Il 17 febbraio a Tolosa si è tenuto lo Space Summit 2022, una riunione del Consiglio di Competitività dell’Unione Europea e del Consiglio ministeriale dell’ESA. A Tolosa si è discusso di spazio europeo, in particolare per quanto riguarda i contributi dell’Agenzia Spaziale Europea. Il discorso del direttore generale Josef Aschbacher (che è possibile leggere qui) ha contenuto un messaggio centrale: lo spazio europeo può e deve crescere ancora molto, ricalcando quanto affermato nell’Agenda 2025. In particolare, Aschbacher ha voluto comunicare tre diversi “acceleratori” che l’Europa si deve impegnare ad affrontare.
Questi acceleratori sono tre settori, piuttosto generali, che i Paesi membri dell’ESA si possono (e devono) impegnare a seguire. Essi sono:
- L’uso dello spazio per supportare la trasformazione del mondo in un futuro verde (support the transformation of the world into a Green Future).
- L’uso dello spazio per rispondere in modo adeguato e tempestivo alle crisi sulla Terra, come disastri naturali e ancora, conseguneze del cambiamento climatico.
- Protezione degli asset spaziali e degli astronauti in orbita.
A questi tre acceleratori, il direttore generale dell’ESA ha anche aggiunto due inspirations, cioè degli obbiettivi in grado di spingere le ambizioni spaziali degli europei. Il primo è la sfida di progettare una missione di recupero campioni da una delle lune ghiacciate. Non si tratta dell’annuncio di una missione, ma di un indizio su cosa l’Europa vuole fare nei prossimi anni. Il secondo Inspirator riguarda la necessità di un sistema di trasporto europeo, un concetto ripreso anche da Luca Parmitano durante il suo discorso degli astronauti.
Un discorso realista
Josef Aschbacher ha più volte citato il crescente settore spaziale privato, non solo come paragone ma anche come esempio. Lo ha fatto ricordando come circa una settimana fa SpaceX abbia perso circa 40 satelliti per le conseguenze sull’alta atmosfera di una tempesta geomagnetica. Il direttore generale dell’ESA si riferiva per esempio al meteo spaziale in ambito di sicurezza di asset spaziali. L’incidente ai satelliti di SpaceX rimane però solo un esempio di quanto i satelliti in orbita siano influenzati dal vento solare. Una tempesta più potente potrebbe danneggiare in modo più grande le infrastrutture europee in orbita.
The moment has come for a European ambition for space. Here and now. Let’s explore space, together.#SpaceSummit #SpaceAmbition
My full speech can be read here: https://t.co/YpjdKvPZh9 pic.twitter.com/IGUcOyi8g4
— Josef Aschbacher (@AschbacherJosef) February 16, 2022
Oltre a questo, Aschbacher ha affermato l’obbiettivo di raggiungere una “debris-neutrality” entro il 2030. Un obbiettivo decisamente ambizioso ma ormai necessario. In questo caso si riferiva alla possibilità non di rimuovere tutti i detriti, ma ad una situazione in cui non ne saranno più prodotti dopo il 2030.
La necessità di un sistema di trasporto spaziale europeo
Durante lo Space Summit 2022, Josef Aschbacher ha annunciato la creazione di un high-level advisory group dedicato allo studio di un nuovo piano di esplorazione spaziale umana europeo. Questo gruppo, che sarà composto da figure multidisciplinari, avrà il compito di sviluppare un report completamente indipendente da fornire alla riunione ministeriale dell’ESA che si terrà a novembre del 2022. Verrà poi mostrato anche al prossimo Space Summit all’inizio del 2023.
Lo stesso concetto, anzi, la stessa necessità è stata presentata da Luca Parmitano durante un discorso in rappresentanza del corpo astronauti europeo. Nel manifesto degli astronauti europei presentato al Summit, si legge: “Se non cambieremo questa situazione, continueremo a volare nello spazio con mezzi di altri player, senza garanzia che i nostri valori e interessi siano rispettati”. Nonostante l’Europa voli nello spazio dal 1978, essa non dispone infatti di un mezzo per portare in orbita astronauti. Questo asset sta però diventando sempre più strategico, sia per quanto riguarda strategie geopolitiche, ma anche commerciali.
? Ministers attending today’s European #SpaceSummit, Toulouse, 16 February 2022, group portrait ? https://t.co/aLdvwRUsVH #TeamEurope #SpaceAmbition pic.twitter.com/IeAzruKPtB
— ESA (@esa) February 16, 2022
Attualmente tutti i grandi player spaziali dispongono infatti dell’autonomia per portare esseri umani nello spazio. La Cina con la capsula Shenzhou, la Russia con la Soyuz e gli USA con la capsula Dragon, a cui aggiungeranno la Starliner e la Orion nei prossimi anni. Perfino l’India sta lavorando a un programma di trasporto astronauti chiamato Gaganyaan, uno Stato il cui budget per la propria Agenzia Spaziale è di poco superiore a quello dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).
After COVID, Europe needs new unifying dreams, to keep its talents in Europe, to create economic opportunities and to propel itself back into the lead of technologically advanced nations.
Dal manifesto degli astronauti Europei al Space Summit 2022.
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