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| On 3 anni ago

Cosa succederà allo spazio russo?

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Il 24 febbraio, con una operazione iniziata alle 04:00 italiane, la Russia ha ufficialmente invaso l’Ucraina. In queste ore le campagne militari sono iniziate in tutto il Paese. In situazioni come questa, le informazioni, la loro qualità e la loro origine sono particolarmente importanti e sarà difficile verificarle. Consigliamo di prestare attenzione e di verificare sempre la fonte di provenienza. In situazioni confuse come questa inoltre, anche le fonti ufficiali possono ritrattare alcune informazioni, soprattutto immagini e video. Per rimanere aggiornati sulla situazione consigliamo questo liveblog del New York Times e questo liveblog, in italiano, de Il Post

In questo articolo vedremo solamente le principali attività spaziali che nelle prossime settimane potrebbero subire pesanti cambiamenti, sia per le giuste sanzioni che il mondo sta imponendo alla Russia, sia per le difficoltà pratiche e strutturali. In fondo all’articolo, e sul canale telegram di Astrospace, saranno forniti nei prossimi giorni e settimane aggiornamenti esclusivamente sulle situazioni, enti ed aziende spaziali coinvolte dalla guerra in corso, man mano che saranno fornite notizie attendibili e che la redazione di Astrospace sarà in grado di confermare. Cercheremo quindi di non riportare nessun aggiornamento che non sarà attendibile e di provenienza non ufficiale o più volte confermata. Clicca qui per raggiungere direttamente tutti gli aggiornamenti in fondo all’articolo.

Inoltre, è importante notare come la situazione spaziale attualmente non sia una priorità delle nazioni coinvolte, sopratutto dell’Ucraina. La situazione evolverà nei prossimi giorni anche con il formalizzarsi e il crescere delle sanzioni internazionali.

La ISS

La Stazione Spaziale Internazionale è sicuramente il campo di discussione più ampio. Attualmente la Stazione è formalmente divisa in due segmenti, quello Internazionale e quello Russo. Nessuno dei due segmenti può essere gestito in autonomia. Il segmento russo è infatti la parte adibita a tutte le manovre di controllo dell’assetto e di variazione per l’intera stazione. Di riflesso, è anche lo stesso segmento russo a essere dipendente da quello americano, in particolare per la produzione di energia e per backup e supporto al sistema di supporto vitale.

Nessuno dei due segmenti sopravviverebbe in modo separato quindi. Attualmente non ci sono inoltre indizi del fatto che la collaborazione spaziale per la gestione della ISS si possa fermare o interrompere. Attualmente è in fase di accordo uno scambio di cosmonauti a bordo della Dragon e astronauti a bordo della capsula Soyuz. Questo accordo, ancora da concludere, potrebbe essere pesantemente influenzato. Per ora la Russia ha confermato la partenza della prossima Soyuz per il 18 marzo, per la prima volta dopo oltre 21 anni, con a bordo solo cosmonauti russi.

Un altro aspetto importante riguarda il vettore americano Antares. Esso è prodotto da Northrop Grumman, ma lo sviluppo del primo stadio avviene in Ucraina e con dei motori RD-181 di provenienza russa. Il vettore Antares è usato per portare in orbita la capsula cargo Cygnus, prodotta sempre da Northrop Grumman con il supporto di Thales Alenia Space. Il vettore Antares sarà quindi un mezzo pesantemente influenzato dalla situazione attuale. Anche il lanciatore Atlas V utilizza motori russi, gli RD-180. La sua commercializzazione è stata recentemente interrotta da ULA, in quanto lo sostituirà con il Vulcan. Non è però chiaro se l’azienda disponga già di tutti i motori russi necessari per completare gli Atlas V restanti.

ExoMars 2022

Per settembre 2022 è previsto il lancio del rover Rosalind Franklin verso Marte. Questo rover fa parte della missione ExoMars 2022, creata dall’Agenzia Spaziale Europea e da quella Russa. Il lancio avverrà con un vettore Proton, che si trova in questi giorni nella sua fase di assemblaggio prima di essere portato a Baikonur a Marzo. La fornitura del vettore non è però l’unico contributo della Russia, che ha anche fornito il lander Kazachok e due diversi strumenti scientifici a bordo del rover. Questa collaborazione sarà quindi pressoché impossibile da interrompere senza rimandare ancora una volta il rover. 

Le motivazioni potrebbero essere delle sanzioni imposte verso la Russia che impediranno di lavorare con il team di Roscosmos e con gli scienziati russi. Da un punto di vista economico la missione dovrebbe infatti essere già completamente finanziata. I viaggi verso Marte sono però permessi solamente ogni due anni, e in caso di rinvio è difficile che possano esserci fondi sufficienti per gestire ulteriori due anni di attesa.

ANNUNCIO

Lo spazio commerciale

Attualmente la Russia commercializza un suo solo vettore sul mercato internazionale, il Soyuz. Esso è gestito sia da Roscosmos ma anche da ArianeSpace, che lo “compra” dalla Russia per il lancio sia da Baikonur, che dalla Guyana Francese. In alcune passate occasioni un vettore Soyuz gestito da ArianeSpace è partito anche dal nuovo cosmodromo di Vostočnyj. Questa commercializzazione potrebbe di conseguenza concludersi in caso di sanzioni francesi ed europee che riguardano sia pagamenti verso la Russia ma anche l’acquisto di razzi.

Con la perdita della commercializzazione del vettore Soyuz, una delle aziende maggiormente coinvolte sarà OneWeb. La società ha sede principale a Londra e ha lanciato i suoi satelliti con vettori Ariane e Soyuz. I lanci a bordo di quest’ultimo vettore si sono prolungati anche per il 2022 in seguito al ritardo del vettore Ariane 6.

OneWeb ha attualmente un accordo per il lancio dei suoi satelliti con vettori indiani, annunciato alla fine del 2021, ma non è possibile sapere quando potrà essere formalizzato. Un ulteriore problema per l’azienda inglese, che si estenderà a tutto il settore spaziale, è il trasporto dei satelliti. Per carichi molto voluminosi, venivano spesso utilizzati gli aerei Antonov, di provenienza Ucraina. L’intero settore del trasporto di satelliti potrebbe quindi subire ritardi di conseguenza.

La situazione in orbita e dall’orbita

Oggi, 24 febbraio, la situazione meteo sopra l’Ucraina non era delle migliori, e molti operatori satellitari commerciali non hanno potuto operare. Alcune foto satellitari stanno però arrivando già in queste ore. Nelle due seguenti foto, scattate con i satelliti di Planet, si vede la base aerea di Chuhuiv, situata a Nord Est dell’Ucraina. A sinistra una foto del 21 febbraio, a destra una foto del 24 febbraio.

Aggiornamenti:

Aggiornamento 3 marzo:

?? La DLR, l’Agenzia Spaziale Tedesca, ha poco fa comunicato che tutte le operazioni spaziali congiunte con la Russia e tutti i progetti di collaborazione con qualsiasi istituzione russa saranno interrotte. A bordo della ISS attualmente si trova anche l’astronauta tedesco Matthias Maurer. Poco dopo, Roscosmos ha annunciato che i progetti scientifici congiunti con la Germania a bordo della ISS sono stati fermati. 

?? Rogozin, a capo dell’Agenzia Russa, ha anche annunciato che non forniranno più motori per i razzi degli Stati Uniti. A usarli erano principalmente il vettore Atlas V (che dispone già di sufficienti motori per completare la sua vita operativa) e l’Antares. 

?? Nel frattempo, il consiglio di amministrazione di OneWeb ha annunciato che non saranno più effettuati lanci dei loro satelliti con dei razzi Soyuz. Non è ancora chiaro cosa succederà ai 36 OneWeb attualmente in rampa di lancio, la cui partenza è prevista per la sera del 4 marzo.

Aggiornamento 2 marzo:

Aggiornamento 1 marzo 8:13

??Il Centro Satellitare dell’Unione Europea (CSUE) fornirà aiuti all’Ucraina. Il CSUE è un centro situato in Spagna, che acquista immagini dai satelliti commerciali e da quelli dell’ESA per poi fornire analisi strategiche e militari ai Paesi Membri dell’UE. 

?? Le parabole Starlink di SpaceX sono finalmente arrivate in Ucraina. A pubblicare la foto del carico di antenne è stato il vice Primo Ministro ucraino Mykhailo Federov. Starlink ora è pienamente attivo nella capitale. 

??Kathy Lueders, responsabile del programma spaziale umano della NASA, ha affermato che sulla ISS i lavori continuano in modo sicuro fra americani e Russi. L’astronauta Mark Vande Hei tornerà sulla Terra come previsto a fine marzo con una capsula Soyuz.

??Dalle ultime foto satellitari di Maxar, si nota come il convoglio militare russo alle porte di Kyiv diventa sempre più lungo, estendendosi ora per oltre 40 km.

Aggiornamento 28 febbraio 17:30

In una nota appena pubblicata dall’ESA, è stato comunicato che in seguito alle sanzioni emesse contro la Russia, un lancio del rover marziano della missione ExoMars non sarà possibile nel 2022. 

Il rover avrebbe dovuto partire a settembre del 2022 verso Marte con un vettore Proton M. Ulteriori contributi russi riguardavano il lander che avrebbe trasportato sulla superficie il rover e due diversi esperimenti scientifici. Data la storia travagliata di questa missione, la cui partenza era prevista nel 2018, sembra ora quasi impossibile che si trovino i fondi e la volontà di tenerla attiva fino al 2024, anno della prossima finestra di lancio verso Marte. 

Aggiornamento 27 febbraio 08:15

??  Elon Musk questa notte ha dichiarato che Starlink è ora attivo in Ucraina e che diversi terminali sono in viaggio. Elon Musk lo ha riportato rispondendo direttamente ad un tweet del ministro dell’innovazione dell’Ucraina che chiedeva aiuto a Musk. 

?? La Germania ha disattivato il suo telescopio a raggi X chiamato eROSITA che si trova a bordo del satellite Spektr-RG della Russia. Si tratta di un satellite in orbita attorno al punto lagrangiano L2, con diversi telescopi, uno tedesco e uno russo. 

?? Dmitry Rogozin ha affermato che lunedì sarà discussa con i dirigenti dell’ESA la sorte della missione ExoMars.

Aggiornamento 26 febbraio 08:55

Rispondendo ai tweet di ieri dell’amministratore Rogozin, Elon Musk ha incollato il logo di SpaceX in risposta alla domanda “chi salverà la ISS senza i moduli e le capsule russe?”. Rispondendo poi ad un utente, Musk ha confermato questa interpretazione. Su Twitter alcuni analisti hanno ipotizzato che senza il segmento russo, la spinta necessaria per mantenere la ISS in orbita potrebbe essere fornita da tre capsule Dragon e da una capsula Cygnus. La terza capsula Dragon attraccherebbe dove ora è agganciato il segmento russo. Si tratta solo di una ipotesi, che anche se fosse fattibile richiederebbe mesi per essere attuata.

Aggiornamento 26 febbraio 08:20

Roscosmos ha ufficialmente annunciato l’annullamento delle collaborazioni per i lanci dalla Guyana Francese, ritirando anche tutto il personale alla base di lancio europea. In questo modo verranno ritardati se non annullati tutti i lanci di vettore Soyuz da Kurou.

Aggiornamento 25 febbraio 17:20

Tory Bruno, CEO di ULA, ha affermato che stanno arrivando gli ultimi motori RD-180 per i vettore Atlas V. Ha poi confermato che in USA ci sono tutti i componenti necessari per tutti i lanci del razzo ancora prenotati. Rimane in dubbio la sorte del vettore Antares, che viene usato per lanciare il cargo Cygnus verso la ISS. Northrop Gruman ha affermato che in America è già presente l’hardware per ulteriori due lanci.

Nella giornata di oggi sono circolate molte informazioni e citazioni di alcune “minacce” e “affermazioni” dell’amministrazione della Agenzia Spaziale Russa, Dmitry Rogozin. In un messaggio apparso originalmente sul suo canale telegram personale, Rogozin risponde in tre diversi punti alle minacce di sanzioni alla tecnologia e allo spazio russo. Qui è possibile leggere il testo inglese, qui quello russo. Le sue affermazioni si basano su questi tre punti:

1- Rogozin afferma che le sanzioni all’importazione di componenti elettroniche per lo spazio verranno aggirate aumentando la produzione interna.

2- Rogozin afferma poi che sono pronti a eventuali sanzioni contro la competitività commerciale del vettore Soyuz. Non chiarisce come intendano arginarle.

3- In un terzo punto, Rogozin ricorda che la ISS necessità della propulsione dei moduli russi e delle capsule Progress per eseguire dei cambi di orbita o dei cambi di assetto. Questo è un fatto vero e riconosciuto. Dice poi che senza il loro intervento la ISS rientrerebbe in atmosfera, andando a schiantarsi sulla Terra. È importante capire che non ha minacciato in alcun modo di spingere verso questa eventualità, ma ha ricordato che sono i propulsori russi a evitare che questo accada. Rogozin ha poi concluso il suo messaggio chiamando questo tipo di sanzioni delle “sanzioni dell’Alzheimer”, prendendosi gioco del fatto che la Russia, per i motivi appena ricordati, è fondamentale per il funzionamento della ISS.

Aggiornamento 24 febbraio 20:20

Il Presidente Biden, durante una conferenza stampa appena conclusa, ha dichiarato che saranno prese sanzioni contro la Russia che degraderanno l’intero settore aerospaziale.

Il premier inglese Boris Johnson ha invece commentato la collaborazione spaziale con la Russia dicendo “Nelle circostanze attuali è difficile vedere come quelle [La collaborazione sulla ISS] possa continuare normalmente.

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