Dal cosmodromo di Vostochny, alle 19:43 è partito un vettore Soyuz con a bordo 36 satelliti OneWeb, facenti parte dell’omonima costellazione. Lo scopo di questa rete satellitare, al pari di Starlink di SpaceX, è fornire una copertura internet a livello globale dall’orbita terrestre bassa. OneWeb intende in questo modo fornire tutti i tipi di clienti, dai privati cittadini ad enti governativi o aziende. Con questo lancio salgono a 218 i satelliti in orbita, con un obbiettivo di 650 per ottenere la copertura globale.
OneWeb punta ad aprire il suo servizio entro la fine del 2021 in una zona geografica superiore ai 50° di latitudine. Questo vorrà dire coprire il Regno Unito, l’Alaska, il Canada, il Nord Europa, la Groenlandia, l’Islanda e i mari artici. Sopratutto la prima copertura del Regno Unito sarà una mossa fondamentale per il futuro della rete OneWeb, che dopo il fallimento di inizio 2020 è stata salvata anche grazie alla partecipazione diretta del governo inglese. Per arrivare a coprire quest’area OneWeb dichiarò di necessitare di altri tre lanci, altri due dopo quello di oggi. In questo video il replay del lancio.
Ogni satellite pesa 147 kg e sono separati quattro alla volta durante nove manovre di separazione. L’ultimo gruppo è rilasciato dopo 3 ore e 50 minuti dalla partenza. Essi vengono dispiegate in un’orbita iniziale di 450 km di altitudine con un’inclinazione di 87,4 gradi. Quindi si solleveranno utilizzando i loro propulsori ad effetto Hall in un’orbita operativa di 1.200 km dove rimarranno per tutta la loro vita operativa.
La seconda fase di OneWeb
OneWeb punta alla costruzione di una rete di 650 satelliti, ma come per la rete di SpaceX, è prevista una seconda fase. Non sono ancora previste date, ma OneWeb ha confermato a gennaio del 2021 che il piano per la seconda fase è ancora attivo e prevede altri 6732 satelliti, sempre ad una altitudine di 1200 km. Inizialmente il progetto prevedeva una Fase Two composta da ben 47844 OneWeb, ma nessuno credeva veramente che l’azienda avrebbe avuto intenzione di creare una costellazione così affollata.
Richiedere i permessi per oltre 47 mila satelliti serviva molto probabilmente a coprire quelle determinate orbite, impedendo che una costellazione concorrente ne usufruisse. Come detto, solo a gennaio 2021 OneWeb ha presentato la richiesta alla Federal Communications Commission per modificare il numero di satelliti. E’ particolarmente curioso anche il modo in qui questi satelliti sanno dispiegati.
Le prestazioni?
Per quanto riguarda le prestazioni della costellazione, l’unico indizio di cui disponiamo è uno speedtest eseguito dall’Inghilterra in un video pubblicato il 29 aprile. Nel video, visibile qui di seguito, viene raggiunto un valore di 165 Mbps con 49 ms di ping. Prestazioni tutto sommato buone, anche se il video si interrompe dopo aver visualizzato un 3.1 Mbps in upload. Questo risultato è comunque da considerare sulla base del fatto che è stato eseguito con 182 satelliti in orbita.
Exciting news as we open our very first Service Demonstration experience at Westcott Venture Park in Buckinghamshire, UK. From 1st May, visitors can see real-time performance demonstrations, equipment showcases and more. Discover more about the site here: https://t.co/ux5Y8XkffT pic.twitter.com/1txlhu35TL
— OneWeb (@OneWeb) April 29, 2021
OneWeb deve comunque migliorare questi numeri se vuole risultare almeno competitiva con Starlink, con la quale alcuni utenti registrano prestazioni in Download già superiori ai 300 Mbps. Con l’utilizzo delle connessioni laser fra satelliti, SpaceX ha però promesso di raggiungere e superare il Gbps a partire dal 2022.
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