Firefly Aerospace è finalmente pronta al primo lancio del vettore Alpha. Si tratta del primo tentativo di lancio orbitale mai eseguito dall’azienda, nata solamente nel 2017. La missione si chiama FLTA001 DREAM e se sarà un successo aprirà il mercato di lancio ad un’altra azienda, che grazie ai molti progetti futuri è attualmente una delle nuove realtà più interessanti. Il vettore Alpha sarà in grado di portare in orbita terrestre bassa (a 200 km) 1000 kg di payload, posizionandosi nella classe dei vettori leggeri. Il prezzo di lancio sarà di 15 milioni di dollari, quindi particolarmente concorrenziale. Per paragone, il vettore Electron di Rocket Lab è in grado di trasportare il LEO 300 kg ad un prezzo di circa 4-5 milioni di dollari.
Il lancio sarà effettuato dalla base di Vandenberg in California. La finestra di lancio si apre alle 03:00 di venerdì 3 settembre e si chiude alle 07:00, sempre del 3 settembre. Gli orari sono riferiti all’Italia. Per qualsiasi aggiornamento su eventuali rinvii o ritardi, consigliamo l’iscrizione al canale telegram di Astrospace. La diretta del lancio sarà visibile solamente sul canale dello Youtuber Everyday Astronaut, che eseguirà lo streaming ufficiale del lancio. Il lancio purtroppo è fallito. Nel seguente messaggio, i primi dettagli e un video dell’esplosione del vettore Alpha.
Il payload della missione DREAM
A bordo del vettore Alpha saranno presenti diversi payload, sia dei satelliti commerciali e dei payload di test, che del carico di natura più personale. L’obbiettivo è posizionare il tutto su un’orbita terrestre bassa a 300 km di quota. A bordo del vettore Alpha saranno presenti 10 satelliti diversi.
I satelliti “no-profit” a bordo di DREAM
- Qubik-1/-2 Sono due PocketCubes delle dimensioni di 5x5x5 cm e un peso minore di 250 grammi (che rappresenta lo standard 1P dei PocketCubes), gestiti dalla organizzazione no profit greca Libre Space Foundation. L’obbiettivo è testare i collegamenti radio della Early Operations Phase (LEOP) di un satellite. La vita di questi satelliti sarà infatti non superiore alle tre settimane. Saranno rilasciati dal dispenser di PocketCubes PicoBus, sviluppato sempre da Libre Space Foundation.
- FossaSat-1b/2 Sono due PocketCubes realizzati da FOSSA System, un’azienda spagnola, e utilizzati per l’IoT dallo spazio e l’osservazione terrestre. Il FossaSat 1b ha le dimensioni di un PocketCubes 1P, mentre il FossaSat 2 è un 2P, quindi grande il doppio. Entrambi saranno rilasciati dal PicoBus.
- GENESIS L e GENESIS N. Sono due PocketCubes 1.5P sviluppati da AMSAT_EA una organizzazione no-profit spagnola con l’obbiettivo di sviluppare collegamenti radio per amatori, su lunghe distanze. Sono stati sviluppati grazie al contributo degli studenti dell’Università europea di Madrid e della Higher Technical School of Engineering (ICAI) di Madrid.
- Hiapo è un cubesat 1U (10x10x10 cm) sviluppato dall’organizzazione no-profit Hawaii Science and Technology Museum. Il satellite è dotato di un magnetometro per misurare il campo magnetico terrestre e di collegamenti radio per essere tracciato dai radioamatori di tutto il mondo.
- Serenity è un cubesat 3U sviluppato per il programma Teacher in space. Il satellite è dotato di diversi sensori, come contatore geiger e sistemi di comunicazione radio. E’ disponibile anche una camera puntata verso Terra. Tutti gli insegnanti nel mondo potranno partecipare al programma e sviluppare attività e programmi con i dati del satellite.
- A bordo del vettore Alpha saranno inoltre contenuti dei manufatti di carattere simbolico. Ci sarà il libro per ragazzi Henry the Astronaut della scrittrice Jonna Ocampo, una foto di Liam Fjellstedt, un ragazzo di 21 anni originario degli Emirati Arabi Uniti che ora vive in Nuova Zelanda. Ci sarà anche la Capsule 2 di LifeShip, una azienda che punta a portare campioni di DNA in tutto il sistema solare. Nella capsula a bordo del vettore Alpha ci saranno campioni di DNA di 430 piante.
Spinnaker-3 e BSS-1
Spinnaker-3 è una vela che dovrebbe deorbitare il secondo stadio del vettore Alpha. Si tratta di un esperimento sviluppato da una collaborazione fra la Purdue University e il Cal Pola CubeSat Lab della NASA. La vela è sviluppata in un materiale chiamato poliimmide fluorurata (CP-1) e aumenterà l’attrito con l’atmosfera, deorbitando il secondo stadio in 15 giorni invece dei 25 previsti senza. L’intero sistema è costituito da un CubeSat 1U che contiene l’avionica, un CubeSat 8U che contiene la vela e un CubeSat 12U che contiene le parti meccaniche.
BSS-1 è invece l’unico payload commerciale a bordo del vettore Alpha. Si tratta di un CubeSat 3U sviluppato da Benchmark Space System e servirà come dimostratore tecnologico del loro sistema di propulsione per piccoli satelliti, chiamato Starling.
Il progetti di Firefly Aerospace
Il primo vettore di Firefly Aerospace, è chiamato Alpha non a caso, dato che l’azienda sta progettando alche il Beta. L’alpha è un vettore a due stadi, in grado di lanciare 1000 kg verso l’orbita LEO a 200 km di quota e 630 kg verso l’orbita SSO a 500 km di quota. Ha un diametro di 1,8 metri per il primo stadio, che si alza a 2,0 per il fairing. Il primo stadio dispone di 736 KN di spinta, sviluppati da quattro motori Reaver 1 e 70 KN al secondo stadio sviluppati da un motore Lightning 1. Entrambi sono progettati e costruiti da Firefly. Tutti e due gli stadi sono alimentati da Ossigeno liquido e Cherosene (LOX + RP-1).
Il vettore Beta, è attualmente in fase di sviluppo e un primo lancio è previsto per il 2024. Questo vettore è l’evoluzione del primo Alpha. Il primo stadio sarà dotato di 5 motori Reaver 2, che porteranno la spinta totale a 4261 KN. Al secondo stadio sarà invece inserito un motore Reaver 1 adattato per il vuoto, portando la spinta a 194 KN. Il diametro aumenta da 1.8 metri a 3.7 metri per i due stadi, e sale dino a 4.7 metri per il fairing. Con queste modifiche il vettore Beta sarà in grado di portare in orbita LEO 8000 kg e in orbita SSO 5800 kg. In questo modo sarà un diretto concorrente del futuro Neutron di Rocket Lab.
Firefly sta inoltre sviluppando un lander lunare chiamato Blue Ghost. Si tratta di un lander commerciale in grado di trasportare sulla superficie del nostro satellite fino a 50 kg di esperimenti e payload commerciali. Blue Ghost ha già una missione programmata per il 2023, finanziato dal programma CLPS della NASA. Sarà lanciato dal vettore Falcon 9 di SpaceX.
Firefly Aerospace
Firefly Aerospace è formalmente nata solamente nel 2017, ristrutturando l’azienda Firefly Space Systems fondata nel 2014 da Tom Markusic. Markusic è un ingegnere aerospaziale laureato a Princeton che prima di fondare Firefly è stato in SpaceX, in Blue Origin e infine in Virgin Galactic. Nel 2017, l’azienda da lui fondata è stata ristrutturata completamente, grazie all’acquisto da parte di Noosphere Ventures di Max Polyakov. Polyakov è un imprenditore di origine Ucraina, ora cittadino Inglese e residente in Scozia. Grazie al suo contributo, Firefly ora dispone di un centro di ricerca e sviluppo in Ucraina, dove sono impegnate più di 150 persone.
La nascita del nome di Firefly (lucciola in inglese) è una storia significativa, che fa capire appieno gli obbiettivi dell’azienda. Tom Markusic ha dichiarato che il nome gli è venuto in mente un giorno, mentre dalla veranda di casa sua ha visto il cielo sopra il suo giardino pieno di lucciole. A quel punto ha pensato che in futuro l’intero cielo avrà quell’aspetto, illuminato da tutti i mezzi che raggiungeranno lo spazio prima di dirigersi verso la Luna e Marte. Il primo sito di Firefly Space Systems riportava infatti una citazione dello scrittore di fantascienza Heinlein: “When you’re in low Earth orbit, you’re halfway to everywhere” (Quando sei in orbita terrestre bassa, sei già a metà strada per ovunque”.
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