Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il 5 ottobre una nuova missione spaziale verso la fascia principale degli asteroidi. Questa sonda partirà nel 2028 e si dirigerà verso sette diversi asteroidi della fascia. Questa è una zona fra Marte e Giove dove si trovano centinaia di piccoli asteroidi, variabili in dimensioni dai pochi metri ai planetesimi come Cerere o Vesta. La missione degli Emirati Arabi Uniti (UAE) già nel 2028 eseguirà un flyby con Venere, poi con la Terra e già nel 2030 dovrebbe arrivare al primo asteroide. La missione dovrebbe concludersi nel 2033, dopo aver studiato ben sette oggetti e con un atterraggio sull’ultimo.
La sonda è stata presentata durante un evento a Dubai, e fa parte del Projects of the 50. Questi sono 50 progetti presentati quest’anno dagli Emirati Arabi Uniti per festeggiare i 50 anni dalla fondazione del Paese. I 50 progetti riguardano però il futuro e vogliono stabilire la base su cui costruire anche i 50 anni successivi.
As part of its Projects of the 50, the Emirates launched today a new space mission to explore the Asteroid Belt in our solar system. The 3.6 billion km journey will fly-by Venus and seven asteroids, landing on the last asteroid – the most ambitious space mission from our region. pic.twitter.com/7q82L9Abbp
— HH Sheikh Mohammed (@HHShkMohd) October 5, 2021
La missione
La missione presentata ora è particolarmente ambiziosa per le capacità spaziali degli UAE, ma il suo obbiettivo, come fu per la sonda marziana Hope, è spingere le capacità industriali e tecnologiche del Paese al limite. Questo per acquisire maggiore know-how e spingere il settore privato emiratino a investire in alta tecnologia, prima applicata allo spazio e poi con ricadute sulla Terra.
“Abbiamo puntato gli occhi sulle stelle perché il nostro viaggio verso lo sviluppo e il progresso non ha confini, confini e limiti. Oggi stiamo investendo nelle generazioni che verranno. Con ogni nuovo progresso che facciamo nello spazio, creiamo opportunità per i giovani qui sulla Terra”.
Così ha presentato la missione Mohammed bin Rashid, vicepresidente e primo ministro degli Emirati, oltre che emiro di Dubai. Non sono stati resi pubblici molti dettagli tecnici sulla missione, ma ulteriori dettagli saranno resi pubblici durante il 2022. Da quello che emerso finora sembra che parte della missione scientifica sarà anche dedicata al FlyBy di Venere, che non sarà considerato solamente come una manovra per acquisire velocità.
Sarah Al Amiri, Ministra di Stato per le Scienze Avanzate e a capo dell’Agenzia Spaziale degli Emirati ha presentato la missione il 5 ottobre. È stato dichiarato che gli UAE impiegheranno sette anni per preparare la sonda, circa lo stesso tempo impiegato per la sonda Hope. La missione verso gli asteroidi, ha affermato sempre Sarah Al Amiri, sarà però circa cinque volte più complessa.
Gli Emirati nello spazio
Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato la loro avventura spaziale nel 1997 quando è stato lanciato il primo satellite acquistato dal Paese, chiamato Thoraya. Solo nel 2018 è stato però lanciato il primo satellite di osservazione della Terra interamente costruito e progettato negli Emirati. Nel 2014 è invece nata la UAE Space Agency, il cui obbiettivo primario era gestire la missione Hope. Quest’ultima ha raggiunto con successo l’orbita marziana nel 2020, facendo diventare gli Emirati il quinto paese ad aver raggiunto il Pianeta Rosso.
Solo negli ultimi due anni gli UAE hanno annunciato un rover lunare (che sarà lanciato già nel 2022), la costruzione di un satellite di osservazione della Terra e l’addestramento di due astronauti in partnership con la NASA.
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