Ad Agosto la missione OFT-2 di Starliner verso la ISS è stata annullata poco prima della partenza per dei problemi alle valvole d’isolamento dell’ossidante nel modulo di servizio della capsula. Si tratta dell’elemento non pressurizzato della Starliner, che contiene serbatoi, elementi elettronici e il sistema propulsivo. L’annullamento della missione OFT-2 di agosto è stato particolarmente complicato per la capsula di Boeing, che si trovava già sulla cima dell’Atlas V pronta al lancio.
Dopo diverse indagini eseguite da NASA e da Boeing è stata ora annunciata una nuova data per la missione OFT-2. La finestra disponibile si apre per ora a Maggio 2022. Per poter eseguire questo volo e risolvere il problema alle valvole, Boeing ha inoltre deciso di sostituire completamente il modulo di servizio della capsula. Verrà usato quello previsto per la missione Crew Flight Test (CFT). Quest’ultima è il secondo lancio di test. A bordo di CFT saliranno tre astronauti che passeranno un breve periodo a bordo della ISS. La missione OFT-2 sarà invece senza equipaggio. Non sono ancora state comunicate delle date per la missione CFT, anche se ci si aspetta di eseguirla prima della fine del 2022.
Il problema alle valvole di Starliner
Negli ultimi mesi Boeing ha lavorato a stretto contatto con i tecnici della NASA per identificare e risolvere i problemi a queste valvole. Per ora sembra che il problema sia correlato alle interazioni fra ossidante e umidità. Nei giorni precedenti il tentativo di lancio di Agosto, quando la capsula era già sulla rampa di lancio, si sono infatti verificati condizioni meteo anomale, con diversi temporali più forti del previsto. John Vollmer, vicepresidente e responsabile del programma, Commercial Crew Program di Boeing, ha così commentato:
“Il nostro obiettivo è tornare al volo in sicurezza e il prima possibile. Con questo obiettivo in mente, abbiamo intrapreso percorsi paralleli: valvole di bonifica per preservare la possibilità di utilizzare il modulo di servizio esistente (SM2), lavorando anche per accelerare la costruzione del modulo di servizio successivo (SM4). Sulla base dei risultati ottenuti fino a oggi abbiamo deciso di far volare SM4 e continuare i test a lungo termine con l’hardware SM2, sul veicolo e in strutture offline”.
La prossima Starliner volerà quindi con il modulo di servizio successivo e verranno spostati quelli previsti per le altre capsule, tutti “indietro di uno”. Ricordiamo infatti che il contratto originario di Boeing con NASA prevede già l’acquisto di sei missioni di trasporto verso la Stazione Spaziale Internazionale
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