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| On 3 anni ago

Completati a bordo di ION i test della piattaforma Nebula di cloud computing

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D-Orbit ha completato con successo i test orbitali di Nebula. Questa prima fase è stata realizzata in collaborazione con la società svedese Unibap, sulla piattaforma SpaceCloud© iX5-100, un modulo di elaborazione resistente alle radiazioni. Questo calcolatore integra:

  • Processore centrale (CPU).
  • Unità di elaborazione grafica (GPU).
  • Unità di elaborazione della visione (VPU), necessaria per accelerare processi di AI e ML.
  • Spazio di archiviazione.
  • Un sistema operativo ottimizzato basato su Linux che esegue API del framework SpaceCloud.

Sono state eseguite con successo 23 diverse applicazioni compatibili con SpaceCloud. Per questi test, le applicazioni usano una combinazione di dati precaricati da svariati satelliti, come Copernicus Sentinel-2, e dati grezzi raccolti dal sensore DSense di ION, il dispenser satellitare di D-Orbit. Tutti gli obiettivi della missione sono stati raggiunti, dimostrando l’utilizzo di una piattaforma in orbita in grado di eseguire calcoli complessi su dati grezzi direttamente nello spazio, trasformandoli in informazioni più leggere da trasmettere.

Lo SpaceCloud iX5-100 utilizzato in questa missione. Credits: Unibap

“Questo è un passo importante verso la visione di D-Orbit di un’infrastruttura spaziale completa che fornirà tutti i tipi di servizi ai veicoli nell’orbita terrestre”, ha affermato Simon Reid, direttore operativo della filiale britannica di D-Orbit. “Mentre questo gruppo di test ha utilizzato principalmente immagini precaricate, la nostra missione successiva, che sarà pronta per l’uso commerciale, fornirà l’accesso in tempo reale ai dati dello strumento”. “Abbiamo completato questo progetto in meno di un anno, dimostrando l’incredibile versatilità della piattaforma ION e l’opportunità che offre di sviluppare la tecnologia spaziale in un modo nuovo e agile”, prosegue Reid, “Anche se significativo, questo test orbitale graffia appena la superficie di ciò che è possibile fare con una piattaforma scalabile aggiungendo nodi, integrando tipi di sensori e organizzando il trasferimento di dati tramite collegamenti interstellari”.

Il valore di ION per questa missione

Il sistema, SpaceCloudiX5-100, è stato integrato nel satellite cargo ION utilizzando le interfacce plug-and-play proprietarie di D-Orbit. ION, un rimorchiatore spaziale progettato, prodotto e gestito dall’azienda italiana per trasportare i satelliti e rilasciarli individualmente in orbite precise, è stato lanciato il 30 giugno di questo anno a bordo di un Falcon 9 dallo Space Launch Complex 40 a Cape Canaveral, in Florida. ION è stato poi rilasciato con successo a un’altezza di 500 km in un’orbita sincrona solare (SSO).

Un render grafico dell’Ion Satellite Carrier, sistema di trasporto e rilascio orbitale di D-Orbit. Credits. © D-Orbit SpA.

Questi test su Nebula sono stati eseguiti come parte della missione WILD RIDE, che è ancora in corso. La prossima fase di Nebula, sarà eseguita a bordo della prossima missione ION nel gennaio 2022,. Sarà caratterizzata da uno strumento elettro-ottico che consentirà a terzi di caricare ed eseguire applicazioni.

Il rapido aumento di soluzioni informatiche in orbita

Negli ultimi anni abbiamo visto un aumento incredibile delle tecnologie per l’elaborazione e la trasmissione di dati nello spazio. Ciò è principalmente dovuto al limite della larghezza di banda disponibile per la trasmissione dei dati. La quantità di dati con cui si ha a che fare è veramente grande. L’elaborazione con algoritmi di Machine Learning (ML) in tempo reale produce risultati immediati, riducendo notevolmente il volume d’informazioni che devono essere trasmesse, consentendo una comunicazione più rapida.

Secondo Fredrik Bruhn, Chief Evangelist in trasformazione digitale e consigliere di Unibap, “Attualmente stiamo assistendo a un rapido cambiamento globale nel mercato dei servizi spaziali e il successo della soluzione orbitale Nebula. Siamo entusiasti che prodotti informativi a latenza estremamente bassa possano essere creati in orbita. Andando oltre, è ora possibile creare una gestione flessibile dei dati e servizi applicativi on-demand in orbita.

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