Da più di una settimana, il telescopio spaziale Hubble della NASA ha interrotto le sue operazioni scientifiche ed è entrato in safe mode. Non è certo il primo problema tecnico che ferma le attività di Hubble, che ormai, con i suoi 31 anni di attività non ha null’altro da dimostrare. Questo problema, che attualmente non ha una soluzione, riguarda ancora una volta l’elettronica a bordo del telescopio, in particolare un’unità di memoria di uno dei computer di bordo.
Il problema è emerso il 16 giugno, quando l’Agenzia spaziale americana ha affermato che Hubble si trovava in safe mode dal giorno 13 dello stesso mese. Un primo tentativo di riavvio, per risolvere il problema è fallito inizialmente il 14 giungo. La ragione, secondo gli ingegneri, era un modulo di memoria degradato che aveva portato il computer che gestisce gli strumenti scientifici (Il Payload Computer) ad interrompere le operazioni.
Sempre il 16 giugno la NASA ha affermato che avrebbe impostato il computer per usufruire del modulo di memoria di backup e dopo un giorno di test avrebbero ripreso le operazioni scientifiche. Il 18 giugno, in un altro comunicato, la NASA ha affermato che il comando per passare al modulo di Backup non è andato a buon fine. Lo stesso esito ha avuto il tentativo di riavviare il computer, sia impostandolo con il modulo difettoso, che con quello di backup.
Il payload computer
Il computer di bordo che gestisce gli strumenti scientifici non è certo un dispositivo all’avanguardia. E’ stato progettato negli anni ’80 ed è chiamato NASA Standard Spacecraft Computer-1 (NSSC-1). Lo scopo di questo computer è controllare e coordinare i vari strumenti scientifici a bordo del telescopio. In questo modo analizza i vari livelli di salute e di sicurezza di ognuno. Non si tratta quindi di un computer utilizzato per l’analisi dei dati o per il funzionamento scientifico del telescopio stesso. Il computer è ridondante in quanto ne esiste un secondo, sul quale è possibile passare tutte le attività in caso di problemi.
Entrambi questi computer hanno accesso a quattro moduli di memoria indipendenti, ognuno dei quali dispone di 64 kilobyte di memoria CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor). I due computer utilizzano un solo modulo alla volta, in modo che gli altri tre fungano da Backup. Il NSSC-1 è stato un computer sviluppato dalla NASA a partire dal 1974, il primo per utilizzo spaziale realizzato con componenti standard. L’intenzione di questo progetto era realizzare un computer in grado di adattarsi a molte missioni spaziali senza bisogno di grandi modifiche. Una parte dell’approccio MultiMission Modular Spacecraft che venne usato dalla NASA negli anni ’80 per realizzare satelliti e missioni spaziali con il minor costo possibile.
Attualmente la NASA non ha indicato le prossime operazioni necessarie per riavviare Hubble. E’ stato però confermato che tutti gli strumenti sono in ottima salute e in safe mode. Serviranno ancora altri test per individuare con precisione il problema e di conseguenza la sua soluzione. Nonostante tutto questo non sembra quindi un problema che porterà Hubble alla sua conclusione operativa, ma “semplicemente” un ennesimo sintomo degli anni che questo telescopio ha sulle spalle.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio. Facci sapere cosa ne pensi con un commento qui sotto!