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| On 2 anni ago

L’astronauta Mark Vande Hei è atterrato (in Kazakistan) dopo 355 giorni nello spazio

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La Soyuz MS-19 è ritornata a Terra, toccando il suolo nella steppa del Kazakistan alle 13:28 italiane. Il rientro di questa capsula russa è particolare, per diversi motivi. Prima di tutto perché ha riportato a Terra l’astronauta americano Mark Vande Hei, che ha infranto il record americano di permanenza continuativa in orbita: 355 giorni. Assieme a lui erano presenti nella capsula i due cosmonauti Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov.

Con questo volo inoltre, potrebbe essersi conclusa una collaborazione che durava da oltre due deccenni. Mark Vande Hei sarà molto probabilmente uno degli ultimi astronauti occidentali (e giapponesi) a volare a bordo di una capsula Soyuz. Fin dalla prima storica missione Expedition 1, che nel 2000 portò i primi tre astronauti a bordo della ISS, la capsula Soyuz ha sempre trasportato almeno un astronauta non russo in ogni suo volo.

Solamente alla fine del 2021 è avvenuta la prima missione con a bordo solo cittadini russi. Si è trattato però di una missione particolare, durante la quale sono stati portati sulla ISS l’attrice Julija Peresild e il regista Klim Šipenko. Assieme a loro è presente il cosmonauta Anton Škaplerov, un veterano dello spazio Russo, ormai al suo quarto volo verso la ISS. Pochi giorni fa invece, il 19 marzo 2022 è partita la missione Soyuz MS-21, la prima con a bordo solo cosmonauti professionisti: Oleg Artemev, Denis Matveev e Sergej Korsakov.

Il nuovo record americano

L’atterraggio della Soyuz MS-21 è avvenuto correttamente, anche se dopo aver toccato il suolo essa si è accasciata su un lato, spinta dal forte vento. Essendo l’apertura posta sulla cima della capsula, i tre cosmonauti sono letteralmente strisciati fuori. Una operazione delicata dopo che due di loro sono rimasti un anno nello spazio. Tutto si è concluso in ogni caso senza incidenti.

Mark Vande Hei appena estratto dalla Soyuz.

Mark Vande Hei ritornando oggi a terra ha infranto il record americano di permanenza continua più lunga nello spazio. Il precedente primato apparteneva all’astronauta Scott Kelly, che passò 340 giorni continuativi sulla ISS. Lo stesso Kelly ha commentato su Twitter l’evento, facendo i complimenti al collega il giorno in cui il suo record è stato superato.

Con Mark Vande Hei, anche il cosmonauta Pyotr Dubrov torna a terra dopo 355 giorni nello spazio, essendo entrambi saliti sulla ISS con la Soyuz MS-18. Per il russo non si tratta però di un record nazionale, in quanto è detenuto dal cosmonauta Valeri Polyakov che rimase a bordo della stazione MIR per 427 giorni fra il 1994 e il 1995. Nella seguente tabbella sono rappresentati i primi cinque record di permanenza continua nello spazio.

Le tensioni con la Russia

Durante l’ultimo mese di guerra in Ucraina, la Russia non ha lesinato minacce e affermazioni di propaganda, anche legate allo spazio. Sopratutto nei primi giorni di guerra. Nonostante tutto non è mai stato veramente in dubbio il rientro in sicurezza dell’astronauta americano. Gli stessi rapporti fra astronauti internazionali e cosmonauti russi sono sempre rimasti pacifici e collaborativi a bordo della ISS.

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Le crescenti sanzioni economiche contro la Russia e il raffreddamento di tutte le collaborazioni a Terra, fanno però presupporre che non vedremo più astronauti a bordo della Soyuz. Attualmente non erano previsti accordi per il volo di astronauti europei, che voleranno a bordo delle Dragon. Lo farà sia Samantha Cristoforetti con Crew-4, sia l’astronauta danese Andreas Mogensen nel 2024 con la missione Crew-7.

Fra la NASA e Roscosmos era però in fase di trattativa un accordo per uno scambio. Un cosmonauta russo avrebbe volato con la Dragon fra la fine del 2022 e il 2023 e un astronauta sarebbe tornato sulla ISS con la Soyuz. Ora questo accordo è molto probabile sarà almeno rinviato se non completamente cancellato. Mark Vande Hei rischia quindi di diventare l’ultimo astronauta occidentale ad aver volato sulla Soyuz.

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