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| On 4 anni ago

I piani dell’ESA per le prossime costellazioni lunari. Finanziati due diversi consorzi europei

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L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) supporterà due consorzi di aziende che si occuperanno di “portare sulla Luna” i servizi di comunicazione e posizionamento satellitari. Lo studio di fattibilità richiesto, fa parte dell’iniziativa Moonlight dell’ESA per la creazione di servizi lunari di comunicazione e navigazione (Lunar Communications and Navigation Services, LCNS) finanziariamente sostenibili e le relative infrastrutture per l’esplorazione lunare.

La condivisione della Luna

L’esplorazione lunare è uno dei temi più caldi di questo periodo storico e non solo per le imminenti missioni Artemis. Nei prossimi 10 anni, infatti, sono previste decine di missioni internazionali, sia pubbliche che private, con l’obiettivo di esplorare la Luna. Si punta, dunque, a rendere regolari i viaggi dalla Terra al suo Satellite ed alla conseguente, nonché piena sostenibilità della permanenza dell’essere umano sul suolo lunare. Un sistema di comunicazione e navigazione satellitare renderebbe possibile l’allunaggio di missioni in qualunque zona della Luna stessa. In questo modo, i rovers lunari potrebbero poi muoversi sulla superficie molto più speditamente grazie al posizionamento satellitare. I radioastronomi potrebbero inoltre implementare i propri osservatori sul lato “nascosto” del Satellite.

Un infografica dell’ESA in cui sono rappresentate le varie attività dell’ESA Moonlight. Fra queste ci sono i collegamenti fra la superficie, l’orbita e la Terra ma anche i collegamenti fra la superficie e il Lunar Gateway. Credits: ESA

Tutto ciò aprirebbe a delle vere e proprie teleoperazioni da parte dei rover lunari e di altri sistemi guidati direttamente dalla Terra. Al contempo, lo studio indetto dall’ESA consentirebbe, una volta implementati i sistemi di telecomunicazioni, la condivisione con il settore commerciale internazionale degli stessi sistemi, ed una conseguente riduzione dei costi. Questo perchè le missioni “individuali”, ovvero ad opera del singolo Stato (ad esempio), sfrutterebbero il complesso sistema implementato collettivamente. Così facendo, anche la quantità di strumenti e materiali da portare sulla superficie lunare sarebbe minore nel tempo. Minore sarà il budjet da stanziare, maggiore sarà il numero di Stati emergenti che potranno mandare sulla Luna CubeSats a scopo scientifico ispirando le nuove generazioni di scienziati.

Due consorzi, un unico obiettivo

Come già detto, l’ESA supporterà due consorzi di aziende:

  • Il primo consorzio sarà guidato da Surrey Satellite Technology Ltd come fornitore di servizi d’eccellenza con il suo marchio SSTL Lunar ma anche come produttore di satelliti. Ancora, contribuiranno alla causa il produttore di satelliti Airbus ed i fornitori di reti satellitari SES (con sede a Lussemurgo),Kongsberg Satellite Services (con sede in Norvegia), Goonhilly Earth Station (con sede nel Regno Unito). Infine, l’azienda britannica di navigazione satellitare GMV-NLS.
  • Il secondo sarà invece guidato da Telespazio in collaborazione con il produttore di satelliti Thales Alenia Space e l’operatore satellitare Inmarsat con sede nel Regno Unito. Ancora, l’azienda canadese di tecnologia spaziale MDA, Telespazio Germany, il produttore tedesco di satelliti OHB Systems e l’operatore satellitare spagnolo Hispasat. Infine, troviamo l’azienda italiana ALTEC, l’azienda di ingegneria aerospaziale Argotec, Nanoracks Europe, il  Politecnico di Milano e l’Università commerciale Luigi Bocconi.
Un render del dispositivo ERMES per collegarsi alla costellazione Andromeda, entrambi progetti di Argotec. Credits: Argotec.

L’accordo tra ESA e Telespazio

l contratto tra ESA e Telespazio è stato firmato giovedì 20 maggio 2021, nel corso di un evento digitale. A questo evento hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di ESA, Telespazio ed ASI. Lo studio da condurre definirà architettura e modello di service provision per il futuro sviluppo di un sistema end-to-end in grado di garantire servizi alle diverse piattaforme in orbita attorno alla Luna o sulla sua superficie.

Ciò sarà possibile facendo leva su infrastrutture sulla Terra  e su asset spaziali. La volontà evidente da parte di ESA è quella di creare un’infrastruttura capace di accontentare le esigenze delle agenzie spaziali mondiali e delle aziende private e commerciali. Il progetto analizzerà inoltre la possibilità di rendere il sistema LCNS interoperabile con LunaNet. Quest’ultima è l’infrastruttura  di satelliti lunari della NASA (attualmente in fase di sviluppo) che supporterà il programma Artemis.

Sta per nascere la Lunar Economy

E’ chiaro quindi che i sistemi di comunicazione avranno un ruolo chiave nel supporto alle missioni d’esplorazione della Luna ad opera degli astronauti. Un esempio concreto può essere il contatto continuo con gli astronauti e con i sistemi robotici da parte dei centri di controllo. Non bisogna dimenticare, però, che lo studio assegnato da ESA al consorzio guidato da Telespazio renderà più sicuri anche i viaggi lunari di collegamento. Infatti, la navigazione nelle fasi di crociera ed atterraggio delle navicelle in viaggio tra Terra e Luna sarà facilmente guidata. Infine, i mezzi d’esplorazione (in forma autonoma o sotto controllo umano) potranno essere più facilmente posizionati e guidati sulla superficie della Luna.

La cosiddetta “Lunar Economy” avrà in questo progetto un abile alleato che contribuirà fortemente alla sua nascita ed al successivo sviluppo. In quest’ottica, la Luna non va solo vista come punto di arrivo ma come base per pianificare le future missioni su altri pianeti sfruttanto le risorse in situ.

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