Il modulo russo Nauka è arrivato alla ISS, ma ha subito riservato sorprese per Roscosmos e NASA. Alle 15:28 orario italiano, il modulo russo Nauka è attraccato correttamente alla porta del modulo Zvezda del segmento russo della ISS. Questa posizione si è liberata solo tre giorni fa, con la partenza e il deorbito del modulo Pirs e della capsula Progress MS-16. Attraccato alla Stazione, Nauka – “Scienza” in russo – aggiunge circa 70 metri cubi di spazio pressurizzato. Lo scopo principale del modulo sarà quello di ospitare esperimenti e ricerche scientifiche, ma avrà anche un nuovo alloggio per un cosmonauta, e non solo.
Circa due ore dopo l’arrivo del modulo russo Nauka alla ISS, poco dopo che erano iniziate le operazioni per l’apertura del portellone del modulo, i propulsori di Nauka si sono attivati senza che fosse stato dato nessun comando. Questo è avvenuto alle 18:45 orario italiano. I propulsori sono rimasti attivati abbastanza da ruotare la ISS di 45°. Questa situazione non ha però mai rappresentato un pericolo concreto per l’equipaggio. I propulsori del modulo Zvezda si sono poi attivati automaticamente per correggere la situazione, e appena è stato possibile Roscosmos ha commutato questa spinta nei propulsori della Progress MS-17. I propulsori di Nauka sono rimasti accesi per così tanti minuti anche perchè la ISS non era nella zona adatta per le comunicazioni con i centri russi.
Ora la situazione sta tornando sotto controllo, con i propulsori di Nauka che si sono finalmente spenti e quelli della capsula Progress MS-17 che stanno riportando la ISS nel suo giusto assetto. E’ stato chiesto agli astronauti di controllare dalle finestre se fossero visibili danni al modulo o alla stazione, dato che la telemetria di Nauka non indica nessun problema, ma anche loro non hanno trovato tracce di danni ad una prima ispezione. Ancora non è chiara l’origine del problema.
L’attracco del modulo Nauka alla ISS è stato automatico, gestito dal sistema Kurs, già presente a bordo delle capsule Soyuz e Progress russe. Nauka aveva però un solo tentativo per eseguire l’attracco, in quanto sembra che i problemi delle prime ore successive al lancio, abbiano reso inutilizzabile parte del propellente a bordo.
E’ stato lanciato il 21 luglio, e ha impiegato otto giorni per arrivare alla ISS. Questi giorni sono serviti anche per testare tutti i sistemi di bordo, primi fra tutti proprio il sistema Kurs di attracco e il sistema di propulsione. Questi due sono stati infatti gli elementi a presentare da subito i primi problemi. Un’antenna del sistema di attracco all’inizio non è riuscita ad attivarsi, e il sistema propulsivo non dava segnali incoraggianti nelle ore successive al lancio. Nei giorni seguenti sono stati però effettuate tutte le manovre orbitali necessarie, nonostante alcuni problemi siano rimasti.
Ora che Nauka è arrivato alla ISS serviranno molte altre operazioni per attivarlo completamente, anche se la prima apertura del portello è prevista già per oggi. Per completare l’integrazione di Nauka e del braccio robotico ERA serviranno nove attività extraveicolari nei prossimi mesi. Bisognerà infatti attivare tutte le postazioni per esperimenti scientifici all’esterno del modulo e le trasmissioni di propellente. Nauka è infatti in grado di trasferire rifornimenti dalle capsule Progress direttamente ai moduli Zarya e Zvezda. Oltre a questo particolare attenzione sarà dedicata al braccio robotico ERA, che vedrà impegnato anche l’astronauta europeo Matthias Maurer, che uscirà dal segmento russo con una tuta Orlan, un evento piuttosto raro.
Nauka fornirà anche un elemento di docking per le capsule Soyuz e Progress, un airlock per uscire all’esterno della ISS, un nuovo bagno, un nuovo generatore di ossigeno e un braccio robotico. Quest’ultimo si chiama ERA. Collegare l’ERA al modulo Nauka sarà uno dei compiti di Matthias Maurer. Il nuovo braccio robotico sarà attraccato principalmente al nuovo modulo Nauka, ma poi avrà la capacità di spostarsi su tutta la stazione. I suoi compiti saranno principalmente i seguenti:
L’ERA ha una lunghezza massima di 11 metri, e sarà lanciato da un vettore Proton dal cosmodromo di Baikonur, anche se non se ne conosce ancora la data. Una volta arrivato sulla stazione, il modulo russo ha però subito riservato sorprese.
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