo con uno a bordo di una successiva missione Crew. Ora Axiom ha venduto quel posto agli Emirati Arabi Uniti. Non è stato comunicato il prezzo dell’accordo fra gli UAE e Axiom Space. Nel seguente tweet è mostrato il video di presentazione della missione.
MBRSC has begun preparing for a new astronaut mission to the International Space Station, which will be the first Arab long-duration space mission.
#UAEAstronautProgramme pic.twitter.com/dmJYSfaHkr— MBR Space Centre (@MBRSpaceCentre) April 29, 2022
Chi sarà il secondo astronauta degli UAE?
Attualmente gli Emirati Arabi Uniti hanno 4 astronauti attivi. Due sono i veterani Sultan Saif Alneyadi e Hazzaa Ali Almansoori, i quali hanno già completato due anni di addestramento. Ali Almansoori è attualmente l’unico ad aver raggiunto lo spazio, avendo preso parte a una missione speciale di 9 giorni sulla ISS nel 2019. Saif Alneyadi era il suo backup.A loro si sono uniti nell’aprile del 2021 Nora Al Matrooshi, la prima donna araba a diventare astronauta e Mohammed Al Mulla.
Tutti e quattro si stanno addestrando congiuntamente alla NASA, al Kennedy Space Center. Essendo che la missione sarà svolta nel 2023 è però probabile che sarà uno dei due astronauti della “prima classe” a essere selezionato per lo spazio. Assieme all’astronauta arabo sono già stati scelti gli astronauti americani Stephen Bowen, come comandante della Dragon, e Warren Hoburg come pilota. Il quarto membro della missione sarà comunicato più avanti.
Non è ancora chiaro inoltre quale sia lo scopo della missione, ma i dirigenti del Mohammed bin Rashid Space Center hanno comunicato che sarà un programma congiunto con la NASA. È quindi probabile che l’astronauta arabo sarà addestrato (più di quanto viene solitamente fatto) anche per eseguire esperimenti non arabi e per eseguire attività di manutenzione della ISS.
Le ambizioni spaziali degli Emirati Arabi Uniti
Con questa missione gli Emirati Arabi Uniti mettono un altro tassello sulla costruzione della loro figura di leader spaziali di tutto il mondo arabo. Dopo la prima missione araba verso un altro pianeta, la sonda Hope partita nel 2020, gli UAE hanno annunciato una serie di programmi molto ambiziosi. Lo hanno fatto confermando la pratica di collaborazione invece di estrema autonomia. Proprio con Hope questa tattica è stata un successo.
Gli UAE non vogliono infatti, come hanno fatto India e Cina all’inizio della loro avventura spaziale, fare per forza tutto da soli. Al contrario. Ne è un esempio Hope, che è stata costruita interamente in America, e parzialmente progettata negli States. Lo stesso viene fatto con il prossimo rover lunare, sviluppato e costruito in collaborazione con la Francia.
Nonostante questo non sono poche le ambizioni arabe, e riguardano tutti i settori delle tecnologie spaziali. Come già citato, a fianco di una missione marziana stanno già progettando un rover lunare, in partenza prevista nel 2024, e in futuro anche un satellite. A questo si affiancano tecnologie più pratiche, come un satellite per l’osservazione terrestre e uno per la navigazione satellitare. Il Paese arabo recentemente ha annunciato anche una missione futura verso la fascia principale degli asteroidi.
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