“Per la maggior parte delle missioni, il lancio costituisce la maggior parte del rischio di missione: una volta che il veicolo spaziale ha raggiunto lo spazio, il pericolo è scampato.” Ha così dichiarato Thomas Zurbunchen, amministratore associato della NASA per la direzione delle scienze spaziali. Questo non vale per Webb. Una volta raggiunto lo spazio dovrà svolgere in totale autonomia cinquanta implementazioni per configurare l’enorme sistema, e sono centinaia i singoli passaggi che devono funzionare alla perfezione perché la missione abbia successo.
Dal lancio del Webb al suo arrivo al punto langrangiano L2, fino al completo dispiegamento dello specchio, sono addirittura 344 i possibili punti di fallimento. Ma vediamo con ordine le ambiziose sfide con cui il mondo scientifico si è interfacciato durante la messa in atto di questa missione.
Sul canale Telegram di Astrospace.it tutti gli aggiornamenti sulla preparazione e il lancio del James Webb Space Telescope:
La mole del Webb è stata la prima grande prova. Un telescopio di tali dimensioni e peso non era mai stato lanciato nello spazio prima. Il JWST è stato quindi piegato e ripiegato su stesso e poi inserito in un razzo Ariane V, di 5 metri e 47 di diametro. In questo senso il telescopio e il razzo sono stati adattati così che il primo potesse essere contenuto e scortato in sicurezza dal secondo.
Lo schermo solare del Webb è grande quanto un campo da tennis (21 metri per 14) ed è anch’esso progettato per adattarsi all’Ariane V. Quest’ultimo, viceversa, è stato personalizzato per soddisfare tutti i requisiti specifici della missione. Ciò nonostante il viaggio del JWST non sarà certo senza pericoli: vibrazioni, radiazioni, mantenimento del controllo termico e sbalzi di pressione sono solo alcuni dei numerosi sforzi a cui sarà sottoposto.
Il Webb impiegherà all’incirca 5 mesi a configurarsi completamente e a essere pronto per le osservazioni. Di seguito ripercorreremo i passaggi più importanti e le manovre più pericolose che terranno col fiato sospeso per diverse settimane gli ingegneri e gli astrofisici di tutto il mondo.
Il telescopio e gli strumenti scientifici inizieranno a raffreddarsi rapidamente all’ombra dello schermo solare, ma ci vorranno diverse settimane prima che si raggiungano temperature stabili. Verso la fine del primo mese, eseguiremo l’ultima manovra di metà rotta per inserirci nell’orbita ottimale intorno a L2.
A questo punto il JWST è stato dispiegato completamente e i restanti cinque mesi riguarderanno l’allineamento delle ottiche e la calibrazione degli strumenti scientifici.
Coloro che non sono preoccupati o addirittura terrorizzati delle sfide che la missione JWST deve affrontare non stanno capendo cosa stiamo cercando di fare”, ha scritto Zurbunchen.
Il James Webb Telescope è la missione spaziale più ambiziosa che l’uomo abbia mai affrontato dopo le missioni Apollo, lo space Shuttle, la ISS e l’Hubble Space Telescope. Negli ultimi 20 anni, migliaia di persone nel mondo hanno dedicato la loro carriera a questo enorme progetto. Ogni singolo passaggio è quindi progettato con estrema precisione e testato ripetutamente con cura. Inoltre le somme di denaro investite per la sua realizzazione sono straordinarie e sfiorano gli 11750 milioni di dollari.
La speranza che il nuovo telescopio raggiunga intatto e funzionate la sua meta in L2 è alimentata dunque dall’enorme sforzo che l’umanità ha impiegato nella sua costruzione. E una così grande dedizione per questo progetto è nata dalle aspettative che gli studiosi hanno su esso. Il James Webb, infatti, potrebbe mostrarci luoghi più remoti dell’universo, così lontani nel tempo e inesplorati che quasi la mente umana non riesce a concepirli.
Maggiori informazioni sulle prestazioni future del James Webb Space Telescope e sulla missione scientifica del telescopio si possono trovare nella guida completa al JWST di Astrospace.it
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.