I pianeti canaglia, o pianeti solitari, sono oggetti cosmici di massa comparabile ai pianeti del Sistema Solare ma non orbitanti attorno a nessuna stella. Sono quindi vaganti per l’universo, in attesa di essere attratti gravitazionalmente da un altro corpo celeste. Fino a oggi erano pochi i pianeti noti con queste caratteristiche, ma un gruppo di astronomi, mediante l’analisi di numerosi dati provenienti dai telescopi ESO (European Southern Observatory), ha scoperto un abbondante gruppo di pianeti canaglia all’interno della nostra galassia.
I Pianeti Canaglia, anche denominati free-floating planets (FFPs) sono stati scoperti nel 1990 e la loro origine è tutt’ora sconosciuta, le scoperte effettuate negli ultimi decenni sono avvenute utilizzando metodi indiretti, spesso sfruttando la tecnica del microlensing. La recente scoperta conta almeno 70 nuovi Pianeti Canaglia di dimensioni comparabili a quelle di Giove, tutti appartenenti allo stesso gruppo, situato tra le costellazioni Scorpione e Ofiuco. La scoperta è stata possibile grazie alla giovane età di questi pianeti, essi infatti possiedono ancora abbastanza calore rilevabile mediante telecamere sensibili presenti sui “Large Telescopes”.
Come sono stati scoperti?
Per scoprire una quantità così numerosa di Pianeti Canaglia, gli astronomi guidati da Núria Miret-Roig, astronoma al “Laboratoire d’Astrophysique de Bordeaux, hanno analizzato dati raccolti negli ultimi 20 anni provenienti da telescopi spaziali e terrestri. Miret-Roig spiega: “Abbiamo misurato i minimi movimenti, i colori e le luminosità di decine di migliaia di sorgenti in una vasta area del cielo. Queste misurazioni ci hanno permesso d’indentificare con certezza i meno luminosi oggetti in questa regione, i Pianeti canaglia”.
I dati analizzati provengono dai telescopi ESO VLT (Very Large Telescope), VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), VST (VLT Survey Telescope) e MGP/ESO 2.2 metre telescope, oltre a dati del satellite GAIA.
Una volta individuata la regione da studiare, sono state combinate le immagini ottiche e infrarosse disponibili negli archivi. Sono state quindi processate 80818 immagini acquisite da 18 differenti telecamere nel corso degli ultimi 20 anni. Questo ha permesso ai ricercatori di catalogare tutte le immagini processate nel Dynamical Analysis of Nearby ClustErs (DANCe), descrivendo le posizioni, i movimenti e fotometrie di multi-lunghezza d’onda per più di 26 milioni di oggetti. Di questi oggetti, dopo l’applicazione di accurati modelli matematici, solo 3455 sono risultati possibili FFPs.
Quanti pianeti solitari sono stati scoperti?
Il numero esatto di FFPs scoperti in questo ammasso è difficile da identificare, questo perché gli studi eseguiti non permettono una stima della massa. Difficilmente un corpo con massa 13 volte superiore a quella di Giove è effettivamente un pianeta, quindi questi oggetti non possono rientrare nel conteggio. I ricercatori hanno fatto riferimento esclusivamente alla luminosità di tali corpi al fine di definire un numero massimo di Pianeti Canaglia osservati.
La luminosità è correlata all’età del pianeta, più un pianeta è vecchio, più esso si è raffreddato riducendo la sua luminosità. Quindi se la regione osservata è vecchia è probabile che gli oggetti più luminosi abbiano massa superiore a 13 volte quella di Giove. Data l’incertezza sull’età della regione studiata, allora il numero di Pianeti Canaglia è compreso tra 70 e 170. Il team di ricercatori spera in futuro di minimizzare le approssimazioni effettuate, e sono convinti che il telescopio Extremely Large Telescope (ELT) attualmente in costruzione possa contribuire in maniera non indifferente per lo studio di tali pianeti. Lo stesso potrebbe fare il telescopio spaziale WFIRST.
Lo studio completo può essere letto qui: A rich population of free-floating planets in the Upper Scorpius young stellar association.
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